Caro lettore, ho finalmente terminato di leggere Il rinnegato, il primo libro della saga Damnation, scritto da Luigi De Meo ed Eleonora Rossetti, pubblicato dalla casa editrice Nero Press Edizioni.
Ti è mai capitato nella vita di incontrare un libro un po’ fuori dalle tue corde, ma che inizialmente ti intriga, proseguendo la lettura ti rendi conto che non sei sui tuoi binari, che quello che stai leggendo è interessante e avvincente, ma si allontana dai libri “cuori e zucchero”… dai hai capito cosa intendo.
Di solito mi capitano tra le mani i romanzi d’amore, le storie degli animali, qualche thriller… quello che mi è successo con questo libro è stato uscire dai miei ranghi di lettura per essere catapultata in un altro mondo. La mia mente, nella categoria fantasy, era ferma ad Harry Potter o Il signore degli anelli quando mi sono imbattuta in questo libro ho compreso che là fuori c’è un mondo per spaziare con la fantasia che, in questo caso si miscela al Dark.
La trama di Il Rinnegato
Il racconto è ambientato durante l’epoca medioevale, dove maghi e streghe erano da temere, ma potevano difenderti dal nemico con i loro artefatti. La storia è parecchio coinvolgente, perché mi sono sentita immersa nella lotta tra il bene e il male. Ma, esattamente, dove finisce questa linea di demarcazione? Può il male diventare buono? Cosa succede quando il buono marcisce e diventa cattivo? I numerosi colpi di scena e le battaglie violente aumentano la voglia di leggere e il desiderio di “vedere come va a finire. Meglio non ti dica altro… non voglio svelarti troppo la trama.
La struttura di Il rinnegato
La descrizione di alcune scene di battaglia è un po’ cruenta e reale, come uno scontro a colpi di magia deve essere, completamente distante dal mondo a cui ero abituata. Sarà stata la particolare ambientazione, o forse il genere un po’ diverso dal solito, o forse un modo di scrivere dei due autori un po’ lento e ricco di descrizioni non ben collegate, per non svelare troppo la trama, ma non è stata una lettura semplice e scorrevole, l’ho trovata un po’ pesante.
Ammetto che l’ho letto due volte per poter fare una recensione in cui fosse chiaro il mio pensiero di lettrice. Ho rispolverato la vecchia abitudine di appuntare gli eventi, così da aiutarmi a sciogliere la matassa. E se non fosse stato coinvolgente, come ho scritto sopra, l’avrei catalogato tra i “non mi è piaciuto”, invece ti posso garantire che ha del potenziale, ma, almeno per me, è stato necessario dare al mio cervello il tempo di entrare nella lettura, nell’ambientazione, comprendere i personaggi e le loro motivazioni.
Arrivata alla fine, ora ho voglia di scoprire cosa succede ai protagonisti, li ho lasciati a “giocare” a prede e predatori. Voglio continuare la lettura della saga Damnation, perché sono sicura che i prossimi libri mi coinvolgeranno maggiormente e spero mi sarà più facile affrontare questo nuovo genere. Ho rilevato la presenza di alcuni errori di battitura, ma non ostacolano una piacevole lettura. Consigliato agli amanti del genere dark fantasy, che sicuramente sapranno immergersi più velocemente in questa avventura; ma anche a chi corre binari diversi, perché l’intelligenza letteraria degli scrittori merita di essere diffusa, così da aiutarci ad ampliare i nostri orizzonti e il nostro vocabolario.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!