Cari lettori di iCrewplay, oggi vi parlo di uno dei finalisti del Premio Campiello 2021 edito dal La Nave di Teseo: La felicità degli altri scritto da Carmen Pellegrino.
Pubblicato l’11 febbraio del 2021, questo romanzo fa parte dei cinque finalisti del Premio Campiello 2021.
Di cosa parla La felicità degli altri?
“Sono nata in una casa infestata dai fantasmi. Allampanati, tignosi fantasmi da cui non si poteva fuggire. A quel tempo vivevamo nella parte ovest di un villaggio che aveva case tutte uguali, tutte al pianoterra, prima che si elevassero. Mio fratello e io speravamo che le case degli altri fossero infestate quanto la nostra. A dieci anni fui allontanata dal villaggio per pura crudeltà, ma i fantasmi non rimasero a casa.”
Cloe è una donna che ha imparato a parlare con le ombre. Un’anima in ascolto, alla ricerca di una voce che la riporti al luogo accidentato della sua origine, al trauma antico di quando, bambina, cercava di farsi amare da chi l’aveva messa al mondo. Nel suo cammino costellato di fragorosi insuccessi e improvvisi passi avanti, Cloe attraversa città, cambia case, assume nuove identità, accompagnata da voci, ricordi, personaggi sfuggenti: Emanuel, il fratello amatissimo; il professor T., docente di Estetica dell’ombra; Madame e il Generale, guardiani della Casa dei timidi, dove la donna era stata accolta a dieci anni. Cloe è uno sguardo che cerca attenzione e verità, il suo viaggio coraggioso è il racconto di un amore e di una speranza che non si spengono, anche quando dentro e fuori di noi non c’è che rovina.
Chi è la scrittrice di La felicità degli altri?
Carmen Pellegrino non è solo una scrittrice, ma anche una storica. Nei suoi studi si è focalizzata su tematiche come i moti del ’68, la crisi del 2008 e, in seguito, le sue ricerche si sono concentrate sul razzismo, l’esclusione sociale e lo sfruttamento. Con il suo primo romanzo Cade la terra del 2015 ha vinto il premio Rapallo Carige e il premio Selezione Campiello. Con il secondo romanzo Se mi tornassi questa sera accanto del 2017 ha vinto il premio Dessì. I suoi temi di indagine più recenti sono quello dei borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti. Attraverso ciò ha gettato le basi per una scienza dell’abbandono come forma di recupero alla coscienza del vissuto storico dei luoghi.
Se solo avessimo il coraggio di fare la posta alle ombre, di coglierne il suono leggerissimo rivolto soltanto a noi.
Sul nostro sito, cari lettori, potete trovare una selezione di articoli, recensioni e segnalazioni dei finalisti e vincitori del Premio Campiello degli escorsi anni.