Caro lettore, ho terminato di leggere Il mio rischio sei tu di Elle Kennedy, il secondo libro della serie Briar University e pubblicato da Newton Compton Editore.
Questo romanzo è basato sui contrasti. L’antagonismo tra due squadre universitarie di Hockey: la Briar, il cui allenatore è Chad Jensen, e l’Harvard, il cui capitano è Jake Connelly, promessa stella sportiva. Il rapporto di forte contrasto tra Brenna Jensen e Chad. Solo la spiegazione di eventi risalenti a qualche anno prima consente di comprendere il comportamento di padre e figlia. A mio parere, questo è l’unico colpo di scena del racconto. Il romanzo è incentrato sul rapporto tra Brenna e Jake, inizialmente di amore-odio, condito da una forte attrazione, che poi prevarrà fino a diventare un intenso legame d’amore.
Tutto inizia pochi giorni prima della fine del campionato, prima della partita decisiva tra la Briar e l’Harvard, contemporaneamente Brenna vuole ottenere un tirocinio in un giornale sportivo. L’unica carta che sembra essere vincente è Jake, l’odiato nemico da cui dovrebbe restare lontana che è il “bello e apprezzato” del paese; cercato da tutte le ragazze che lui usa per qualche ora di divertimento e poi scarta a suo piacimento.
Brenna chiede a Jake di fingere una relazione con lei, al fine di aiutarla ad ottenere l’ambito tirocinio. Il capitano è attirato dall’irraggiungibile ragazza e per ogni appuntamento finto ne vuole uno vero, dove lui la vuole conoscere realmente. Non ti voglio svelare altro di questa trama.
Le mie opinioni su Il mio rischio sei tu di Elle Kennedy
Il romanzo Il mio rischio sei tu è uno sport-romance, non uno dei miei generi preferiti, ma le numerose recensioni positive, un titolo coinvolgente e un’immagine di copertina ricca di passione mi avevano ispirato e catturato verso la lettura di questo libro. Forse dovrei maggiormente ascoltare il mio cuore di lettrice, la lettura della parte di racconto relativa alla partita decisiva tra le due squadre antagoniste l’ho trovata noiosa perché troppo descrittiva di uno sport distante da me.
Non l’ho trovato per niente coinvolgente, perché sono quasi assenti i colpi di scena, eccezion fatta per la spiegazione del rapporto tra padre e figlia; per il resto è una normale storia d’amore con un pizzico di “vietato”, che sicuramente serve per aumentare il desiderio e la passione sia nei personaggi, sia nel lettore, ma non sufficiente a rendere questa storia piacevole da leggere.
Le immagini di copertina (italiana e inglese) mi avevano indotto a pensare a un romanzo rosa, come è effettivamente catalogato, ma presenta numerose e frettolose descrizioni di scene erotiche. Al punto da domandarmi cosa stessi leggendo: una tenera storia d’amore o un romanzo erotico? Preferisco un romanzo più definito, con dei margini più marcati; oppure ci dev’essere una fusione tale da non notare il passaggio dal rosa al rosso. Il sesso, l’amore e una semplice e stuzzicante passione devono essere ben dosati come un pittore crea i suoi colori, non mattoni uniti da un po’ di cemento.
Ho rilevato la presenza di alcuni errori di battitura, ma non tali da influenzare una lettura scorrevole.
Mi è rimasta impressa una frase, che voglio condividere con te: è la filosofia di vita di Jake, rassegnato all’idea che i suoi genitori, per l’ennesima volta, non saranno presenti alla partita. La trovo quanto mai vera, ma altrettanto triste. Il passato non cambia, non piangere per il presente e non stressarti per il futuro.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!