La proposta di un gentiluomo, di Julia Quinn, pubblicato da Mondadori, è il terzo volume della saga dedicata alla famiglia Bridgerton. Caro lettore, ne ho fatto una tale scorpacciata in questi giorni che, seppur ho apprezzato i deliziosi libri, le storie frizzanti e i personaggi sui generis, sento il bisogno di staccarmi un po’ da questo tipo di testi.
Prima di dedicarmi ad altro però, voglio lasciarti un commento di La proposta di un gentiluomo, di Julia Quinn, un dolcissimo omaggio alla fiaba di Cenerentola. Si ripete lo schema che ho trovato negli altri libri: un linguaggio un po’ troppo moderno, dialoghi veloci, personaggi che si ritrovano e si riempiono via via di dettagli di carattere, una trama coinvolgente e le pagine che scorrono velocissime.
Sebbene quando ho letto, durante un dialogo, la risposta ‘okay’ pronunciata da un ragazzino del primo ventennio dell’ottocento (questa è l’epoca Regency) mi si siano drizzati tutti i peli e ho percepito allegarsi i denti, non posso che definire gradevolissima anche questa deliziosa rivisitazione della nota fiaba, declinata in tempi ottocenteschi.
Il La proposta di un gentiluomo, la figlia illegittima di un conte, bistrattata da matrigna e sorellastre, partecipa di nascosto al gran ballo dei Bridgerton innamorandosi, corrisposta, del secondogenito. Anni dopo i due si incontrano di nuovo ma la giovane ricopre il ruolo di cameriera in una casa nobiliare. Una bellissima cameriera che viene salvata dal Bridgerton di turno, manco a dirlo, da una violenza carnale.
La proposta di un gentiluomo, di Julioa Quinn. Serie Bridgerton vol 3
Un clichè sempre di moda, sempre gradito soprattutto per me che, da buona lettrice di romance, amo infinitamente i clichè. Ebbene sì, diciamocelo, trovo davvero difficilissimo leggere di storie davvero davvero originali. E poi non so neanche se mi piacciono così tanto. Mi piace piuttosto rivedere situazioni già lette ed emozioni già provate descritte con parole diverse, narrate in circostanze bislacche.
Julia Quinn ha questo grande merito: prende trame già viste, storie già scritte (non la sto accusando di plagio sia chiaro) e ne fa deliziosi gioielli unici, diamanti dal taglio singolare, opere che, seppur non indimenticabili nè prossimi capolavori della letteratura mondiale, danno un senso al concetto di ‘stile personale’, in questo caso quello sopraffino dell’autrice.
Da apprezzare che per La proposta di un gentiluomo, non sia la fiaba de ‘la bella e la bestia’ ad essere stata presa ad esempio: ho letto molti romanzi che si ispirano a quella e il cambio di fiaba è stato assai gradito, reso abbastanza verosimile da una buona costruzione dell’intreccio e dei colpi di scena.
Da apprezzare anche il lieto fine riservato alla sorellastra meno perfida… un po’ meno la mancata deportazione della matrigna. Io ho sempre sostenuto che matrigna e sorellastre si meritassero un bel viaggetto in Siberia!