Sono lieta di annunciarti le vincitrici del Booker Prize 2019: Margaret Atwood e Bernadine Evaristo
La scelta del vincitore di questa edizione del Booker Prize, il più importante premio letterario dell’United Kingdom, ricade su Margaret Atwood e Bernadine Evaristo che si aggiudicano il premio di 50.000 sterline da dividere in due. Non si era mai visto che una giuria andasse contro le sue stesse regole premiando due autori, per l’esattezza due donne: la scrittrice canadese dalla veneranda età di 79, in pratica una faceta della letteratura, Margaret Atwood con The testaments e Bernardine Evaristo londinese, prima scrittrice di colore ad aggiudicarsi il Booker Prize con Girl, woman, other.
Dopo cinque ore di discussione, i giurati hanno deciso che non potevano scegliere l’una o l’altra: Più ne parlavamo, più ci convincevamo di amare entrambi i libri e di non poterli dunque separare, afferma Peter Florence, il presidente della giuria.
L’attesa è stata lunga e snervante, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Prendere una decisione da parte della giuria è stata una ardua impresa, perché nella rosa dei candidati finalisti c’erano niente poco di meno che autori di un certo calibro vincitori anche delle passate edizioni, due scrittori affermati a livello internazionale come Rushdie che vinse il premio nel 1981 con I figli della Mezzanotte, e la Atwood, che vinse nel 2000 con L’assassino cieco.
Due scrittori e quattro scrittrici. Questa era la shortlist dei sei finalisti in lizza del Booker Prize 2019:
The Testaments, il seguito del Racconto dell’ancella della canadese Margaret Atwood e tradotto in Italia come I Testamenti; Ducks, Newburyport della statunitense Lucy Ellmann; Girl, Woman, Other della anglo-nigeriana Bernardine Evaristo; An Orchestra of Minorities del nigeriano Chigozie Obioma; Quichotte dell’indiano naturalizzato britannico Salman Rushdie; 10 Minutes 38 Seconds in This Strange World (I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo) della anglo-turca Elif Shafak.