La fine è il mio inizio è uno dei libri più famosi di Tiziano Terzani.
«Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.» Con queste parole Tiziano Terzani consegnava sedici anni fa la propria eredità letteraria al figlio Folco (curatore del libro) e oggi, lo stesso Folco Terzani, ha deciso di rendere disponibile – per tutti e gratuitamente – una versione ridotta a 175 pagine di uno dei libri più amati di Tiziano Terzani.
In accordo con la casa editrice Longanesi, da oggi puoi scaricare questa versione redux dal sito www.tizianoterzani.com, oppure dall’omonima pagina Facebook o ancora sul sito di vicino/lontano, il festival letterario che ogni anno porta a Udine esperti di prestigio internazionale per discutere tra loro e con il pubblico dei grandi cambiamenti globali che ci troviamo ad affrontare anno dopo anno.
Nell’ambito del festival, l’omonima associazione organizza il Premio Terzani che viene assegnato a un autore che è stato in grado di scrivere un’opera in cui si affronta, venga evocato o spiegato un cambiamento significativo del nostro tempo. A Tiziano Terzani è intitolato anche il concorso per le scuole, il cui obiettivo è stimolare i giovani ad avere un atteggiamento proattivo e consapevole verso l’altro, inteso come culture, persone, storie.
La versione redux nelle parole di Folco Terzani
Questa versione redux de La fine è il mio inizio vuole essere un dono soprattutto per chi si sente impaurito in questo complesso periodo storico. Così Folco Terzani racconta la genesi di questa versione ridotta, da lui stesso curata: «Molti potranno trovarsi di nuovo soli, rinchiusi e impauriti. In quei momenti, nel silenzio assordante di queste strane solitudini, potremo distrarci dal frastuono dei bollettini giornalieri dei tg e lasciar fluire la voce di chi ci parla con serenità, vigore e ottimismo, persino nel momento del suo congedo dalla vita.
Sfileranno le speranze e gli errori del secolo appena passato, le sfide che ora ci stanno davanti e, ancor più, le domande eterne e spesso insolute che l’umanità prima di noi si è posta e che tutti prima o poi dovremo farci. “Redux” è una mappa della vita, una “pozione” da sorseggiare intorno al fuoco, una formula ancora più concentrata delle ultime riflessioni di Tiziano Terzani scandita da pensieri, aneddoti, avventure.
Un dialogo intimo, come un canto di Natale, spirituale e laico, che parla ai giovani con forza e fiducia per stimolare le idee che faranno il futuro. Parole chiare, leggere e profonde che arriveranno anche ai più piccoli, agli adolescenti, a chi si apre al mare della vita, subito dopo il ciclo delle scuole primarie».
Questa versione digitale de La fine è il mio inizio è arricchita da un centinaio di fotografie, alcune anche inedite, molte delle quali rivisitate dallo stesso Folco che le ha rese attuali e vive.
Compartire con Tiziano Terzani un momento difficile
Di Tiziano Terzani ne aveva già parlato la mia collega Anna Francesca Perrone in uno degli appuntamenti con la nostra rubrica Autori in Tasca. Posso solo aggiungere una cosa, che mi ha colpito particolarmente di Tiziano Terzani. A un certo punto, dopo aver conseguito la laurea con lode in Giurisprudenza a Pisa, si trova a dover interrompere gli studi a Leeds.
Cosi scrive in La fine è il mio inizio «Dovevo trovare un sistema per camparci, ma non volevo mettermi a lavorare come tutti gli altri, volevo fare qualcosa di diverso, volevo continuare a studiare. […] mandammo decine di lettere in tutto il mondo raccontando il mio curriculum e chiedendo una borsa di studio. L’unica che ci rispose fu l’università di Leeds nello Yorkshire […] io, senza un soldo, mi sentivo una grande responsabilità e tornammo in Italia con le pive nel sacco. Eravamo partiti trionfalmente. Non finii nemmeno l’anno a Leeds. Per me la più grande sconfitta sarebbe stata di dover riportare la Mamma a casa sua, dove il nonno voleva ancora che ci sposassimo.»
Ci vollero cinque anni prima che Tiziano Terzani iniziasse la sua carriera nel giornalismo e diventasse chi conosciamo adesso. Cinque anni! Personalmente, tutto questo mi dà speranza, mi permette di compartire (un verbo che in Argentina significa condividere ma in un senso più profondo e intraducibile con un’unica parola) con uno degli scrittori che più amo un momento di difficoltà, come se la vita mi dicesse che le cose non vengono facili ma poi quando arrivano sanno perfettamente dove devono andare. E non posso che non amare un’altro passaggio tratto dallo stesso libro in cui Tiziano augura «Fare una vita, una vita. Una vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci.»
Infine, ti consiglio anche di vedere questo video del 2006, reso disponibile dalle Teche Rai, in cui Folco Terzani racconta la genesi del libro La fine è il mio inizio. Il video, a cura di Luciano Minerva, è di Rainews 24.