Qual è il rapporto tra Scienza e Filosofia?
Quest’annosa domanda se la sono posta in tanti, tra pensatori, ricercatori, intellettuali e scrittori di ogni genere. Per molto tempo, addirittura, sembra esserci stata una vera e propria guerra ideologica tra chi rivendicava la superiorità della Scienza e del suo rigore oggettivo e quanti, invece, erano più aperti ad una lettura soggettiva e filosofica del mondo.
E questa domanda continuano a porsela anche oggi. Ne è un esempio la filosofa Nancy Cartwright che nel suo libro La scienza vista da una filosofa torna a chiedersi se la Scienza da sola sia sufficiente a spiegare tutto ciò che accade attorno a noi.
In questo numero della nostra rubrica dedicata alla Filosofia esploreremo, partendo proprio dall’opera della Cartwright, le tappe principali di questo dibattito cercando di dare anche una nostra risposta. Ma tranquilli! Non saremo di parte!
La scienza vista da una filosofa: la riflessione di Nancy Cartwright

La scienza è davvero un sistema perfetto? Un viaggio filosofico attraverso le certezze e le contraddizioni del pensiero scientifico, per scoprire se le leggi della fisica possono davvero spiegare ogni aspetto della realtà.
Nancy Cartwright, una delle voci più autorevoli della filosofia della scienza, torna in libreria con La scienza vista da una filosofa, un saggio che mette in discussione uno dei pilastri del pensiero scientifico novecentesco: l’idea che ogni fenomeno del mondo possa essere ricondotto alle leggi fondamentali della fisica. Il libro, pubblicato da Codice Edizioni, sarà disponibile a partire dal 19 marzo 2024.
Cartwright sradica il mito della fisica che è vista come scienza regina. Per decenni la scienza ha cercato di costruire una descrizione unitaria e totalizzante della realtà, basata su principi e leggi fisiche universali. Ma è davvero possibile ridurre la complessità del mondo a un sistema lineare e perfettamente razionale? Cartwright risponde con un deciso no. La scienza che ha permesso all’umanità di raggiungere traguardi straordinari, come i viaggi spaziali e le scoperte mediche, non è una costruzione teorica priva di contraddizioni e incertezze. Al contrario, è un sistema articolato e dinamico, in cui discipline diverse interagiscono senza che nessuna possa arrogarsi il primato assoluto.
Attraverso una lucida analisi filosofica, la filosofa propone un modello alternativo alla scienza tradizionale: non un’imponente cattedrale di leggi inviolabili, ma un grande set di Meccano, in cui ogni pezzo è essenziale e nessuno può pretendere di essere superiore agli altri.
Un libro per comprendere la scienza nel mondo di oggi, La scienza vista da una filosofa è un testo fondamentale per chiunque sia interessato alle implicazioni sociali e politiche della scienza. Dalla crisi climatica alle nuove tecnologie, dai vaccini alla ricerca medica, il libro offre strumenti per interpretare criticamente il ruolo della scienza nella società contemporanea. Un’opera imperdibile anche per chi ha apprezzato Quando abbiamo smesso di capire il mondo di Benjamín Labatut e Serendipità di Telmo Pievani.
Scienza vs Filosofia: un dibattito antico
Il rapporto tra scienza e filosofia ha attraversato molte fasi nel corso della storia del pensiero umano. Se un tempo erano strettamente intrecciate, oggi sembrano spesso collocarsi su piani distinti. Tuttavia, il confine tra queste due discipline non è mai stato del tutto netto: entrambe si interrogano sulla natura della realtà, anche se con metodi e approcci differenti.
I primi pensatori greci, come Talete, Anassimandro e Pitagora, non facevano distinzione tra speculazione filosofica e indagine empirica. Aristotele, in particolare, sviluppò un sistema di pensiero che combinava metafisica, logica e scienza naturale, diventando un riferimento per secoli. Con il Medioevo, invece, la filosofia si sviluppò sotto l’influenza della teologia cristiana, mentre l’indagine scientifica rimase subordinata alle questioni di fede. Tuttavia, pensatori come Tommaso d’Aquino cercarono di armonizzare la ragione con la rivelazione divina, mantenendo vivo il dialogo tra scienza e filosofia.

Lo snodo cruciale nel dibattito tra Scienza e Filosofia si ebbe però tra XVI e XVII secolo con la rivoluzione scientifica che fece pendere l’ago della bilancia nettamente a favore della prima. Nel Saggiatore Galileo scriveva:
La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
Con il positivismo ottocentesco la Scienza acquisì un’indipendenza crescente ed una superiorità schiacciante tanto da relegare la filosofia ad un ruolo del tutto marginale. Ma la situazione non rimase invariata a lungo perché già a partire dal Novecento l’approccio puramente scientifico entrò in crisi causando il risveglio di movimenti filosofici che rivalutavano metodi soggettivi di analisi della realtà.
Dalla psicanalisi di Freud, allo sviluppo delle scienze sociali di Levi-Strauss fino alla bioetica moderna: era ormai diventato chiaro che quella tra Scienza e Filosofia era una guerra del tutto inutile e, anzi, dannosa. La Scienza da sola non basta a spiegare tutti gli aspetti della realtà così come la Filosofia è del tutto insufficiente senza una solida base scientifica di partenza. Si arriva così al concetto di “Filosofia della Scienza” ben espresso da pensatori come come Thomas Kuhn e Paul Feyerabend i quali sottolineano a più riprese la necessità di una collaborazione reciproca tra riflessione e sperimentazione, tra approccio scientifico e riflessione filosofica.

Insomma il rapporto tra Scienza e Filosofia è sempre stato estremamente complesso. Da un periodo iniziale in cui sembravano identificarsi l’una con l’altra, si è passati attraverso casi in cui è stata millantata la superiorità dell’una rispetto all’altra per poi ritornare alla consapevolezza che l’una non può esistere senza l’altra. La Filosofia, infatti, può essere vista come un’alleata preziosa della Scienza, aiutandola a riflettere sui propri fondamenti, sui suoi limiti e sulle sue implicazioni. Forse, dunque, più che ad una separazione definitiva, dovremmo volgere ad una trasformazione del loro dialogo, indirizzandolo verso la coesistenza e la collaborazione tra le due, necessarie per comprendere il mondo e il nostro posto in esso.