Torna in Val d’Aosta il festival dell’arte in montagna
Estoul è una piccola frazione di Brusson, in Val d’Aosta. Per tre giorni, da venerdì 20 a domenica 22 luglio, i suoi prati e i suoi boschi diventano palcoscenico per Il richiamo della foresta, un festival di musica, arte e libri, per chi ama la montagna e per chi vuole conoscerla meglio. Lo scopo dei tre giorni, infatti, oltre a quello di offrire incontri e dibattiti con scrittori, giornalisti ed attori, è anche quello di presentare la montagna nel quotidiano, quindi non come meta di vacanze diverse e magari solitarie, ma come alternativa valida alla vita di città.
A questo scopo, per chi desidera vivere il festival a 360 gradi, nel bosco di larici del Pian dell’Orgionot, viene allestito un campeggio temporaneo e sostenibile, dove è possibile prenotare un posto tenda per immergersi completamente nella natura. Non è tanto per dire, visto che in quei tre giorni sono aboliti elettricità, gas e… anche le docce, per profumare di bosco. In alternativa, è possibile alloggiare in strutture ricettive il cui elenco viene fornito dal sito dell’evento. Il sabato e la domenica sarà possibile effettuare escursioni con guida certificata per scoprire i sentieri che circondano la zona.
Il festival si apre ufficialmente alle 18,00 di venerdì 20 luglio. Paolo Cognetti, scrittore e aspirante rifugista, incontra Linda Cottino, giornalista specializzata nei temi della montagna, che in passato ha diretto la rivista Alp, e Enrico Camanni, scrittore, giornalista ed alpinista. Di loro, dell’amore per la montagna e del desiderio di raccontarne la storia, che li accomuna da trenta anni, si parlerà in questo appuntamento. Alle 21,30 si apriranno le danze nel bosco con la musica della Nema Problema Orkestar, una orchestra di sei elementi con un repertorio che spazia dalla musica della tradizione balcanica o mediorientale al jazz, rock o caraibica.
Il sabato, a partire dalle ore 10, ci sarà la tavola rotonda Montagne ribelli, si parlerà di tutte le popolazioni che dal Medioevo ad oggi hanno popolato la montagna. Partecipano: Michela Zucca, antropologa, fondatrice della Rete delle donne di Montagna; Ezel Alcu, originaria del Kurdistan Bakur, in Italia dal 2009 come rifugiata politica, che parlerà del rapporto del popolo curdo con la montagna; Edizioni Tabor, casa editrice indipendente della Valsusa, che vuole esplorare il territorio alla scoperta dei saperi antichi; Nunatak, rivista di storie e culture della montagne e Elena Mordiglia, giornalista e autrice radiofonica, che si occupa di tematiche legate alla montagna. Alle 14,00 Louis Oreiller, montanaro classe 1933, che ha lavorato per tutta la vita nella Val di Rhemes come guardacaccia, incontrerà Irene Borgna, antropologa e scrittrice, a cui ha affidato il racconto della sua esistenza. Alle 17,00 andrà in scena (S)legati, racconta la storia degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates, che per primi scalarono la parete ovest del Siula Grande, legati più dalla loro amicizia che dalla corda durante quell’impresa. Chiuderanno Nives Meroi e Romano Benet, la prima coppia di innamorati che ha scalato i 14 ottomila, in stile alpino senza ossigeno. La serata sarà rallegrata da Vasco Brondi, con il suo concerto acustico.
Alle 10 di domenica 22 luglio il dibattito Villaggi, con la scoperta di esperienze di autogestione rurali di ieri e di oggi. Ne è un esempio Granara, un villaggio ecologico dell’appennino parmense, nato alla fine degli anni Ottanta dall’idea di una decina di ragazzi che volevano sperimentare un tipo di vita diverso e che oggi è laboratorio di risparmio energetico e teatro di un festival. Alle ore 14,00 si terrà il concerto dei Terracanto, con un repertorio di canti delle miniere da tutto il mondo. Alle 15,30 ci sarà la rappresentazione teatrale di Le otto montagne, tratto dal romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017. Infine, certo non per importanza, l’incontro con Erri De Luca, lo scrittore e poeta partenopeo.
Poi, un ultimo bicchiere tutti insieme, prima di ridiscendere a valle, in attesa dell’appuntamento dell’anno prossimo.