Kobe Bryant ritorna in una interessante biografia da poco edita in Italia.
Kobe Bryant ricordato dalla casa editrice 66thand2nd e da Roland Lazerby
La mia segnalazione infatti si riferisce a Showboat, la vita di Kobe Bryant, la biografia dedicata da Roland Lazerby al campione NBA Kobe Briant, recentemente scomparso con la figlia e altre otto persone a causa in un incidente con il suo elicottero. Il libro non è solo una semplice successione di eventi, Lazerby oltre al ruolo di docente di giornalismo, è uno scrittore molto attivo e da sempre vicino al mondo del grande basket e del football americano.
Tra i suoi libri, ne ha scritti oltre cinquanta, molti sono dedicati con passione ai grandi campioni dell’NBA. come le biografie dedicate a Jerry West e Phil Jackson. Con 66thand2nd ha pubblicato nel 2015 il bestseller Michael Jordan, la vita, la storia del più grande cestista di tutti i tempi, oltre alle incredibili stagioni dei Chicago Bulls e dei Los Angeles Lakers del passato.
Kobe Briant la vita e la sua straordinaria carriera
Quando il figlio di Tellybean Bryant arrivò nella Nba, a diciott’anni, molti pensavano che fosse ancora immaturo, se non addirittura un bluff: un ragazzino viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Per qualcuno invece era l’erede designato. Nei playoff, nel momento più atteso, quel ragazzino scagliò quattro tiri maldestri e trascinò i suoi Lakers nel baratro. Fu il primo esame dell’educazione cestistica di Kobe Bryant, e da allora le critiche non 10 avrebbero più abbandonato. Dicevano che tirava troppo, che non giocava per la squadra, che era un «corpo estraneo».
Eppure Bryant ha saputo costruirsi una carriera stellare, giocando vent’anni con la stessa maglia, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo cinque anelli e due ori olimpici. E col tempo ha dimostrato di essere «l’agonista più compulsivo nella storia del basket», disposto a fare il vuoto attorno a sé pur di conquistare il trono della N B A.
“L’autore ci offre un nuovo ritratto in chiaroscuro di un campione unico, raccontandoci le prodezze sul campo e gli enigmi dell’uomo: i conflitti con i genitori, il rapporto con la moglie («la nuova Yoko»), le accuse di violenza sessuale. Senza mai dimenticare la saga dei Lakers e le lotte per il potere tra Bryant e Shaquille O’Neal, che chiamava il rivale «Showboat» per irridere le sue smanie di protagonismo. Kobe preferiva «Black Mamba», come il rettile feroce di Kill Bill.”