Buongiorno iCrewer! Oggi vorrei continuare insieme a te la nostra escursione attraverso le più spettacolari biblioteche del mondo. La nostra meta sarà un Paese di cui non ci siamo ancora occupati poi molto: la Francia. Proprio nel cuore del XIII arrondissement di Parigi, infatti, si trova la BNF Richelieu, la Biblioteca Nazionale di Francia.
Come spesso è caduto nel nostro viaggio, si tratta di un edificio storico e di un’istituzione la cui nascita è datata in un tempo ancora precedente. Ha visto cadere imperi, scoppiare guerre, nascere re, decapitare regine. Un luogo in cui la storia vive; un luogo che è esso stesso storia.
Ti va di scoprire qualche in formazione in più su questa biblioteca?
La BNF Richelieu e la sua storia
La BNF Richelieu, che oltre a essere deposito di tutte le opere pubblicate in Francia (un po’ come accade a Oxford e Dublino), è anche sede di una delle più grandi collezioni di manoscritti, vanta come origine il nucleo di volumi che costituirono la biblioteca reale, voluta da Carlo V nel 1368.
I libri, ereditati dal suo predecessore, trovarono un alloggio niente male: occuparono una stanza nel palazzo del Louvre. Purtroppo, però, non tutte quello opere sono ora consultabili. Durante i vari passaggi ereditari, infatti, la collezione finì per essere spedita in Inghilterra e, tenendo presente delle condizioni di viaggio dell’epoca, non deve stupirci che molti testi andarono “perduti”.
Gli scaffali tornarono a riempirsi di nuove opere nel 1461, grazie all’invenzione della stampa, nonché all’aggregazione di varie collezioni private che, tramite donazioni o testamenti, fecero giungere nuova linfa nella biblioteca nazionale.
Nel 1534 i volumi vennero trasferiti a Fontainebleau, per volere di re Francesco I, il quale, poi, decise anche di congiungere i libri della biblioteca con quelli di sua proprietà.
Nel 1604 la biblioteca cambiò nuovamente residenza. Al palazzo del Louvre, infatti, lo spazio aveva cominciato a scarseggiare. I bibliotecari non avevano trovato altra soluzione che inscatolare tutto, per poi impadronirsi del Collège de Clermont.
La prima apertura al pubblico è datata 1692, dopo un ulteriore cambio di indirizzo, dovuto al rapido aumento delle opere ospitate (vorrei che li regalassero a me tutti quei libri!).
Differentemente a quanto si può pensare, quella che diventerà la BNF Richelieu trasse grandi giovamenti sia dal periodo del Terrore della Rivoluzione Francese (molti nobili e ricchi borghesi dovettero guardare con rammarico i gendarmi fare incetta dei tesori esposti sui loro scaffali) e dal regno di Napoleone Bonaparte, il quale vi fece convergere tutti i materiali delle biblioteche di provincia. L’intento dell’imperatore era quello di avere una copia di ogni opera tra le mura della biblioteca nazionale di Francia.
Fu nel 1868 che l’allora biblioteca nazionale imperiale fu ricollocata in un nuovo edificio, in Rue de Richelieu – quindi direi che da questo momento in poi possiamo ufficialmente chiamarla BFN Richelieu.
Nel 1920 la biblioteca conteneva 4’050’000 opere stampate e 11’000 manoscritti.
I manoscritti e l’offerta digitale della BNF Richelieu
Quella contenuta nella biblioteca di Parigi è la più grande collezione a livello mondiale di manoscritti medievali e moderni. Vi sono contenute chansons de geste, romanzi cavallereschi, opere di letteratura europea, di teologia occidentale e orientale, di storia antica, di scienze, nonché manoscritti letterari di autori come Pascal, Diderot, Apollinare e Prust.
Le opere sono organizzate per lingua (vanno dal francese, al persiano, al latino, al greco antico, fino al giapponese e al sanscrito) e per contenuto.
Nel 1997 la BNF Richelieu creò Gallica, una biblioteca digitale aperta agli utenti di tutto il mondo. Fino al 2017 erano stati messi a disposizione 4’286’00 documenti, 533’000 libri, 96’000 manoscritti, 1’907’000 giornali e riviste, 47’800 spartiti musicali e molto, molto altro ancora! Niente male direi!