Caro iCrewer, l’alone del successo che circonda coloro che noi abbiamo decretato e portato “al successo” è solo una facciata; dietro di essa ci sono vite, persone, ricordi che si intrecciano per formare l’idolo di turno. Eppure nella nostra ottusità, talvolta, non accettiamo che tanta fortuna sia potuta capitare a Tizio, Caio o Sempronio.
Io sono mio fratello – Giorgio Panariello
Oggi affronto un tema che mi ha lasciata basita quando ho letto la notizia e spero di riuscire a trasmetterti l’immenso sforzo che c’è dietro il racconto redatto da uno dei più amati uomini dello spettacolo italiano.
Libri, Vip e non solo: Io sono mio fratello di Giorgio Panariello
Giorgio Panariello custodisce una storia. Lui e il suo fratello minore sono stati entrambi abbandonati dalla madre subito dopo la nascita. Giorgio viene affidato ai nonni materni, Franco invece finisce in un istituto. Mentre Giorgio cresce e diventa uno degli uomini di spettacolo più amati d’Italia, Franco cade nella tossicodipendenza.
Fino alla tragica fine.
In questo libro per la prima volta Panariello ha deciso di raccontare il filo nascosto (la preoccupazione costante, il senso di colpa) che da sempre corre nella sua vita. Un libro straziante e dolcissimo, che grazie all’onestà e all’accuratezza dei sentimenti sa muovere le corde più profonde delle nostre emozioni.
«Crescere senza affetto è come stare senza un tetto sopra la testa, non ci si sente mai protetti, difesi, mai a casa. È stata solo una questione di culo. Potevo nascere un anno dopo di lui e mio fratello sarei stato io. E invece è toccato a lui sentirsi addosso un anno di meno, un anno di troppo. Se la mia vita si stava incanalando sui binari giusti, quella di Franco a un certo punto ha deragliato».
Un libro che aiuta a riflettere, a prendere in considerazione ciò che la vita ci offre ogni giorno, quando le strade sembrano dividersi è quello il momento in cui, invece, sono unite.
È una presa di coscienza, è un atto d’amore.