Un libro per tutti, da tutti, il progetto di Giuseppe Rapisarda.
Un po’ di tempo fa, Erika, una mia collega di redazione, segnalò, in un suo articolo, il fenomeno del Book Crossing, cioè la possibilità di lasciare i libri perchè altri potessero leggerli. Il progetto, voluto dal suo fondatore Todd H.Boll si è rapidamente diffuso in America e in altre parti del mondo, 75000 le caratteristiche casette in cui chiunque, gratuitamente, appassionato o meno della lettura, può condividere con gli altri un buon libro e ritagliarsi un momento di piacevole lettura. In Italia, le tipiche casette letterarie sono sparse un po’ dappertutto, anche e soprattutto in Sicilia dove il progetto è stato sposato a piene mani da un dottore in Chimica ed ex manager di una Multinazionale, Giuseppe Rapisarda, residente a Belpasso, paesino in provincia di Catania. Amante dei viaggi e con uno spiccato senso di osservazione, per Rapisarda è stato inevitabile, nei quasi 85 paesi stranieri visitati, respirare e aprirsi ad usi e costumi diversi, accrescendo sempre maggiore esperienze culturali.
Ed è stato proprio in uno dei suoi viaggi che il biologo, notando i piccoli luoghi di lettura, ha deciso di portare l’idea nel suo paese d’origine, creando “Prendi un libro lascia un libro” un progetto finalizzato alla promozione della lettura, al recupero e alla rivalutazione del libro come strumento per arricchire il proprio bagaglio culturale.
“Io non voglio portare le persone ai libri, ma i libri alle persone, a quelle che, per vari motivi, si sono allontanati dalla lettura e dai libri.”
E così, Rapisarda, per evitare atti di vandalismo, ha pensato bene di inserire le casette di libri, nei posti più frequentati e impensabili. Negli esercizi commerciali, nelle panetterie, nei negozi di biciclette, negli studi medici, tutti indistintamente, mettono a disposizione 50 cm di spazio in cui esporre i libri da condividere.
Chi lo desidera può prendere un libro, ma attenzione, questa l’unica regola del progetto, è obbligatorio lasciarne un altro, per dare ad altri la stessa opportunità, ed evitare che libri, ritenuti poco importanti, possano essere buttati nel macero.
“Abbiamo deciso di predisporre punti di raccolta di libri, nelle isole ecologiche”, dice il manager, “per intercettare i numerosi libri destinati ad essere buttati via. Un esempio importante è la Biblioteca di Istambul creata, esclusivamente, con i 6000 libri recuperati dal macero.”
Il progetto, evidentemente, è ambizioso e importante, di riqualificazione culturale, a Belpasso, infatti, ci sono più di 22 centri di raccolta, tuttavia, uno degli obiettivi è proprio quello di non confinare l’iniziativa alla realtà del territorio, bensì di andare oltre i confini della Sicilia stessa.
Il risultato è già incredibile. 2000 libri messi in circolo dallo stesso ideatore del progetto, in 85 punti di raccolta distribuiti in 25 città, di 11 provincie, di 6 regioni, numeri che aumentano di giorno in giorno e che andranno ad implementare sul territorio quella che Rapisarda chiama “La nostra biblioteca diffusa.” Non solo. Fuori dai confini siciliani, è stato raggiunto un accordo con 20 bar in diverse provincie per lanciare la campagna di divulgazione della lettura come antidoto all’uso delle slot machine.
Rapisarda non ha nessuna intenzione di fermarsi, anzi, il suo è un invito preciso a condividere e collaborare perchè il progetto si espanda sempre più. A questo proposito, per tutti coloro che abbiano il desiderio di condividere, ospitando punti di raccolta o donando libri, non devono fare altro che mettersi in contatto consultando l’indirizzo Facebook Prendi un libro, lascia un libro.
Il messaggio del progetto è chiaro e mi piace molto! Bisogna ricominciare a leggere! Qualsiasi cosa, gratuitamente, per ridare al libro il valore che merita, il compito di trasmettere cultura, formare e accrescere interiormente perchè, e non posso che condividere il pensiero, “la lettura è cultura e la cultura migliora e rende liberi gli uomini.”