La bambina che non dormiva mai, una dolcissima storia firmata da una delle più grandi autrici italiane, Lidia Ravera ed arricchita dalle splendide illustrazioni di Monica Barengo.
La bambina che non dormiva mai: quando i bambini non ne vogliono sapere di tuffarsi nella braccia di Morfeo
L’orologio segna l’ora di andare a nanna, ma i tuoi bambini non ne vogliono proprio sapere: a loro importa solo di giocare, correre, fare schiamazzi e chi se ne importa se domani c’è la scuola!
Genitori sempre più stanchi, con occhi cerchiati e sbadigli che si susseguono, si trascinano dietro i loro pargoli che, a confronto, sembrano maratoneti professionisti.
Senza dubbio è bello che abbiano energia da vendere, ma è altrettanto vero che, stanchezza a parte di mamma e papà, è importante che essi si profondano in lunghi sonni ristoratori.
Così i genitori se ne inventano di ogni per cercare di convincere i loro piccoli ad andare a dormire: provano a cullarli, sussurrando loro delicate nenie, altre volte si parte con passeggiate notturne in auto, ma, ahimè, nemmeno toni intimidatori servono a placare gli animi giocosi dei bambini.
E allora, come fare? Le favole della buonanotte rappresentano sempre un’ottima soluzione: i nostri piccoli hanno l’opportunità di tuffarsi in splendide storie che li accompagnerà nel riposo, tenendo lontani i famigerati incubi, che spesso tormentano i loro sogni.
La bambina che non dormiva mai: torna Lidia Ravera in una deliziosa storia illustrata da Monica Barengo
Il testo che ti suggerisco oggi si intitola La bambina che non dormiva mai, dove troviamo una mamma, nemmeno a dirlo, preoccupata perché la sua bambina si rifiuta di dormire: la piccola non dorme e la sua mamma smette di mangiare diventando sempre più piccina… cosa accadrà a questa piccina ed alla sua mamma?
«C’era una volta una bambina che non dormiva mai, la sua mamma era molto preoccupata perché i bambini devono dormire.
La pregava, la ninnava, le cantava, ma lei niente, occhi aperti, calci al cuscino blu, calci al cuscino giallo, e gambe a pedalare nell’aria, avrebbe camminato volentieri sul soffitto se avesse potuto…»
Dormire e sognare: questo il connubio perfetto per tutti i bambini che si apprestano ad andare a nanna.
Lidia Ravera, la nostra autrice, nasce a Torino il 6 febbraio del 1951: è una scrittrice, ma anche una giornalista italiana. La sua intraprendenza e le sue doti di scrittura vengono fuori che essa è ancora una bambina, dove già alle scuole elementari mostra una profonda capacità di esprimere i propri pensieri.
Scrittrice di oltre trenta romanzi, ma anche autrice di racconti, saggi ed articoli, nel 1976 pubblica un libro che vendo oltre due milioni e mezzo di copie dal titolo Porci con le ali: testo redatto a quattro mani con Marco Lombardo Radice, scrittore, educatore e psichiatra.
Testo, questo, che è un diario sessuo – politico di due adolescenti «L’iniziazione al sesso, la ricerca dell’amore, il dolore, la solitudine, la fantasia, la lotta politica: tutto si intreccia nelle loro riflessioni, tessute con naturalezza e la forza della sincerità.»
La sua è una carriera in ascesa, adesso ci regala questa delicata storia illustrata, dedicata ai più piccini affinché riescano sempre ad immergersi nel mondo pregiato e fatato dei sogni.
Questa soave fiaba è illustrata dalla bravissima Monica Barengo che a soli ventidue anni è stata scelta quale illustratrice per la Fiera del Libro per ragazzi di Bologna.
La sua, però, è una passione che nasce quando lei era ancora una bambina, mostrando già il suo grande amore per la lettura e per il disegno.
Monica lavora come illustratrice per albi, fumetti e riviste.
La cover di questa storia trasuda dolcezza, tanto è delicata: i tenui colori, il cielo attraversato da soffici nuvole ed un deliziosa bambina, dagli occhi scuri e con fiocchi rossi che le tengono i capelli, sta innalzando verso il cielo, forse emulando l’atto del volo, la sua bambola – una ballerina per la precisione -.
Insomma, per quanto sia difficile mettere a nanna i nostri pargoli, c’è sempre un modo per convincerli che dormire poi non è così male… sognare è una delle cose più belle, soprattutto per i bambini che, scacciati mostri, streghe e orchi, possono viaggiare nel mondo dei sogni che per loro diventa un luogo davvero irresistibile.