Se dovessi definire con una sola parola Imperfetti, l’ultimo romanzo di Alessia Iorio, sarebbe “imperfetto”. Può sembrare un gioco di parole, ma il succo è questo. Non è in discussione la struttura dei dialoghi o la scorrevolezza del linguaggio, anzi affidare ai protagonisti principali l’onere di raccontarsi attraverso la loro storia d’amore è stato un buon modo per riflettere sulle dinamiche relazionali. In fondo si tratta di questo! Questo non toglie che all’autrice vada riconosciuto il merito di essere una specialista nel parlar d’amore; i suoi precedenti romanzi ne sono la prova!
La sua imperfezione sta nella scontatezza della storia, o meglio la sua prevedibilità, tanto da non giustificare le 500 pagine usate per raccontarla. Detto questo, nonostante rientri nella casistica più gettonata, anche la storia di Christian e Lana ha un suo perché!
Imperfetti, la struttura della storia
Come ti ho anticipato, sono gli stessi personaggi ad alternarsi nella narrazione di ogni capitolo e questo, indubbiamente, aiuta a comprendere i diversi stati d’animo, le loro continue contraddizioni, paure e rimorsi. La Iorio insiste molto sulla tecnica analitica fai da te, forse anche troppo e la storia abbonda di strizzacervelli pronti ad intervenire nel momento del bisogno.
Il rapporto vissuto dai protagonisti riflette la realtà dei sentimenti e soprattutto la loro incertezza, la loro vulnerabilità nell’esprimerli. La Iorio affonda il dito nella piaga. Mette in risalto i vari aspetti legati ai sentimenti, i problemi legati all’incomunicabilità e all’incomprensione, l’incapacità di mettersi all’ascolto dell’altro, la perdita della complicità, il rifiuto di comprendere le problematiche dell’altro. Tutto concorre a che il problema venga all’apparenza rimosso per non perdere la lucidità mentale ma in personalità già compromesse da esperienze pregresse, il minimo che possa accadere è che tutto venga alla luce facendo un bel po di danni!
Imperfetti, l’amore è accettarsi
È inevitabile che l’incomprensione e la chiusura dia spazio ad altri sentimenti, alla scoperta di una realtà che, nonostante tutto, non è esente da difficoltà.
Ogni soggetto è ciò che ha vissuto e su questo non ci piove. Le esperienze vissute e il bagaglio di ferite interiori non aiutano certo ad aprirsi e la mancanza di fiducia non migliora la situazione. La fortuna sta proprio nell’incontrare la persona giusta, quella che messa alla prova non si tira indietro. Insomma, qualunque cosa accada, anche se tutto va all’aria, anche se la vita ci dà un’altra possibilità, l’importante è accettarsi nel bene e nel male.
Ascoltare, rispettare e aspettare i tempi giusti, questi gli ingredienti per avere una unione matura. Credo che, senza nulla togliere alle sorprese e ai piccoli momenti di suspense, il messaggio più importante sia questo.
Nel mondo travagliato dei sentimenti, un plauso comunque all’autrice, se non altro per lo sforzo e il coraggio dimostrato nell’affrontare tematiche a mio avviso molto complesse!