Visto che hai cliccato su questo articolo, presuppongo che anche tu, caro iCrewer, sia un lettore. Non importa quante pagine divori ogni anno, o quanti titoli ci siano nella lista dei libri già letti; se provi almeno un po’ di passione verso l’oggetto fisico libro, e tutte le sensazioni che porta con sé, allora non protrai non desiderare di visitare la Casa del Libro.
Sì, hai capito bene, questo è il nome di una caratteristica abitazione di Tambre, in provincia di Belluno. Si tratta di una casa-museo costruita interamente in legno dallo scultore veneziano Livio de Marchi, negli anni Novanta circa, che sembra proprio essere uscita dai sogni di un lettore (io mi ci trasferirei subito, sappilo).
Cos’ha di così speciale questa costruzione? Beh, direi di cominciare il nostro giro turistico dall’esterno – unica parte al momento visitabile, tra l’altro. Appena arrivati in loco, ecco che ci si para davanti il cancello. Tuttavia, invece di essere costituito da altre sbarre di ferro, o assi di legno, è un grande paio di occhiali rotondi. La staccionata, poi, è formata da tante matite che sembrano proprio pronte a scrivere. Le mura esterne sono decorate con un motivo che ricorda i libri scolpiti, il tetto è un volume aperto a testa in giù (con le pagine che danno sulle stanze), e il camino una penna stilografica.
Bene, direi che ora possiamo continuare la nostra esplorazione della Casa del Libro dall’interno, che dici? Anche qui le sorprese di certo non mancano. L’arredamento, il mobilio, persino la tappezzeria: tutto è scolpito nel legno, sì, tende e vestiti compresi. Vi sono una stufa, una poltrona, ovviamente una libreria, un tavolo con un libro aperto a sorreggerlo. Un grande letto, con il sole come testiera, che garantisce ogni notte mille sogni diversi, visto che poggia su piccole pile di volumi; un orsacchiotto di peluche (sì, sempre in legno). Ovviamente anche la scrivania è la copertina di un grande libro, sorretto da altri volumi, ci mancherebbe.
La cosa migliore? Dietro alla libreria, che in realtà è un’installazione mobile, si nasconde una cucina vera e funzionante, quindi, almeno in teoria, la Casa del Libro di Tambre sarebbe abitabile!
Quella in provincia di Belluno è stata la prima opera del genere che lo scultore ha realizzato, seguita da installazioni simili – ma ovviamente diverse – costruite in Giappone e in Germania. De Marchi ha affermato che il suo sogno sarebbe quello di poter contare dieci Case del Libro, sparse per tutto il mondo. Io di sicuro andrei a visitarle!
La Casa del Libro: se dovessi disegnarla tu, come sarebbe?
Abbiamo appena esplorato la dimora nata dalla mente di Livio de Marchi, ma se chiedessero a te, iCrewer, di descrivere la tua Casa del Libro, come sarebbe?
La mia avrebbe sicuramente un patio, oppure una veranda sullo stile delle antiche case giapponesi, ossia una sorta di corridoio con finestre (va bene che tradizionalmente era probabilmente aperto, ma sono freddolosa, quindi il vetro è obbligatorio) che corre lungo tutto il piano terra, in modo che io possa leggere sorseggiando una tisana, mentre guardo il paesaggio – potendo scegliere, un bosco.
Per entrare bisognerebbe salire dei gradini, rigorosamente scolpiti a forma di libro; anche gli scuri e la porta sarebbero decorati come la copertina di un volume, magari portando anche titoli per me importanti. Sopra al campanello ci sarebbe inciso “suonami”, per riprendere discretamente Alice nel Paese delle Meraviglie (stavo pensando anche a un battiporta, ma credo che ormai sia un po’ demodè). Il tetto sarebbe l’immancabile libro aperto, e devo dire che non mi dispiace l’idea della penna stilografica come camino.
L’interno della mia Casa del Libro ricorderebbe un po’ un’ambientazione fantasy, perchè è il genere con cui mi sono avvicinata alla lettura e di cui mi sono nutrita per anni. Lo stile dei mobili riprenderebbe quello della casa di Tambre, anche se preferirei sicuramente posateria di acciaio e ceramica. Ah, ecco, ci sarebbe sicuramente una vetrinetta piena di tazze, tazzine, teiere e tisane.
Sicuramente non ci sarebbero molte pareti libere, perchè la decorazione possibile sarebbe una sola: librerie, librerie ovunque (con i volumi ordinati per colore, conoscendomi).
Mi piace l’idea della camera al piano di sopra, magari con finestre decorate a mosaico con scene delle mie avventure preferite; un letto comodo, con lenzuola e coperte stampate come se fossero pagine. Non credo che avrei bisogno di un comodino, perchè probabilmente potrei utilizzare una pila reale di libri per questo scopo, ma se così non fosse, opterei per una scultura dello stesso soggetto.
E tu? Come sarebbe la tua Casa del Libro?