Il consiglio di lettura di oggi non è tanto un Leggilo anche tu, ma quasi più un Leggiamolo insieme, perché ti sto per parlare di un libro che non ho ancora finito di leggere ma che amo già tantissimo. Si tratta di La sottrazione, romanzo d’esordio della scrittrice cilena Alia Trabucco Zerán e pubblicato da Edizioni Sur nella traduzione di Gina Maneri.
Ti confesso che da qualche tempo nutro un amore viscerale per la letteratura sudamericana, in particolare quella argentina, boliviana (un altro libro che ho da poco letto e di cui probabilmente ti parlerò si intitola Andarsene, dello scrittore boliviano Rodrigo Hasbún), peruviana e cilena. E, anche, che sono una grande estimatrice della casa editrice Sur, di cui seguo con piacere il blog Sotto il vulcano. Ed è proprio qui che sono venuta a conoscenza di questo libro. La sottrazione… mi ha colpito innanzitutto il titolo. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi e ancora, a lettura iniziata, sono in bilico su questa parola che riappare pagina dopo pagina in forme diverse ma sempre come un filo da seguire.
Appena iniziato ho pensato: caspita, che lavorone di traduzione che è stato fatto! E aggiungo: complimenti alla traduttrice Gina Maneri. Ti starai chiedendo il perché di questa mia affermazione. Beh, soprattutto per essere riuscita a rendere il flusso di pensiero liquido e informe che definisce il punto di vista di uno dei due narratori di questa storia. Non ci crederai, ma in uno dei primi capitoli c’è solo un punto, alla fine, e leggerlo è estasiante, comprensibile, perfetto. Bellissimo!
Un modo non nuovo quello di Alia Trabucco Zerán – mi viene in mente Virgina Woolf e il suo flusso di coscienza o stream of consciousness – però diverso dalla prosa che abitualmente leggo, ed è esaltante trovare nuove forme di scrittura tra le pagine di un libro.
E poi, oltre a questa capacità di rendere il pensiero nel suo fluire, Alia Trabucco Zerán ha una scrittura che comunica con tutti i sensi. Per esempio, quando scrive “(…) In realtà sudavo da settimane, non avevo mai smesso, ma chiusa in quella macchina il caldo era insopportabile. E non solo dentro. Dai finestrini entrava un’aria densa e tiepida: l’alito di tutte le bocche che si avvicinavano alla mia.”
Ricordo il caldo di Santiago del Cile e non c’è immagine migliore di questa per descrivere quelle giornate in cui la città rimane intrappolata in questa bolla di calore. Leggendo queste poche righe mi sembra quasi di respirarlo di nuovo, di sentirlo sulla pelle, di sentirne l’odore.
Infine un appunto da amante dei libri cartacei (senza disdegnare gli ebook, che amo per altri motivi, ma ci sono dei libri che in formato cartaceo emozionano in modo diverso). La versione cartacea è davvero bella da tenere in mano, morbida e ruvida insieme, trasferisce le parole sulle mani e da qui nella mente.
Per quanto riguarda la storia, invece, ti lascio la sinossi. Io ancora non mi pronuncio, preferisco farlo a fine lettura.
La sottrazione, di Alia Trabucco Zerán
Felipe e Iquela, entrambi figli di ex militanti cileni, sono uniti indissolubilmente dalla storia di resistenza dei genitori, che incombe su di loro come uno spettro impossibile da scacciare. Lui è ossessionato dalle immagini di cadaveri che gli appaiono in ogni angolo della città; lei, traduttrice, è chiusa in una solitudine fatta di parole scritte, mai abbastanza precise da essere davvero affidabili. In un solo giorno, due eventi turbano la loro vita: si svegliano in una Santiago avvolta in un manto di cenere, per scoprire che l’amica d’infanzia Paloma è appena tornata in Cile, dopo anni e senza preavviso.
Cosa ha spinto Paloma a tornare? E perché? Ben presto, i tre si ritrovano protagonisti di un surreale road trip attraverso le Ande, che riporterà a galla un passato difficile da affrontare: la militanza, i tradimenti, le sparizioni, gli anni di lontananza, l’attrazione mai confessata. Tra scene che ricordano l’immaginazione visionaria di Bolaño e Donoso, e un viaggio tra i fantasmi della storia cilena – sulla scia di Nona Fernández –, l’autrice intesse un romanzo di rara forza ed empatia, abitato da personaggi indelebili, unendo mirabilmente un’amara ironia e una brillante ricerca sul potere della memoria.
Alia Trabucco Zerán
Scrittrice e saggista cilena, classe 1983. La sottrazione, il suo primo romanzo, è stato selezionato come miglior esordio dal Consejo Nacional de Chile e da Babelia – El País. Alia Trabucco Zerán ha frequentato un master in scrittura creativa alla NYU e poi si è dottorata in letteratura latinoamericana presso lo University College di Londra.
Gina Maneri
Traduttrice letteraria da oltre trent’anni ha tradotto, tra gli altri, Juan José Saer, Jorge Baron Biza, Adolfo Bioy Casares, Marcelo Figueras, Eduardo Mendoza, José Pablo Feinmann, Quim Monzó, Alan Pauls. Dal 1996 insegna traduzione dallo spagnolo presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano e si occupa di formazione anche in altri ambiti. Insieme ad Anna Rusconi, organizza dal 2013 la Scuola estiva di traduzione Castello Manservisi.