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La vita semplice di Alessandro Gnani: recensione

Francesca Savino 4 anni fa Commenta! 4
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Caro lettore, dopo aver terminato la lettura di La vita semplice di Alessandro Gnani, pubblicato da Robin Edizioni, ti scrivo la mia recensione.

Contenuti
La trama di La vita sempliceLa recensione al libro di Alessandro Gnani

Ancora una volta, mi sono resa conto che ci vorrebbe un genere letterario dedicato esclusivamente alle Esperienze emozionali: solo vivendo l’esperienza dell’autismo in prima persona, e rimanendone particolarmente emozionato, l’autore ha potuto scrivere questa storia, immaginando i pensieri e i desideri del protagonista.

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La trama di La vita semplice

Alberto è un undicenne autistico: non parla, non vede le cose come le vedono le persone attorno a lui. Una sera, a settembre, cade una tazza, mentre sta apparecchiando la tavola per la colazione; una scheggia gli graffia la caviglia. Lui inizia a urlare, percependo qualche goccia di sangue, come se fosse un’emorragia.

I vicini chiamano la polizia per l’eccessivo prolungarsi degli schiamazzi. La famiglia viene posta sotto la tutela dei servizi sociali. La frattura familiare aumenta quando, Clara, la mamma, scopre di essere in dolce attesa di una bambina.

La recensione al libro di Alessandro Gnani

I miei più sinceri complimenti al magistrato che, tra una causa e l’altra, è riuscito a scrivere questo bellissimo e avvincente libro.

Il libro è scritto in un italiano ineccepibile, con l’uso di numerose parole desuete o poco utilizzate nel linguaggio comune.

La storia è coinvolgente e appassionante. Io, personalmente, ho fatto il tifo per Alberto, ad ogni pagina: volevo sapere se, e in quale modo, sarebbe riuscito a trovare il suo equilibrio. All’inizio c’era un bellissimo setter, Full, che a metà libro, purtroppo, muore; poi arriva Kika, ma non è sufficiente per ricreare la stabilità.

Non ti voglio raccontare il finale… quindi ti posso solo dire che l’amore prevarrà su qualsiasi frattura che potrebbe danneggiare l’equilibrio familiare.

Il processo Siberia di Alessandro Gnani

La vita di Alberto, e di tutti gli autistici come lui, non è semplice: purtroppo non riesce ad integrarsi e seguir le regole comuni, perchè lui non parla, non può raccontare le sue impressioni, non può soddisfare le sue necessità.

Altresì… la vita degli autistici, vista con gli occhi di Alberto, è semplice quando hanno accanto una famiglia che li sostiene e li ama: riescono a impostargli una routine, conoscono i motivi che provocano uno stato di agitazione, cercando di evitare i motivi di rottura dell’equilibrio o, eventualmente, come ripristinarlo nel più breve tempo possibile.

Per i motivi sopra indicati non ho apprezzato il titolo: definire la vita semplice, riduce le difficoltà che questi bambini devono affrontare fin dalla più tenera infanzia.

Un dettaglio negativo: io avrei cambiato la formattazione del pensiero di Alberto. Il pensiero dei genitori è in corsivo, appunto per distinguerlo dal resto del racconto; allora perchè il pensiero, ovvero il tentativo di comunicare di Alberto, è scritto con lo stesso carattere della trama? Io, per esempio, l’avrei sottolineato, così da rendere più facilmente leggibile il testo.

Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!

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