Caro iCrewer, pochi giorni fa ti ho parlato di come si crea la pergamena, antico supporto scrittorio utilizzato dall’uomo per secoli per redigere documenti importanti o per creare splendidi libri.
Ma tu sai perché per fare la pergamena vengono usati pelli di differenti animali?
Questa differenza sembra sia dovuta alla diversa area geografica in cui veniva prodotta, in particolar modo nei paesi che si affacciavano sul Mediterraneo si usava prevalentemente pelle di ovino o capra, mentre in Inghilterra e Irlanda si preferiva l’uso di pelli bovine. Fu con la diffusione dell’ordine monacale e della figura dei monaci amanuensi che l’uso di pelli bovine venne preferito anche in Italia e in Europa.
Le pergamene erano di qualità diverse a seconda dell’uso a cui erano destinate, ad esempio dal XVI secolo si diffuse l’uso di pergamene spesse e scure per la legatoria, nonché l’utilizzo di pelli suine per le legature di libri di dimensioni più grandi. Per la scrittura di testi veniamo usate le pergamene più chiare e sottili. Per i documenti importanti, come le bolle papali, venivano usate pergamene molto sottili e bianchissime ricavate da pelli di animali molto giovani.
Una particolarità della pergamena è quella di poterla tingere, infatti nell’Alto Medioevo l’uso di pergamene dal colore purpureo erano frequentemente utilizzato per la scrittura di libri o documenti papali vergati con inchiostro argento oppure oro; ne è testimonianza il Codice Purpureo di Rossano, conosciuto anche con il nome di Codex Purpureus Rossanensis redatto nel VI secolo, custodito presso il Museo Diocesano di Rossano oppure nell’IX secolo la Bibbia di Ulfila, è il manoscritto DG 1 presso la Biblioteca Universitaria di Uppsala e il Privilegium Othonianum, manoscritto A.A. Arm. I-XVIII, 18 conservato nell’Archivio Segreto Vaticano. Solo nel XVII fu la pergamena verde ad avere molto successo nel campo della legatoria.
Purtroppo la scarsità di reperibilità della pergamena nell’Alto Medioevo, portò al riuso di antichi manoscritti danneggiati dal tempo e dall’umidità, cancellandone i testi per avere pagine di pergamena pulite. Questi libri erano conosciuti come Palinsesti oppure in latino codice rescripti. Non esistendo ancora la stampa il lavoro di copiatura era destinato ai monaci amanuensi, hai presente i monaci de il Nome della Rosa di Umberto Eco?
Vennero quindi ricopiati a mano non solo testi sacri come la Bibbia e il Vangelo, ma anche testi antichi greci e romani, poemi, operi di filosofi e letterati che grazie al lavoro di questi monaci sono arrivati fino a noi. Opere di grande pregio sono le miniature che arricchivano i testi ricopiati. Il nome probabilmente deriva dalla polvere di minio che dava la particolare tonalità di rosso tipica delle prime miniature. Successivamente vennero aggiunti gli altri colori compreso l’oro.
Dal XIII secolo l’uso della pergamena si ridusse notevolmente in favore della carta, anche se rimase il principale supporto per documenti importanti emessi da papi, sovrani o imperatori fino al secolo scorso.