Un modo per avvicinarsi all’arte? Non ho dubbi caro lettore: il nuovo romanzo di Claudio Strinati! Un modo semplice, d’impatto e di facile interpretazione come solo un romanzo può offrire ma impreziosito dal suo sguardo descrittivo volto a rivelare una realtà che ci identifica.
“La grande Bellezza” è analizzata, ammirata, osservata con gli occhi sempre stupefatti di chi ritiene che l’arte sia aspetto fondamentale della vita stessa, capace di esplorare forme sempre diverse di comunicazione, patrimonio culturale da cui non si può prescindere per il suo ruolo formativo. L’arte in sé, se accolta con spirito di conoscenza e umiltà interpretativa, è un mondo sempre in divenire in cui immergersi per esplorare nuovi contenuti; “pane per tutti”, uomini di cultura e gente semplice, un concetto del quale Strinati è profondamente convinto.
L’arte secondo Claudio Strinati
Prima di parlarti del libro, mi sembra doveroso delinearti la figura di questo grande personaggio, esperto d’arte, tra i maggiori conoscitori del Seicento italiano. Docente universitario, è stato Soprintendente per i Beni Artistici e Storici di Roma e poi per il Polo Museale Romano fra il 1991 e il 2009, quando è stato nominato Dirigente Generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Nel 2010 ha ideato la Mostra su Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, che è tra le esposizioni più apprezzate di sempre nel nostro Paese. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano il ciclo di volumi Il mestiere dell’artista, edito da Sellerio, un volume su Raffaello, edito da Scripta maneant, e uno su Bronzino, edito da Viviani. Nel 2014 ha vinto il Premio Capalbio e attualmente collabora con diversi quotidiani e ha uno spazio fisso su Huffington Post.
Mi hanno colpito le parole con le quale Strinati viene considerato più “un divagatore che un divulgatore dell’arte”, capace di trasmettere il senso artistico della storia, un “biprofessionale” innamorato di Letteratura, lingua, diritto, filosofia, economia, musica, epigrafia, convinto assertore che l’arte vada vissuta e la sua conoscenza donata a tutti perchè: “È di fronte all’opera che si apre la vita”. Di certo Claudio Strinati è un uomo fuori dal comune se in suo onore è stato anche scritto L’arte di vivere l’arte Scritti in onore di Claudio Strinati un saggio molto particolare curato da Pietro di Loreto esperto di metodologia dell’insegnamento artistico e sulla didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Strinati e il suo viaggio tra le bellezze d’Italia.
L’arte quindi concepito come il motore della vita attraverso il quale tutto assume importanza e “tutto diventa arte”, l’arte musicale, figurativa, letteraria, storica. È in questa ottica che Strinati scrive Il giardino dell’arte. Il romanzo dell’arte fra le meraviglie d’Italia edito da Salani, un romanzo che funge anche da guida attraverso le bellezze artistiche della Penisola.
La storia è molto semplice: David, dottorando in Storia dell’arte all’Università di Halifax, in Canada, affascinato dalle bellezze del nostro Paese, riceve in dono dalla nonna un viaggio in Italia e parte così alla scoperta di tutti i tesori che sono stati oggetto dei suoi studi. A seguirlo da lontano c’è il suo mentore, lo straordinario professore che lo ha scelto come pupillo, con il quale mantiene un continuo scambio epistolare.
Percorrendo in prima persona quel Grand Tour che è anche un viaggio alla scoperta di sé, David stringe amicizie, incontra studiosi e appassionati e, forse, anche l’amore. Un racconto speciale che è insieme una guida e un romanzo di formazione, grazie al quale guarderemo con occhi nuovi le meraviglie del nostro Paese.
Il romanzo di Strinati è un lungo ed emozionate viaggio attraverso le meraviglie artistiche della Penisola, un modo anche ironico e divertente per svelarne aneddoti particolari e parlare dei protagonisti dell’arte italiana.
Buona Lettura!