Caro Lettore, ho da farti una confessione: una delle mie più grandi passioni è quella per la storia e la cultura inglese. Il Regno Unito, le sue usanze, la sua storia ha sempre creato in me un fortissimo fascino che mi ha spinta alla ricerca di notizie per riuscire a saziare almeno in parte la mia curiosità, fino ad arrivare a sentire quell’isola immersa nel Mar del Nord come una casa e a nascondere nel cassetto il sogno di poter vivere lì un giorno. Negli ultimi tempi ho però notato che non sono l’unica a coltivare questo spassionato amore per questo paese: l’anglofilia è un sentimento che si sta diffondendo sempre di più, soprattutto nei giovani che sperano di realizzare le proprie ambizioni nel paese dei propri sogni. “Colpevoli” di questo fenomeno sono forse gli ultimi eventi mondani legati alla Royal Family: Royal Wedding e nascite di Royal Babies hanno contribuito a creare curiosità intorno alla famiglia reale più longeva d’Europa. Ancor più colpevole è da considerare la serie tv Netflix The Crown, il gioiellino della piattaforma streaming che sta riscuotendo un grandissimo successo, soprattutto in quest’ultimo periodo, con l’uscita della terza stagione. Una serie tv che ci permette di indagare i più importanti eventi della storia inglese ed europea ma che soprattutto permette a noi spettatori di avvicinarci a comprendere queste personalità, i loro doveri verso la corona e i conflitti interiori che ne scaturiscono, mettendo da parte tutte le falsità e bugie che troppo spesso sono state diffuse dai “giornalisti” con l’unico scopo di far notizia.
Dal grande amore tra la Regina Vittoria e il Principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, all’abdicazione di Edoardo VIII, evento che ha avuto un fortissimo impatto sull’opinione pubblica e soprattutto su chi ne ha dovuto prendere il posto, Giorgio VI, padre dell’attuale Regina Elisabetta II, al matrimonio negato alla Principessa Margaret fino alla tragica morte di Lady Diana: questi e molti altri sono gli eventi che hanno scandito la storia della famiglia reale inglese. Se oggi sono qui è perchè voglio consigliarti alcune letture per introdurti alla storia di questo grande paese e della sua monarchia.
Voglio partire dal consigliarti un autore che ho trovato veramente valido in materia. Sto parlando di Vittorio Sabadin, giornalista ed esperto in storia e tradizioni britanniche, per anni corrispondente da Londra per La Stampa, ha pubblicato per UTET ben due titoli su due personalità di spicco della casata Windsor. Primo tra tutti c’è Elisabetta, l’ultima regina. Vediamo la trama: Il 10 dicembre del 1936 Edoardo VIII rinuncia al trono d’Inghilterra per amore dell’americana Wallis Simpson. Il nuovo sovrano è suo fratello “Bertie”, Giorgio VI, padre di Elisabetta e Margaret. In quei giorni la piccola Margaret, che ha solo sei anni, chiede alla sorella maggiore: “Questo significa che poi diventerai regina anche tu?”. “Suppongo di sì”, risponde Elisabetta, improvvisamente molto seria. E Margaret commenta, candida: “Povera te”. Quasi ottant’anni dopo, il 9 settembre 2015, la regina Elisabetta II ha superato il record del regno di Vittoria, durato 63 anni e 217 giorni, divenendo il sovrano che ha regnato più a lungo nella storia della Gran Bretagna. Vittorio Sabadin racconta la straordinaria vita di Elisabetta: la lunga storia d’amore con Filippo di Grecia, dal loro primo incontro, a bordo dello yacht reale, quando lui era soltanto un giovane allievo ufficiale della Marina e lei aveva appena tredici anni, sino ai festeggiamenti per le loro nozze di diamante (unici reali nella storia inglese a raggiungere il traguardo); il complesso rapporto con il figlio Carlo e con “la principessa del popolo”, Diana; le relazioni, non sempre facili, con i capi di Stato stranieri e con i premier inglesi – memorabili i contrasti con Margaret Thatcher e Tony Blair. Una biografia curiosa e documentata, che intreccia i grandi eventi storici e gli aneddoti più intimi e personali, restituendo un ritratto spesso sorprendente della Regina.
