Caro Lettore, nei precedenti articoli ti ho parlato dei primi quattro chakra, abbinando ad ognuno tre libri. Oggi parliamo del quinto chakra, il chakra della gola, che si trova proprio vicino alla nostra gola.
Vishuddha: il quinto chakra
È connesso alle nostre facoltà di espressione, alla sincerità, la diplomazia e la creatività. Il colore associato è l’azzurro, simbolo di purezza e trasparenza.
Quando il quinto chakra è in equilibrio siamo naturalmente portati alla comunicazione, alla partecipazione sociale senza giudizio e privi di preconcetti sugli altri.
Al contrario, quando è bloccato, ci ritroviamo invece in difficoltà nell’ascolto del prossimo e tendiamo a fuggire dalle interazioni sociali e a chiuderci in noi stessi sentendoci inadeguati. Non riusciamo ad avere fiducia in noi stessi e spesso siamo meno portati al cambiamento.
Anche per questo chakra ho selezionato tre libri che affrontano questi temi:
Il libro per curare è:
Le piccole libertà di Lorenza Gentile, Feltrinelli 2021.
Perché l’ho scelto?
Perché il nostro corpo ci manda dei segnali importanti, a volte basta coglierli seguendo le opportunità che la vita ci mette davanti per aprirci al cambiamento che curerà il nostro malessere.
Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, più complicato ma anche più semplice, dove è possibile inseguire un sogno o un fenicottero, o bere vino sulla Senna con un clochard filosofo.
Oliva ha trent’anni, una passione segreta per gli snack orientali e l’abitudine di imitare Rossella O’Hara quando è certa di non essere vista.
Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile.
Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d’altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l’onda anomala che rischia di travolgerla.
Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l’amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti.
Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all’appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, Shakespeare and Company. Unica regola: aiutare un po’ tra gli scaffali e leggere un libro al giorno. Mentre la zia continua a negarsi.
Dove si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male. E allora, continuare a cercare l’inafferrabile Vivienne o cedere al proprio senso del dovere e tornare a casa? E soprattutto: restare fedele a ciò che gli altri si aspettano da lei o a se stessa?
Quando tante piccole libertà finiscono per farne una grande, rinunciarci diventa quasi impossibile.
Il libro per ispirare è:
Chi se non noi di Germana Urbani, Nottetempo edizioni 2021.
Perché l’ho scelto?
Germana Urbani, nel suo romanzo d’esordio, ci offre la possibilità di guardare nelle pieghe più intime della mente di una donna e nelle sue contraddizioni che spezzano i rapporti umani, sfumando i confini opachi tra passione e follia.
Sullo sfondo la fotografa di un Polesine ancora segnato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51.
Questo romanzo ispira perché ci aiuta a comprendere i meccanismi che scattano quando l’amore diventa malato e si perde la capacità di guardare le persone e le situazioni, perdendo anche fiducia in sé stessi.
Anziché un orologio come ai suoi fratelli, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: lei è affascinata dallo spazio intorno e sogna di diventare architetto da grande, di andare a vivere in città e indossare “scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono”.
E anche se suo padre le ha detto che “i sogni non si realizzano mai”, Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato.
Eppure, ogni venerdì torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato così legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza.
E quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli “immensi cieli color cicoria”.
Il libro per viaggiare è:
La casa capovolta di Elisabetta Perini, Hacca Edizioni 2021, romanzo vincitore del Premio Calvino 2016
Perchè l’ho scelto?
Questo romanzo fa viaggiare con la mente in una dimensione immaginaria, che diventa rifugio e fonte di sollievo quando manca la possibilità di comunicare con gli altri.
«In un moderno e anonimo sobborgo residenziale, con i suoi drammi esistenziali e psicologici che covano sotto la patina della normalità, vive la piccola Eva, bambina “difficile”, intelligentissima e disadattata, dotata di una sorta di interruttore mentale in grado di trasportarla (e il lettore con lei) in una dimensione fantastica, che è evasione dal mondo e sua trasposizione nel linguaggio della fiaba.
Una dimensione in cui le bambole parlano, le figure immaginarie convivono con quelle reali su un piano di assoluta parità e la profonda solitudine di Eva, trascurata da un padre assente e da una madre malata di nervi, si trasforma in un fitto dialogo con ombre ora amiche, ora minacciose, la cui presenza sembra costituire l’unico antidoto a quel senso di vuoto che grava su di lei come su tutti gli abitanti del quartiere».
Come sempre buona lettura!