Caro iCrewer probabilmente, complice questa quarantena, potrebbe essere sfuggito l’uscita del libro di Walter Siti avvenuta in concomitanza della chiusura delle librerie ad opera delle misure cauzionali per Covid19.
La natura è innocente. Due vite quasi vere
Con La natura è innocente. Due vite quasi vere, l’autore ci consegna un libro potente e disperato, scommette su una letteratura che sia ancora capace di farsi domande e di accettare l’imprevisto come risposta.
Si potrebbe definire questo romanzo un “romanzo verità”? Solo perchè racconta di due fatti di cronaca realmente avvenuti? Dove inizia il romanzo e termina la verità? A tutte queste domande riusciremo a trovare le risposte leggendo questo testo.
E la metafora della natura che si ribella che appare in copertina per quanto “naturale” possa apparire, è ciò che anima le pagine del racconto in cui si mescolano risonanze di cronaca della vita di tutti i giorni, i cui scossoni, proprio come un terremoto, sono in grado di sconvolgere, cambiando gli scenari che prima erano una certezza, come le vite quasi vere che diventano la materia prima per estrapolarne una terza, quasi autobiografica.
Walter Siti
Originario di Modena, vive a Milano. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. Come narratore esordisce nel 1994 con il romanzo Scuola di nudo, cui seguono Un dolore normale, La magnifica merce e Troppi paradisi, tutti editi da Einaudi. Nel 2008 pubblica per Mondadori Il contagio, di cui Il canto del diavolo, edito da Rizzoli nel 2009, è la naturale prosecuzione, e nel 2010 Autopsia dell’ossessione -Mondadori-, Resistere non serve a niente -Rizzoli-. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini ed è autore di vari saggi letterari, tra cui Il realismo è l’impossibile.
Iorestoacasa e leggo, fai altrettanto tu caro iCrewer.