Le coordinate della felicità è il secondo libro di Gianluca Gotto che leggo, dopo il romanzo Come una notte a Bali. Cronologicamente non ho seguito l’iter più corretto. Le coordinate della felicità, infatti, è stato scritto prima e autopubblicato nel 2018. Da maggio 2020, però, è disponibile in una nuova edizione, edita da Mondadori. E non me la sono lasciata sfuggire.
Le coordinate della felicità: un’alternativa a cui ispirarsi
Quello che più ho amato di questo libro, che si fa leggere così come il pane appena sfornato si fa mangiare, è anche che – mentre lo leggevo – ha disatteso le mie aspettative. Pigramente e ingenuamente, mi attendevo un libro in cui ci fosse scritto passo per passo il cammino da percorrere per diventare un nomade digitale. Faccio questo, mollo quello, vado qui, e taaac… ecco agguantata la tanto agognata felicità perfetta.
Non potevo sbagliarmi di più. In questo libro non troverai la ricetta universale della felicità per nomadi digitali – e ripeto, questa è la sua grandezza, secondo me – ma la storia di Gianluca Gotto e della sua fidanzata Claudia che hanno raggiunto la loro felicità, la loro dimensione di vita ideale e che con semplicità la condividono con te che leggi queste pagine.
Ripensandoci, non poteva che essere così: non può esistere una formula univoca della realizzazione personale e professionale che calzi a pennello per ognuno di noi, ma può esserci un’esperienza forte, com’è quella di Gianluca, che ci permette di avere un esempio concreto a cui ispirarci per una vita alternativa a quella che, ad alcuni di noi, può sembrare preconfezionata dalla cultura in cui siamo nati. Ma non è per tutti, e ho molto apprezzato che in questo libro vengano descritti anche i lati negativi di questa fascinosa scelta di vita.
Ne Le coordinate della felicità troverai pagine dense di sincerità: Gianluca Gotto scrive senza remore o vergogna anche di quelli che potremmo definire fallimenti. Siamo abituati a temere la parola fallimento, come se potesse per noi diventare un’onta indelebile sulla nostra pelle, un marchio di inferiorità. Invece, non dovremmo aver timore di fallire: se non fai nulla non fallirai mai, dicono, ma che gusto c’è a vivere rimanendo eternamente fermi? O, nelle parole di J. K. Rowling: “È impossibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno che non viviate in modo così prudente da non vivere del tutto. In quel caso, avrete fallito in partenza”.
Un altro passaggio che ho apprezzato molto – sarà il momento cupo che stiamo attraversando – è la parabola del contadino cinese. Dopo che l’avrai letta nel libro o avrai guardato il video a fondo pagina in cui Gianluca Gotto la racconta, il tuo mantra probabilmente sarà “Forse sì, forse no. Vedremo”.
Le coordinate della felicità è per me un libro da cui iniziare per mettersi in gioco e trovare il proprio posto nel mondo: che sia qui o dall’altra parte del globo, che sia intriso di passione e serenità ma scevro da giudizi e opinioni altrui. Che sia il tuo posto nel mondo, non quello deciso da altri o scelto per la pigrizia del “troppo facile”, perché sulla lunga distanza non paga.
Mangia Vivi Viaggia
Così si intitola il blog creato nel 2016 da Gianluca Gotto che, per me, è diventato un prolungamento ideale e virtuale di questo libro. Nella mia mente il titolo si collega subito a un altro libro di qualche anno fa che ho amato molto – Mangia prega ama, di Elizabeth Gilbert – diventato poi anche un film con Julia Roberts.
(Ne Le coordinate della felicità Gianluca Gotto spiega come è nata l’idea del blog e non ci sono riferimenti al libro della Gilbert.)
Nel suo blog Gianluca Gotto parla di viaggi, di cambiamenti di vita, di crescita personale, di spiritualità e di stili di vita alternativi. Una sezione che amo particolarmente è quella in cui vengono raccontate storie di donne e uomini che hanno deciso di cambiare vita e seguire le proprie coordinate della felicità.
Gianluca Gotto
Gianluca Gotto lascia Torino quando ha vent’anni per trasferirsi prima in Australia e poi in Canada. In mezzo ci sono diverse intense esperienze, anche in Italia. Da allora non si è più fermato ed è diventato un nomade digitale. La sua storia è raccontata nel suo primo libro Le coordinate della felicità. Ha scritto anche un romanzo, Come una notte a Bali, edito da Mondadori. Puoi seguirlo online sul suo blog Mangia Vivi Viaggia.