Le nuove uscite del 21 maggio di Fazi Editore
Tra nuovo e vecchio rispolverato Fazi Editore ti propone:
Eredità
di Vigdis Hjorth
“Tutto comincia con un testamento. Una coppia di anziani ha quattro figli e, quando è il momento di spartire l’eredità, le due case al mare vengono lasciate alle due figlie minori, mentre i due maggiori vengono tagliati fuori. Bård, il fratello, vive questo gesto come un’ultima ingiustizia.
Quanto alla sorella maggiore, Bergljot, lei aveva già messo una croce sull’idea di una qualsiasi eredità, avendo troncato i rapporti con la famiglia ventitré anni prima. Bård e Bergljot non hanno avuto la stessa infanzia delle loro sorelle minori e condividono il più doloroso dei segreti. Il confronto attorno alla divisione dell’eredità sarà alla fine l’occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i membri della famiglia per anni hanno rifiutato di sentire. Per dividere con loro l’eredità – o il fardello? – che hanno ricevuto dalla loro famiglia. Per dire l’indicibile.”
Fa parte della Collana Le strade. Con questo libro la scrittrice norvegese ha vinto il Norwegian Booksellers’ Prize e il Norwegian Critics Prize, i due principali riconoscimenti norvegesi. Un bestseller letterario che scuote le coscienze: la storia di una famiglia lacerata da un lungo, gelido silenzio che si protrae per decenni e s’infrange soltanto con la lettura di un testamento. Qual è l’eredità che ci portiamo dietro dalla nostra famiglia? Quanto pesa su di noi?
Grazie ad Ann Pettifor e al suo libro:
Il Green New Deal – Cos’è e come possiamo finanziarlo
Riusciremo forse a proteggere il futuro della vita sulla terra; ma non basta semplicemente re-immaginare la nostra economia: dobbiamo cambiare tutto. Questo ed altro spiega l’autrice in questo libro prima che sia troppo tardi.
“Il Green New Deal ha il potenziale per diventare una delle più grandi campagne globali dei nostri tempi, e tutto ha avuto inizio nell’appartamento di Ann Pettifor. Nel 2008 il primo Green New Deal è stato ideato da Pettifor e da un gruppo di economisti e pensatori inglesi, ma rimase inascoltato tra i tumulti del crollo finanziario globale. Un decennio più tardi, le stesse idee sono al centro del dibattito internazionale.
Rianimato dai socialisti democratici negli Stati Uniti, quello del GND è uno degli argomenti principali della campagna elettorale americana, grazie soprattutto ad Alexandria Ocasio-Cortez e Bernie Sanders, mentre in Inghilterra il Labour ha sposato in pieno le idee di Pettifor e dei suoi sostenitori. I critici hanno osservato che il GND è un sogno irrealizzabile che costerebbe cifre inarrivabili. Ma, come mostra Ann Pettifor, dobbiamo ripensare la funzione stessa del denaro e il suo ruolo all’interno del sistema globale.”
Ann Pettifor.
È una economista britannica che fornisce consulenza a governi e società. Ha pubblicato diversi libri. Il suo lavoro si concentra sul sistema finanziario globale, sulla ristrutturazione del debito sovrano, sulla finanza internazionale e sullo sviluppo sostenibile. La Pettifor è nota per aver predetto correttamente la crisi finanziaria del 2007-2008. È stata una delle promotrici della campagna di cancellazione del debito dei paesi in via di sviluppo avvenuta durante il Giubileo del 2000.
E per concludere questa carrellata non può mancare un saggio sempre attuale:
di Michel de Montaigne
il quinto volume rieditato in una nuova e più moderna traduzione con percorsi tematici che ci permetteranno di orientarci in un testo spesso frammentario, complesso e multiforme.
“I saggi di Costruisci te stesso raccolgono un insieme di frammenti che apparentemente non riflettono un percorso unitario, ma costituiscono elementi di una grottesca che, anche quando non emerge in prima persona, permettono di ricostruire le linee attraverso le quali l’autore orienta la sua esistenza e costituisce la sua identità.
Come il ritrattista prova a rappresentare la frammentazione dell’esistenza e a ricreare l’immagine originale del suo modello, Montaigne cerca di comporre nei suoi scritti una totalità organica, in cui ogni frammento si completa con l’altro, per risalire alla forma universale di ciò che il ritratto raffigura e che, tuttavia, è sempre e soltanto contraddittoria, paradossale. Viene dunque delineato un percorso che conduce il sé a se stesso dopo un’esplorazione della complessità dell’esistenza alla luce dei processi che sottendono la formazione dell’esperienza e della conoscenza.
Montaigne ci fa capire come il progetto di sé prenda forma attraverso la prassi, che richiama le potenzialità trasformatrici dell’agire individuale e al tempo stesso rinvia a quell’insieme di pratiche e di relazioni date che costituisce l’orizzonte in cui l’esistenza si sviluppa.
In questa prospettiva, tra i temi affrontati in questa raccolta, spicca quello dell’abitudine, intesa come la capacità che permette di costruire un orizzonte esistenziale consolidato, ponendo così un freno alla perdita di senso dilagante.
L’arte di vivere che Montaigne tratteggia nei suoi Saggi parte da una scelta e intende l’agire del soggetto proprio come quello di un pittore, che lavora alla realizzazione di un’immagine inizialmente vaga, tornando sempre di nuovo sui suoi passi e osservando a distanza il risultato complessivo della sua opera.”
Michel de Montaigne (1533-1592).
Michel Eyquem nacque a Bordeaux, da una ricca famiglia da poco insignita del titolo nobiliare di “signori di Montaigne”. Educato, secondo l’uso dell’umanesimo, nel culto della classicità – e per indole incline allo stoicismo –, dopo gli studi, a ventiquattro anni, ricoprì per i successivi tredici l’incarico di consigliere presso il Parlamento di Bordeaux, città della quale più tardi venne eletto sindaco.
Apprezzato e conosciuto diplomatico, spesso in missione per conto del re, visse nel sanguinoso periodo delle guerre di religione, uno dei più bui dell’intera storia francese, tanto che a trentasette anni, amareggiato, decise di abbandonare la vita mondana per ritirarsi nel suo castello – in particolare nella sua tour de la librairie, la ‘torre della biblioteca’ –, dove rimase a meditare, studiare e scrivere.
I suoi Saggi, pubblicati per la prima volta nel 1580, sono unanimemente considerati una pietra miliare della letteratura occidentale e – avendo ispirato, tra le altre, personalità come Nietzsche ed Emerson, Rousseau e Proust – hanno avuto una profondissima influenza nella storia del pensiero europeo.