La neve se ne frega è un titolo famoso: se bazzichi il mondo musicale, ricorderai caro lettore che è un brano di Luciano Ligabue, inserito nell’album Mondovisione del 2013. Che cosa c’entra questo con la rubrica di iCrewplayLibri Leggilo anche tu? Se te lo stai chiedendo soddisfo subito la tua curiosità: La neve se ne frega, 9 anni prima di essere il titolo di un brano, è stato ed è ancora, un romanzo di Luciano Ligabue, pubblicato il 2 Maggio del 2004 a Milano, dalla casa editrice Feltrinelli.
La canzone, una ballata d’amore, nacque dal progetto di un gruppo di disegnatori e autori di graphic novel, intenzionati a ricavare dal romanzo un film d’animazione. L’idea, nonostante la collaborazione dello stesso Ligabue che aveva già composto il brano per il film, non andò mai in porto ma il cantautore emiliano decise di incidere comunque la canzone, qualche anno più tardi.
Svelato il mistero passo a spiegarti perchè ti consiglio la lettura di questo romanzo. Ti confesso che fino a quando non ho sentito il brano musicale, non sapevo dell’esistenza del romanzo. Ascoltato il brano da Ligalizzata ad oltranza, come al solito, ho curiosato sull’origine dell’album, sui temi che lo hanno ispirato e su tutto il background che gravita intorno ad esso. Scopro così che La neve se ne frega, prima di essere una canzone è un romanzo.
Le conseguenze sono facili da immaginare: voglio leggere il libro e lo acquisto. Premetto che sapevo del “vizio di scrivere” di Luciano Ligabue ma che non avevo mai letto niente di suo. Che devo dirti caro lettore? Se amo “il Liga” nazionale come artista, (chiamarlo cantante è riduttivo) adesso apprezzo nella stessa maniera il Ligabue scrittore.
Ho letto La neve se ne frega in un solo giorno: è un romanzo semplice ma coinvolgente, senza la pretesa di voler essere il libro del secolo, colpisce per l’originale intreccio della trama.
La neve se ne frega in poche parole
In un altrove temporale ma nemmeno troppo lontano, la società ha realizzato il migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Un luogo in cui si nasce vecchi e si ringiovanisce col passare degli anni. Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. Un soffice rigore governa l’esistenza. Tutto secondo il Piano Vidor che garantisce a ciascun individuo bisogni e felicità, così come il diritto ad avere diritti. E godere dei propri diritti è un dovere per tutti. In questa società rigorosa e ovattata vivono Difo e Natura, una coppia felice secondo programma. Lavorano, fanno l’amore, frequentano amici, si divertono con le forme di intrattenimento conosciute. Come tante altre coppie. Ma Difo e Natura sono diversi. Sono destinati a imbattersi nel mistero del venire al mondo. E ad aprire una fatale contraddizione in quel paradiso del Piano Vidor che sembra perfetto.
Quello che racconta Luciano Ligabue in La neve se ne frega, potrebbe essere un futuro ipotetico in un mondo ordinatamente felice dove tutti godono degli stessi diritti, sopratutto del diritto alla felicità così agognata da ogni individuo. Un mondo al contrario, dove si nasce (da una macchina) vecchi e si muore bambini. Un mondo programmato, controllato, inscatolato, che non conosce lotte per la sopravvivenza, ne disoccupazione, ne libertà di azione, ne disparità fra gli esseri umani (o forse è meglio definirli robot?).
Eppure in questo “ordine ordinato”, in questa esistenza asettica e quasi priva di sentimenti, accade l’imprevisto: la natura umana con le sue regole, le sue emozioni, il suo “corso naturale”, scardina l’ordine del sistema, capovolge gli schemi creati artificialmente dal potere. Un corso naturale che fa paura e diventa oggetto di segreto e di studio, quasi come fosse extraterrestre perchè l’umanità ha cancellato e dimenticato la sua “essenza umana”.
Luciano Ligabue, in La neve se ne frega, proietta in avanti le sue angosce di uomo, attento e sensibile, per un mondo disumanizzato quale sta diventando il nostro. Una china discendente per un’umanità che, purtroppo, comincia già ad avere poco di umano e ce ne accorgiamo giorno dopo giorno da ciò che accade intorno a noi.
Mi sono accostata al libro, con la curiosità di “fan” nei confronti di una rockstar che seguo da tempo, ho scoperto una sensibilità ed originalità di scrittore che già si intuisce dai testi delle sue canzoni e che, nel romanzo, si rivela in tutta la sua essenza. Luciano Ligabue scrittore non è distante dal Ligabue artista: i temi, gli interrogativi, le riflessioni, lo stile e il saper guardare lontano sono una costante in ambedue i ruoli.
Luciano Ligabue…
... Nato a Correggio il 13 marzo 1960, canta dal 1987 le canzoni che compone. Ha pubblicato la raccolta di racconti Fuori e dentro il borgo (1997, Premio Elsa Morante), il romanzo La neve se ne frega (2004), la raccolta di poesie Lettere d’amore nel frigo (2006) e un’altra raccolta di racconti, Il rumore dei baci a vuoto (2012), e l’anno successivo La vita non è in rima (per quello che ne so). Ha scritto e diretto due film: Radiofreccia (1998, tratto da Fuori e dentro il borgo) e Da zero a dieci (2002). Nel 2004 l’Università di Teramo gli ha conferito la laurea honoris causa.
Una bella carriera di artista a tutto tondo, non per niente lo adoro e ti consiglio di leggere La neve se ne frega.