La penna di Raffaele Colelli che tu lo voglia o no, coinvolge. Non è la solita e inevitabile solidarietà salentina, me ne guarderei bene dal puntualizzarlo e se anche fosse, in questo caso, sarebbe ben riposta visto che La sposa Araba, il suo ultimo romanzo edito da Pav Edizioni è come sempre “sui generis” e particolarmente emozionante.
La sposa araba l’inconfondibile stile letterario dello scrittore salentino
Ricordo con piacere La casa di Laila il suo primo romanzo, Violetta dal mare e Bellamari . Avrei voluto fosse una favola che ho relazionato personalmente, storie di vita e identità ritrovate, emozioni e sentimenti riscoperti, capaci di risvegliare le coscienze, anche quelle più sopite.
Per comprendere la realtà Colelli ti costringe a prenderne le distanze, ti trascina nel mondo incantato del nonsense fuori dai limiti temporali che solo i sogni possono regalare. Il suo lo immerge in una avventura che definirla incredibile sarebbe un eufemismo, il primo plauso quindi è soprattutto per la enorme fantasia e la creatività letteraria usata come life motive del romanzo.
I protagonisti della storia? Colelli non si tradisce, al centro come sempre il senso di umanità, i buoni sentimenti miscelati in questo caso con il sacro senso della giustizia e una buona dose di follia e incoscienza che solo “gli impavidi guerrieri delle favole ” sono in grado di offrire.
Pur se con qualche riserva iniziale, le rocambolesche avventure del “giovane straniero innamorato della bella Amin protagonisti della storia, seguono i canoni di una favola orientale dove l’impossibile è sempre possibile anche quando tutto sembra senza scampo. I momenti difficili si susseguono a quelli gioiosi in un continuo turbinio di emozioni contrastanti così come i personaggi che si susseguono.
Colelli dà voce a tutti i personaggi più famosi, senza distinzioni, usa tutti i canali a disposizione per gridare in qualche modo il suo dissenso rispetto alle atrocità della guerra, le oppressioni, il rispetto della dignità umana.
Che siano poeti, storici, religiosi o fiabeschi, a tutti è data l’onore e l’onere di sostenerlo nella lotta per comprendere e superare le difficoltà quanto di consegnargli le chiavi della speranza, condizione indispensabile per raggiungere l’obiettivo finale.
La sposa araba, il nonsense come denuncia alle contraddizioni della realtà
Senza dubbio se pur nel sogno la resistenza del “giovane guerriero” è davvero messa alla prova. Le prove da superare sono talmente complicate che, in alcuni momenti, anche per me è stato faticoso seguire i due innamorati, tanti gli imprevisti e gli incontri vissuti prima di ritornare alla vita normale!
Già la vita normale, alla fine della fiera magica sarà davvero questo l’unico desiderio del giovane padre sognatore? Quanto invece è rimasto nel suo cuore della strana avventura vissuta, è stato veramente solo questo?
L’invisibile è più concreto di quel sembra, ciò che si respira è il senso vero della vita comune vissuto con l’anima del fanciullo che Colelli non smette mai di esaltare..
La sposa araba è la risposta onirica alle fragilità del mondo, l’esigenza di dare forma al fantastico per denunciare le contraddizioni della vita. L’odio e l’amore così come il Bene e il Male scivolano e si contrappongono incessantemente in un divenire cosmico dove mostri e fate convivono per dare vita ad un’unica forza che è l’Amore!
Cosa ne penso? che è un romanzo godibile, Raffaele Colelli ti costringe alla riflessione, il suo libro va letto perché particolare così come il suo stile letterario. Una scrittura descrittiva sempre al limite come può essere un sogno vissuto tra incubi e gioia. talmente ricco di pensieri e citazioni da non riuscire a tratti a mantenerne la memoria.
In questo caso è bene fermarsi e ritornare indietro, il rischio è di perdersi fluttuando tra citazioni, nuvole, dune, villaggi e castelli incantanti. Capisco il desiderio interiore di affrontare l’incommensurabile, e qui non me ne voglia il caro amico scrittore di cui ho grande stima, ma c’è un limite anche ai sogni! A proposito, strano ma vero, ricordo invece frequenti refusi a mio avviso da rivedere.
Detto questo e non vuole sembrare una frase fatta ma le risposte, quelle giuste, le troverai ovviamente solo leggendo il libro ..
Chi sa chi sei? Chissà che sarai?
Chissà che sarà di noi?
Lo scopriremo solo vivendo!
Battisti docet!
Bellissima e profonda recensione e descrizione
Grazie