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La storia delle uova pasquali, da Fabergè a Lindt

Erika Zappoli 4 anni fa Commenta! 7
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Caro iCrewer, siamo entrati nel vivo della settimana santa, nel mio piccolo paese c’è ancora la tradizione di benedire le uova il sabato per consumarle poi sode la mattina di Pasqua a colazione.

Contenuti
La storia delle uova pasqualiDalle uova pasquali alle uova di FabergèLe tradizionali uova pasquali al cioccolato

La Pasqua ha come simbolo l’uovo, ma da dove deriva questa tradizione?

La storia delle uova pasquali

L’uovo è da sempre simbolo di vita, nell’antichità, millenni prima del Cristianesimo si credeva che cielo e terra fossero uniti a formare un immenso uovo. Dalla Polinesia alla Grecia, dalla Fenicia all’Indonesia, fino alle coste dell’America centrale e del sud, dalla Finlandia all’Africa, la leggenda dell’uovo cosmogonico, accomunava molte civiltà del mondo antico.

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Nella cultura persiana era usanza, per festeggiare l’arrivo della primavera, regale uova di gallina, come simbolo di fertilità e rinascita, mentre per gli antichi Egizi l’uovo era il punto dove convergevano i quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra.

Anche per gli antichi Greci e i Cinesi l’uovo era un simbolo di vita. Per i Greci si pensi solo all’Omphalus, era una pietra intarsiata dalla forma ovale, conservata nel tempio di Apollo a Delphi, che indicava il santuario  e la città come centro (ombelico) del mondo.

La tradizione cristiana delle uova pasquali iniziò subito tra le prime comunità cristiane. Le uova venivano macchiate di rosso in ricordo del sangue versato da Cristo sulla croce. Il Cristianesimo riprende in questo modo l’uovo come simbolo di vita e di rinnovamento (resurrezione).

Uova pasquali

Nel Medioevo, soprattutto in Germania, era usanza di decorare le uova tramite bollitura con foglie e fiori e donarle alla servitù, mentre tra la nobiltà si iniziò a regalare uova artificiali decorate con pietre e metalli preziosi. Edorado I Plantageneto, re d’Inghilterra alla fine del 1200, commissionò quasi 500 uova d’oro da regalare in occasione delle festività pasquali.

Dalle uova pasquali alle uova di Fabergè

uova pasquali Fabergè

La decorazione delle uova artificiali deve la fama ad un orafo russo di fine 1800, Peter Carl Fabergè, al quale lo Zar Alessandro III commissionò un dono speciale per la zarina Marija. L’unica richiesta dell’orafo, fu che il progetto rimanesse segreto fino al sua realizzazione. Nacque così il primo uovo di Fabergè, in platino smaltato di bianco, al suo interno vi era un altro uovo d’oro che conteneva due doni preziosi, una rappresentazione della corona e un piccolo pulcino d’oro. Le uova di Febargè sono oggi famose in tutto il mondo ed è possibile ammirarle  nel museo di San Pietroburgo, che oltre ad ospitare i gioielli degli zar, espone alcune delle più costose uova-gioiello di Febargè.

Le tradizionali uova pasquali al cioccolato

L’invenzione dell’uovo di cioccolato viene attribuita a Luigi XIV che nel 1700 commissionò allo chocolatier di corte David Chaillou, uova pasquali da regalare in occasione della festa, al posto delle abituali uova d’oro. Le prime uova però non erano come quelle che possiamo trovare oggi, infatti erano piene e dure da mangiare con la superficie ruvida.

Nel 1823 a Vevey in Svizzera venne fondato da François Louis Cailler il primo stabilimento svizzero per la produzione di cioccolato, con l’utilizzo di particolari macchine che rendevano il cioccolato più morbido facilmente manipolabile dando vita alle tavolette di cioccolato.

Il genero, Daniel Peter, inventò il cioccolato al latte aggiungendo all’impasto il latte condensato, prodotto che in quel momento spopolava negli Stati Uniti e la farina di latte che veniva prodotta proprio in Svizzera. Questa è ancora la ricetta che viene usata ai giorni nostri.

Nel 1825 fu Coenraad van Houte di origine olandese, a inventare le uova pasquali come lo conosciamo oggi, vuoto al suo interno riuscendo, con un processo chiamato dutching, a separare i grassi dal cacao tramite immersione delle fave di cacao in liquore e successivamente pressate, veniva poi alzato il ph del cioccolato scurendone anche il colore. Si pensa che nel 1700 già nella città di Torino ci fosse l’usanza di mettere una sorpresa all’interno delle uova di cioccolato vuote.

Nel 1879 Rodolphe Lindt fondò la famosa fabbrica di cioccolato che porta il suo nome e inventò la macchina per il concaggio aggiungendo alla ricetta il burro di cacao: processo di lavorazione che grazie a un agitatore e un miscelatore distribuivano in modo più uniforme il burro all’interno del cioccolato rendendolo più lucido, morbido e vellutato a differenza di quello prodotto fino a quel momento, molto più granuloso e ruvido.

La diffusione delle uova pasquali di cioccolato, dal 1875, si deve al pasticciere inglese John Cadbury, grazie al perfezionamento delle tecniche di lavorazione, arrivarono in commercio diversi tipi di uova, dal cioccolato bianco a quello al latte, da quello fondente a quello con granella di nocciole o mandorle, oppure a strati di cioccolati alternati.

Una curiosità : Nel 1897, in occasione del matrimonio di un discendente di casa Stuart fu realizzato da un confettiere inglese l’uovo più grande mai realizzato che grazie alla sua altezza di 9 metri e 18m di larghezza è entrato di diritto nel Guinnes dei primati. Al suo interno erano contenute le bomboniere per gli ospiti.

Se oltre alle uova pasquali vuoi fare felice un bambino e regalargli un bel libro sulle uova di Pasqua ti consiglio Checco l’ovetto curioso: Ovvero la storia dell’uovo di Pasqua e Harvey e l’Uovo di Pasqua al Cioccolato: Le avventure di un topolino delle risaie

Il viaggio nel mondo delle uova pasquali finisce qui, conoscevi la loro storia? In attesa dei tuoi commenti ti auguro Buona Pasqua.

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