Ciao iCrewer! Come procede questa prima settimana di novembre? Se, tra tutti i cambiamenti dell’ultimo periodo, non hai fatto in tempo a carcare nuove letture, non preoccuparti, perchè ho un titolo perfetto per te! Si tratta de La foresta invisibile, di Maria Elisabetta Giudici, edito da Castelvecchi!
Facente parte della collana Tasti, si preannuncia un libro molto interessante, nonchè avventuroso e ricco di misteri. Tuttavia, c’è un’altra cosa da dire sul conto dell’opera di Maria Elisabetta Giudici: si è piazzata su podio di ben due concorsi letterari, negli ultimi anni, aggiudicandosi sia il Premio Acqui Terme 2019 – sezione romanzi storici – sia il Premio Etna Book 2020 come miglior inedito.
La foresta invisibile sembra proprio essere uno dei quei libri che non si limitano a raccantore la storia di qualche personaggio, ma che si prendono il tempo di esplorare il Tempo, la Storia, di narrare secoli. E se per riuscirci rubano le immagini passate davanti a svariate paia di occhi, beh, tanto meglio.
«Sembrò che tutto fosse possibile e che perfino
le strade e il vento ostile profumassero di desiderio».
La trama
Una preziosa collana di corallo, dono d’amore di un pescatore siciliano alla sua donna, arriva, dopo un viaggio di cent’anni attraverso l’Europa, in una Parigi distratta dalle incredibili novità dell’Esposizione Universale del 1900, lasciandosi dietro una scia di amori travolgenti, tragiche rivoluzioni, avventure imprevedibili, vite spezzate.
È in quel momento che fa la sua comparsa Giovanni che, con il coraggio dell’incoscienza, riuscirà a scrivere le pagine bianche di un oscuro complotto. Prigioniero delle sue indecisioni, incalzato dalle ombre dei suoi inseguitori, rischiando la vita e nel tentativo di prevedere le loro mosse, affronterà con astuzia e fermezza l’ansia dell’inevitabile.
Maria Elisabetta Giudici dice de La foresta invisibile:
Il corallo è stato spettatore di gran parte della mia vita. Da bambina, dopo infinite insistenze, riuscii a farmi regalare un piccolo braccialetto di corallo che avevo visto a Sorrento durante una gita con i miei genitori, poi per la mia laurea qualcuno mi fece trovare in un cofanetto di velluto color melograno degli orecchini di corallo, infine tre anni fa qualcun altro mi mise al collo una collana di coralli.
Ho pensato dunque di rendere onore a questo “materiale marino” che quasi non esiste più, appaiandolo alle vite dei personaggi che si dipanano e vengono intrecciate come perle di una collana, infilate con ordine e precisione fino a formare un oggetto prezioso.
Maria Elisabetta Giudici
Maria Elisabetta Giudici è originaria de L’Aquila e, prima di trasferirsi, ha vissuto a Roma, esercitando la profeesione di architetto. Da qualche anno, con la sua famiglia ha deciso di spostare la propria vita in un piccolo borgo antico ai piedi del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.
Il suo primo romanzo Il re di carta ha vinto il premio speciale della Giuria Histonium 2019. Come ti accennavo prima, pare che l’autrice abbia colto nel segno anche con il suo secondo lavoro, La foresta invisibile, pubblicato da Castelvecchi, visti i risultati ottenuti dal romanzo.