Il genere filosofico e il genere teologico – religioso tra le letture.
Recentemente, è stato introdotto il genere teologico – religioso, la categoria che accoglie tutte le pubblicazioni relative alle domande di senso dell’uomo e alla loro risoluzione in chiave religiosa o, quantomeno, teista.
Occorre notare, però, che questa non è la sola opzione: i grandi quesiti possono essere approcciati anche da un punto di vista differente, quello della filosofia. Si parla quindi di genere filosofico.
Probabilmente, molti di noi hanno incontrato questa branca del sapere alle scuole superiori e l’hanno studiata su testi che raccoglievano -per necessità didattica- parecchi autori, condensati in uno o due capitoli.
Se, da un lato, questo approccio ha il merito di coprire spazi storici e filosofici molto ampi ed in pochi mesi, dall’altro non sempre favorisce l’approfondimento. È a questo punto che il genere filosofico mostra tutto il suo potenziale. La possibilità di incontrare un autore e il suo pensiero in modo diretto ha un certo fascino, oltre a risultare molto più dialettica e dinamica rispetto allo studio su manuale.
Alcuni titoli che voglio portare alla tua conoscenza sono: il Simposio di Platone, l’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam e due biografie. La prima è quella di Michele Serveto, medico, filosofo e teologo a cui dobbiamo parte degli studi sulle arterie e sulla circolazione del sangue. La seconda è quella del ben più noto Giordano Bruno, morto sul rogo in Piazza campo ‘de Fiori.
Genere filosofico… oggi
Accanto ad alcuni autori che abbiamo conosciuto sui banchi di scuola, vorrei segnalartene alcuni di un passato più recente: Thomas More con A life at work ed Ilia Delio, nel crocevia tra filosofia, cosmologia e fisica quantistica. in particolare: Il Cristo emergente. Il senso cattolico di un universo in continua evoluzione.
Il libro sostiene la necessità di pensare il cristianesimo in termini di evoluzione. Nella visione abituale, i cristiani vivono nel sistema chiuso di una chiesa prescientifica, medievale, nel mondo di Platone, Aristotele, Dionigi e Tommaso.L’evoluzione, tuttavia, è il cristianesimo. Proprio in quanto “universale” (=cattolico), il cristianesimo è evolutivo. Il cambiamento non è contrario a Dio: come diceva Pierre Teilhard de Chardin, l’intera evoluzione è destinata a divenire pienezza di Cristo. Il libro si articola in nove capitoli: inizia dalla storia dell’evoluzione del cosmo, che passa attraverso il significato di Dio in evoluzione e dell’emersione di Cristo, e si conclude con nuovi modi di intendere il Cristo in evoluzione. Il quarto capitolo è particolarmente importante: tratta del significato del termine cattolico come movimento verso la pienezza e l’unità. In un mondo in cui il cristianesimo va spegnendosi, il nostro essere cattolici, nel senso pieno e profondo che questo libro vuole comunicare, può fare la differenza. È possibile pensare a un’evoluzione anche della e nella Chiesa?