La campana in fondo al lago di Lars Mytting, Edizioni DeA Planeta, pubblicato nel gennaio 2020 con la traduzione italiana di Luca Vaccari, è un corposo romanzo di circa 480 pagine ambientato in Norvegia, terra quasi misteriosa ma con antiche tradizioni che fanno da filo conduttore alle vicende dei protagonisti. Un romanzo che odora di passato, La campana in fondo al lago di Lars Mytting, in cui le proiezioni sul futuro conservano il baluginio di quel vissuto antico da conservare come un bene prezioso, su cui innestare il tempo che verrà.
Sullo sfondo di una misteriosa e affascinante Norvegia di fine Ottocento, con i suoi miti e le leggende antiche fatte di figure mostruose dense di significati simbolici, si muovono esistenze condotte sul filo della povertà, della fatica quotidiana, dell’adattamento ad un ambiente naturale ostile, gelido e per larga parte dell’anno, innevato.
Sono esistenze che vivono e lottano in un contesto in cui la natura non propriamente madre per larga parte dell’anno, è in contrapposizione ai paesaggi incantati e quasi fiabeschi di una Norvegia del nord caratterizzata dai lunghissimi inverni e dalle brevissime estati; esistenze e vite cui il fortissimo senso di appartenenza ad una terra madre e matrigna, impedisce di andare altrove, malgrado il desiderio di una vita migliore.
Il futuro non riservava altro che fatiche, cose che si potevano trovare in egual misura a casa propria, dove quantomeno era possibile condividerle con parenti e amici.
La campana in fondo al lago: un romanzo sorprendente
La campana in fondo al lago è un romanzo che sorprende chi si approccia alla sua lettura, per diversi motivi e in primo luogo per la storicità. Le vicende specifiche dei protagonisti e il contesto storico in cui vivono e si muovono sono narrate da Lars Mytting con dovizia di particolari, ponendo in rilievo una quotidianità combattuta, faticosa e stentata, non lontana per modalità da quella vissuta dai contadini italiani ed europei in genere, di fine Ottocento. Colpiscono e sorprendono, quindi, le analogie che si possono cogliere fra due mondi opposti culturalmente e geograficamente. Un Sud e Nord Europa culturalmente ed antropologicamente distanti ma straordinariamente simili.
In seconda istanza il romanzo è sorprendente perché Lars Mytting consente al lettore di viaggiare in una civiltà antica, ricca di storia, miti e leggende talmente insiti nel DNA dei suoi abitanti da riuscire a condizionare in varia misura la vita dei protagonisti. Abilissimo l’autore nel dosare antico e moderno, passato e presente, tradizioni e innovazioni, realtà e leggende, realizzando in tutto il romanzo quasi una contrapposizione, valida costante di tutti i tempi, anche dei nostri.
Altra peculiarità che si rileva fra le pagine di La campana in fondo al lago è l’abilità letteraria di Lars Mytting nel tracciare il profilo dei protagonisti principali e secondari con molta accuratezza, quasi un lavoro psicologico che mostra ogni lato e sfaccettatura del personaggio trattato, tanto che il lettore riesce quasi a visualizzarlo fisicamente e a vederlo muovere come nelle sequenze di un film.
Come lo stesso Lars Mytting annuncia nella post-fazione, La campana in fondo al lago è il primo volume di quella che dovrebbe essere, nelle intenzioni future dell’autore, una trilogia… E non mi sorprenderebbe se il romanzo o l’intera trilogia qualora si realizzi, diventasse un film o una serie TV dal momento che ne possiede tutte le caratteristiche.
A conclusione di un romanzo che, devo dire, ho letto con piacere è opportuno puntualizzare che La campana in fondo al lago di Lars Mytting rievoca alla mente i grandi classici letterari di fine Ottocento e inizi del Novecento. Leggendolo ho proprio sperimentato il richiamo, ovviamente con le dovute ed inevitabili differenze, ai romanzi di stampo realista e verista che per primi hanno posto l’accento sulla vita reale fatta di stenti e fatica, delle classi sociali meno abbienti di quel periodo.
Lars Mytting
Nato nel 1968, è un giornalista e scrittore norvegese i cui primi tre romanzi pubblicati hanno riscosso, in Norvegia, buoni consensi di pubblico e critica. La consacrazione ufficiale a scrittore di successo è arrivata con Norvegian Wood, un romanzo del 2016 curato dalle edizioni Utet, romanzo che, oltre a fruttare al nostro autore il Bookseller Industry Award 2016 nella categoria Non-Fiction, ha ispirato libri da colorare, programmi televisivi e contest fotografici.
Con le edizioni DeA Planeta, Lars Mytting ha pubblicato il romanzo Sedici alberi nel 2016 e La campana in fondo al lago nel 2020.