Umberto Pasti, noto giardiniere e scrittore, torna in libreria con il suo nuovo romanzo, “Arabesco”. Pubblicato da Bompiani, questo libro di 221 pagine è disponibile al prezzo di 18,00 euro.
“Arabesco” racconta la storia di un collezionista appassionato di manufatti antichi e di un fantasma intraprendente, il duende Diego. Questo spirito, concreto e determinato, si ritiene il vero e primo padrone della casa di Tangeri dove si trovano i manufatti. La storia, che si sviluppa tra sogno e realtà, offre una serie di colpi di scena, ricordi e fantasie che danno vita a un rapporto comico e poetico tra i due protagonisti, simile a quello tra Don Chisciotte e Sancho Panza.
Umberto Pasti: un viaggio nella Tangeri di Pasti
Pasti, che vive gran parte del suo tempo a Tangeri, esplora in questo romanzo l’anima della città. Tangeri, con la sua storia di influenze fenicie, cartaginesi, romane, bizantine, vandaliche e portoghesi, emerge come un luogo dal carattere speciale e unico.
“L’identità di un popolo si esprime attraverso i suoi manufatti,” dice Pasti.
Per lui, collezionare significa salvare le testimonianze di un passato minacciato dalla modernizzazione selvaggia e brutale. “Non sono un collezionista che vuole avere tutto,” spiega. “Voglio traghettare nel futuro com’era la gente di questo posto.”
Diego, il duende
Il fantasma Diego, nato a San Roque vicino a Cadice, è un personaggio pratico e concreto, molto diverso dal sognatore collezionista. Diego, con la sua voce metallica e i suoi baffetti che ricordano una rondine a testa in giù, si presenta come un artista che disegna in bianco e nero per evitare il fastidio degli occhi lacrimanti. Il duende ama le belle donne e i piedi per terra, e paradossalmente è lui a riportare il collezionista alla realtà concreta.
“Arabesco” si pone come un mix tra autobiografia e romanzo gotico, con incursioni nella satira e nella saggistica erudita. Pasti riesce a far risplendere Tangeri in tutta la sua complessità e nel suo tempo sospeso.
“Solo un collezionista può pensare che le cose stiano ferme! C’è uno spirito che le fa muovere!” dice Diego nel libro, utilizzando espressioni nella sua lingua, lo spagnolo.
Il sogno di Pasti è che la casa di Tangeri diventi un piccolo museo privato. Conclude che, anche se il duende Diego non lo disturba più, ogni tanto sente ancora la sua presenza.
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