Il secondo titolo di Vittorio Sabadin che ti consiglio è Carlo. Il principe dimenticato. Spesso l’opinione pubblica ha espresso giudizi troppo affrettati sul suo conto, ma quello che sappiamo realmente su di lui è davvero poco. Questo libro ci racconta il Principe del Galles sotto una luce completamente nuova: C’è un momento fondamentale nella vita del principe Carlo: è il 1° luglio del 1969 e sta per ricevere pubblicamente da sua madre, la regina Elisabetta ii, l’investitura ufficiale a “Prince of Wales” nel Castello di Caernarvon, luogo emblematico dell’occupazione inglese del Galles. Carlo ha solo ventun anni, è un giovane timido che è dovuto rapidamente passare dalle amorose cure delle nannies di Buckingham Palace al bullismo e alle vessazioni dei compagni di liceo a Gordonstoun, e che ora dovrà dimostrare, di fronte a milioni di britannici collegati in diretta tv, di avere la stoffa per indossare i panni di “futuro re del Regno Unito”. L’anziano duca di Norfolk lo vede, teso e agitato, in piedi dalle 6 del mattino a ripassare il testo che dovrà pronunciare. Per rassicurarlo gli dice: «So che sai recitare, vero? Bene. Non devi far altro che continuare». Nulla sarà più lo stesso per lui da quel momento. Vittorio Sabadin racconta le sfide, le difficoltà e i successi della vita del principe Carlo d’Inghilterra: dai problematici anni di scuola alle avventure galanti al Dartmouth Royal College, dalla scomparsa dell’amato mentore, lo zio Lord Louis Mountbatten, sino alle forti prese di posizione sulle tematiche di interesse globale. Ma soprattutto, l’incontro con le due donne della sua vita: Camilla Shand, il grande amore, amica, confidente e “anima gemella”, e Diana, la “principessa del popolo” madre dei suoi figli, tragica protagonista di uno dei momenti più difficili per la monarchia. Una biografia appassionante, che fa scoprire al lettore il grande fascino e stile di un personaggio spesso frainteso: il rapporto con l’Italia, gli scontri con alcuni celebri architetti, le battaglie politiche; ma anche il legame affettivo con i suoi valletti, le difficoltà avute da bambino con il padre e le operazioni mediatiche per “reinventare” la propria immagine pubblica. Carlo il principe dimenticato è il ritratto inedito di colui che, a sessantadue anni di età, è diventato l’erede che ha atteso più a lungo il trono nella storia del Regno Unito. Un uomo introverso e sensibile, che ha dimostrato però di saper reagire con grande capacità nelle situazioni più difficili, compresa la morte di Diana. Un suo amico stretto sostiene che Carlo «sa che non avrà tempo di diventare un grande re. Ma vuole essere ricordato come un grande Principe del Galles». Fino a quel giorno continuerà a dire quello che pensa e a occuparsi degli affari dello Stato con energia e dedizione. Come ha detto in un’intervista, «non c’è niente di strano. Si chiama dovere».
Uno dei personaggi più significativi nella storia recente della monarchia britannica è l’amata e affascinante Lady Diana, la Principessa del Popolo, scomparsa troppo precocemente il 31 agosto 1997, ma la cui memoria continua a vivere nelle numerose fondazione benefiche da lei create e nelle opere di beneficenza dei due figli, William e Harry. Sono numerosi i libri pubblicati su di lei, alcuni basati sul semplice gossip, altri volti a ricostruire la verità sul suo conto. Tra questi vi è L’ultima estate di Diana di Antonio Caprarica. Ecco la trama: Il 28 agosto 1996, giorno in cui il divorzio reale venne ufficializzato, aveva segnato per Diana l’inizio di una nuova vita. La “principessa triste”, schiacciata dal peso della monarchia, che meno di un anno prima aveva confessato pubblicamente la sua fragilità e rivelato i tradimenti del marito, si era trasformata in una persona radiosa, più consapevole, genuinamente interessata alle sorti dei più deboli, decisa a difendere il rapporto con i figli e il suo diritto alla felicità. Un simbolo di bellezza e sensibilità, che oscurava l’immagine della Corona inglese; il personaggio più appetibile per quei fotografi e reporter che avranno un ruolo non secondario nella sua drammatica fine. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l’intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pakistano Hasnat Khan – l’unico uomo che non tradì i segreti e le confidenze della principessa -, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l’incontro con Dodi al-Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell’Alma, a Parigi, ricostruiti in una narrazione dal ritmo e dalle immagini cinematografiche, mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuità e astuzia, generosità e attaccamento ai privilegi. Una donna inquieta ma piena di vita, che con le sue scelte ha lasciato un segno evidente nella storia di una nazione e, a vent’anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione dei miti.
