Prima donna a fondare e a dirigere un giornale, pioniera del giornalismo in Italia, Matilde Serao è stata una delle donne che più ha lasciato il segno nel panorama culturale italiano. Anticonformista e rivoluzionaria, ha sfidato con forza le convenzioni sociali affermandosi in un ambiente maschilista e dando vita a una nuova concezione di giornalismo.
La sua penna tagliente ha raccontato la Napoli della Belle Époque con i suoi vizi e i suoi fasti, e, allo stesso tempo, la Napoli degli emarginati e della miseria. Prima donna d’ Italia a firmare i suoi articoli per un giornale come redattrice, fondò Il Mattino e Il Giorno, riuscendo a conquistarsi le firme più autorevoli del panorama culturale italiano, Gabriele D’Annunzio in primis.
La serie sarà prodotta da Salice Productions e Cross Productions e vuole essere un omaggio a una figura femminile che è stata di ispirazione per generazioni di donne e può esserlo tuttora per l’attualità delle sue battaglie.
Come riporta il sito ufficiale dell’Associazione Produttori Audiovisivi, la serie tv su Matilde Serao è creata da Peppe Fiore (Mare Fuori, Non uccidere) e scritta dallo stesso Fiore e Laura Grimaldi (Miss Fallaci, Noi siamo leggenda) e Giulio Nocerino ed è prodotta da Cosetta Lagani per Salice Production e da Rosario e Maddalena Rinaldo per Cross Productions.
Cosetta Lagani ha dichiarato:
La serie sarà un dramedy coming of age che metterà in luce tutta la modernità e l’ironia ribelle di un personaggio larger than life quale Matilde Serao, con uno sguardo pop sul passaggio dell’Italia alla contemporaneità. Racconteremo come Matilde riuscì nella società maschilista del tempo a cambiare per sempre la storia del giornalismo italiano, diventando con il marito Edoardo Scarfoglio la più invidiata power-couple del tempo, nonostante il rapporto burrascoso. Racconteremo anche come riuscì ad assicurare alla sua scuderia le firme più illustri dell’epoca, tra cui Gabriele D’Annunzio”
Maddalena Rinaldo, produttrice di Cross Productions, ha aggiunto:
“L’affermazione della sua identità, in maniera così forte e così determinata, ha reso Matilde Serao un personaggio fondamentale non solo per la sua epoca, ma soprattutto per quello che il ruolo femminile rappresenta oggi. Le donne sono ancora nel pieno di una battaglia di genere che combattono strenuamente, per questo motivo siamo convinti che mai come in questo momento storico sia importante raccontare una storia così attuale come quella di Matilde”
La serie tv sarà, quindi, un viaggio intorno alla vita straordinaria di questa donna. Una cultura scarsa, un linguaggio incerto, ma animata da una passione e da un calore che inaugura un nuovo modo di fare giornalismo. Non solo fatti e notizie in stile accademico, ma ‘a signora Serao raccontava con fervore il dolore e i drammi della società in quella che per lei era una vocazione.
La sua opera più importante, Il ventre di Napoli, una raccolta di articoli, è l’esempio più calzante del suo modo di testimoniare la realtà: uno stile potente, vivo, crudo, per raccontare il degrado, dare voce ai poveri e ai disadattati e denunciare le ambizioni solo speculative della politica e dei poteri forti.
La serie tv sarà un’immersione, inoltre, nella Napoli della Belle Époque, in un periodo in cui la città era culturalmente vivacissima e dove Matilde Serao si muoveva con disinvoltura sia nei salotti mondani sia nei bassifondi.
Raccontò con crudo realismo la condizione di Napoli dopo l’epidemia di colera del 1884 e l’eruzione del Vesuvio del 1906: la miseria e la povertà dei quartieri più poveri, flagellata da malattie a causa delle scarse condizioni igieniche.
La serie tv invita anche a una riflessione sulla condizione femminile. In un momento storico in cui la donna era relegata in posizione di secondo piano, Matilde Serao seppe affermarsi come giornalista in un mondo maschile e maschilista, pur non dichiarandosi una femminista ma, anzi, proclamando una concezione conservatrice dei ruoli sociali.
Matilde Serao: la vita
Figlia di una nobile greca decaduta e di un avvocato napoletano fuggito in Grecia per le sue idee antiborboniche, Matilde Serao nasce a Patrasso nel 1856. Fatto ritorno a Napoli dopo la fine del regno borbonico, Matilde ottiene un diploma da maestra e un lavoro ai Telegrafi. La sua istruzione è incerta, così come la condotta sia da studentessa che da impiegata. Ma la sua mente è brillante, è intelligente e ironica, e la passione per la scrittura la cattura fin da quando segue il padre nella redazione del giornale dove aveva iniziato a lavorare come giornalista.
È così che inizia a scrivere articoli per giornali, novelle e la sua prima opera Fantasia (1883) che la rese sì famosa, ma le costò la stroncatura da Edoardo Scarfoglio, suo editor, che finì per sposare nel 1885.
A quell’epoca, si era già trasferita a Roma e aveva iniziato a lavorare per Capitan Fracassa, scrivendo di tutto, dalla cronaca rosa alla critica letteraria.
Il legame con Scarfoglio, appassionato ma tormentato, non fu solo amoroso ma si tradusse in un rapporto professionale proficuo.
Insieme fondarono il Corriere di Roma, ma la concorrenza con il più affermato La Tribuna non aiutò il progetto a decollare e si ritrovarono pieni di debiti. Tornati a Napoli fecero confluire il Corriere di Roma e il Corriere del Mattino (di proprietà del banchiere Schilizzi), nel Corriere di Napoli. Ma i due coniugi nel 1892 diedero vita al loro progetto più importante: la fondazione de Il Mattino.
Gli scandali travolsero la coppia e riempirono le pagine di cronaca degli altri quotidiani: dalla ex amante di Scarfoglio suicida davanti alla porta della loro casa (affidando alla coppia la neonata nata dalla relazione, che Serao crebbe come se fosse sua), alle accuse di corruzione, il matrimonio finì così come l’esperienza de Il Mattino.
L’incontro con Giuseppe Natale segna un punto di svolta nella vita sentimentale e professionale di Matilde Serao. Insieme a Natale, anch’egli giornalista, fondò Il Giorno dalle cui pagine il 4 aprile 1906 diede la notizia della furiosa e catastrofica eruzione del Vesuvio e pubblicò nel 1925 Il Manuale degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce (che probabilmente le costò il Premio Nobel per la letteratura del 1926).
Scrisse moltissimo, Matilde Serao. Non solamente sui giornali che fondò, ma pose la sua firma su tante testate giornalistiche, italiane e internazionali.
Scrivere, scrivere, e scrivere. Questo è il mio mestiere. Questo è il mio destino. Scrivere fino alla morte
E così fece, Matilde Serao, una sera di luglio del 1927 quando morì mentre redigeva un articolo.