Creepy Book: Il Libro dell’orrore, una macabra scoperta
Caro iCrewer eccomi oggi nella rubrica Creepy Books a parlarti di quello che secondo me è il libro (anche se in realtà è un album) più macabro e orribile al mondo, che più creepy non si può.
Immaginati di essere un appassionato di oggetti vintage, di libri antichi, o semplicemente di passeggiare in uno di quei mercatini rionali organizzati nella tua città. Immaginati di vedere un bell’album chiaramente molto vecchio, dalle finiture un po’ barocche, tipiche del secolo scorso.
Torni a casa con il tuo acquisto, ma poi ti rendi conto che c’è qualcosa che non va… sono tracce di capelli, quelle?… ma qui sembra la grafia di un tatuaggio… e poi, complice forse il calore in casa, la temperatura più alta rispetto a quella di una via di una cittadina polacca… arriva anche un odore nauseabondo.
Questo è ciò che è successo ad un ignaro appassionato di oggettistica antica. Improvvisamente ha capito che aveva tra le mani qualcosa d’altro rispetto ad un album antico.
L’ignaro acquirente ha portato l’oggetto immediatamente al Museo commemorativo di Auschwitz e lì, dopo ore di analisi, è arrivata la conferma: si tratta di un album di fotografie realizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, molto presumibilmente con la pelle di un deportato del campo di concentramento nazista di Buchenwald, in Germania.
Questo campo fu istituito nel luglio del 1937, e divenne in seguito noto per la depravazione e la spietatezza delle sue guardie verso i detenuti. Tra di loro c’era anche Ilse Koch, conosciuta come la “Cagna di Buchenwald“: si dice che fece assassinare appositamente prigionieri con tatuaggi per poi realizzare con la loro pelle degli oggetti d’arredamento, come paralumi, copritavoli, libri e, come in questo caso album per fotografie.