Un altro titolo di Antonio Caprarica che voglio consigliarti è Il romanzo dei Windsor. L’autore ripercorre gli scandali, gli amori e i grandi eventi di cui sono stati protagonisti gli antenati di Elisabetta II in 300 anni di storia: Se il buon nome e il successo della monarchia britannica dipendessero dalla gloria degli antenati, Elisabetta II rischierebbe di trovarsi a mal partito: nessuno infatti ha lavorato più alacremente di molti suoi predecessori per demolire l’immagine della dinastia. Seguendo a ritroso l’albero genealogico dell’attuale regina, ci si imbatte in una serie di veri campioni di dissipatezza e follia. Donnaioli incalliti ricattati dalle amanti come Edoardo VIII, che abdicò per sposare l’americana Wallis Simpson, o Edoardo VII, al quale la madre – la solida e severa regina Vittoria – indirizzava inutilmente accorati richiami al dovere. Genitori sadici come Giorgio I, il re arrivato all’inizio del 1700 dal principato di Hannover, che sfrattò il figlio e la nuora separandoli dai loro bambini. Scialacquatori di ricchezze come Giorgio IV, in gioventù bello e raffinato quanto il principe delle favole, che per ripianare i suoi debiti fu costretto alle nozze con una donna che gli ripugnava. Per fortuna, fra sordide guerre dinastiche e scandali di letto spuntarono anche matrimoni fortunati e figure capaci di garantire la stabilità e il successo della monarchia: come quella di Elizabeth Bowes-Lyon, l’indimenticabile Regina Madre – volontà di ferro dietro il sorriso soave – che conquistò non solo il cuore del balbuziente e incerto Giorgio VI, ma anche l’affetto dell’intera nazione. “Il romanzo dei Windsor” racconta i segreti della più longeva famiglia reale percorrendo oltre trecento anni di storia per giungere al tormentato divorzio di Carlo e Diana, allo scintillante matrimonio di William e Kate e alla nascita del loro primo figlio, il principe George di Cambridge. Una saga costellata di colpi di scena e personaggi memorabili che rivivono, inaspettatamente intriganti, grazie alla penna brillante e allo sguardo divertito dell’anglofilo autore.
L’ultimo libro che voglio consigliarti è Royal Wedding di Marina Minelli, in cui l’autrice racconta i matrimoni reali degli ultimi due secoli e di come si sia creato il mito intorno ad essi. Diamo un’occhiata alla trama: Gli sposi reali degli ultimi due secoli di storia della monarchia britannica sono i protagonisti di questo saggio storico che si legge come un romanzo. Quattordici matrimoni reali, fra riti immutabili e grandi innovazioni, perché è la giovane regina Vittoria a trasformare quello che era sempre stato per i sovrani un evento privato, celebrato nell’intimità familiare, in un vero e proprio show. Nel 1840 le nozze della sovrana con il principe tedesco mostrano ai sudditi la straordinaria novità di una coppia innamorata e felice, ma diventano anche uno straordinario mezzo per la promozione della dinastia e della nazione e sono persino un’occasione per rilanciare certi prodotti nazionali. Attraverso i royal wedding la monarchia mette in scena se stessa e i riti immutabili che l’hanno resa leggendaria, ma contemporaneamente dà vita a nuove tradizioni subito entrate nell’immaginario collettivo e si adattata velocemente all’uso dei nuovi mezzi di comunicazione, trasformati in importante veicolo di condivisione popolare capaci di coinvolgere ogni volta milioni di persone. Da sempre il matrimonio è uno dei momenti chiave nella vita di un sovrano perché contribuisce al consolidamento del suo ruolo istituzionale attraverso la presenza sul trono e a corte di un consorte e garantisce l’arrivo di una discendenza legittima che possa assicurare la prosecuzione della stirpe e la successione ma le nozze dei sovrani inglesi vanno oltre. Le nozze di Giorgio V e Mary di Teck, Giorgio VI ed Elizabeth Bowes Lyon, Elisabetta II e Filippo Mountbatten, del principe Carlo e Lady Diana Spencer, del principe William e Catherine Middleton, del principe Harry e Meghan Markle insieme a quelle di molti altri membri della casa reale raccontano la storia di una grande nazione e di una famiglia il cui ruolo simbolico non è mai venuto meno e anzi si consolida ogni giorno di più anche attraverso l’uso dei social e dei new media.