L’8 marzo non è solo il pretesto per ricevere fiori e uscire a cena, ma dovrebbe essere un momento per ricordare le donne che sono morte sul lavoro o che in virtù dell’etica professionale e dell’onestà intellettuale hanno corso dei rischi. Una di queste è stata la maestra Italina Mastroiacovo, al cui carteggio Antonio Lanza e Giuseppe De Dona hanno dedicato il libro Casacalenda 1934, il coraggio di una donna (TgBook).
Italina Mastroiacovo, la maestra di Trivento (CB) che denunciò le angherie del Fascismo
Tra il 1932 e il 1935, la maestra di scuola elementare Italina Mastroiacovo, prestava servizio a Casacalenda in Molise. Ella denunciò in un esposto molto chiaro e dettagliato le angherie del regime e indirizzò la denuncia alle diverse autorità. Emersero così reati come appropriazione indebita, molestie sessuali e calunnia. La denuncia venne indirizzata al Regio Prefetto, al Regio Provveditore e infine al Ministero dell’Interno.
Purtroppo gli esiti non furono favorevoli per l’insegnante, che subì dei trasferimenti. Dal quadro storico che ne è emerso, questa donna fu tra le più colte ed emancipate dell’epoca. Sembra che tra gli anni 50 e 60 del 900 fu anche una delle prime donne alla guida della FIAT 600.
Gli autori hanno potuto rintracciare le testimonianze storiche relative alla vicenda della donna, grazie all’Archivio di Stato di Campobasso, all’Archivio storico dell’Istituto “N. Scarano” di Trivento, agli Archivi comunali di Muzzano Biellese (Biella) e Trivento.
Adele Emma de Capoa, assessore alla Cultura del Comune di Campobasso, Giuseppe Saluppo, giornalista e ricercatore storico, Antonio Vincelli, docente e storico hanno dato ulteriori contributi in materia di storia ed emancipazione femminile.
Materiale fotografico inedito è stato raccolto grazie al contributo delle Regioni Molise, Abruzzo, Piemonte e Lombardia e grazie alle testimonianze e alle conoscenze dello storico Tullio Farina che è stato sindaco di Trivento.
Per ulteriori informazioni consulta il sito della Casa editrice TgBook.