A Sesto S. Giovanni programmata la terza edizione.
Virginia Woolf non ha certo bisogno di presentazioni. E’ stata una delle donne più rappresentative del ‘900, con la sua attività di scrittrice, saggista e attivista britannica sempre in prima linea nella lotta per la conquista della parità di diritti tra i sessi. Nel 2018, tra l’altro, ricorre il novantesimo anniversario della pubblicazione di Orlando, uno dei suoi romanzi più famosi.
A Monza, in via Bergamo, si trova la libreria innovativa Virginia e Co, ispirata proprio alla scrittrice. La proprietaria, Raffaella Musicò, insieme ad Elisa Bolchi, ricercatrice presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, e a Liliana Rampelli, critica letteraria e saggista, tre anni fa diede vita al festival Il faro in una stanza, dedicato al pensiero e alle opere rivoluzionarie della scrittrice inglese.
Nella prima edizione del festival sono stati appunto presentati le opere di Virginia Woolf: la seconda edizione è stata dedicata alle traduzioni in italiano dei suoi scritti ed ha visto aggiungersi al comitato organizzatore Sara Sullam, ricercatrice della Statale di Milano. L’edizione del 2018,la terza, è incentrata sul circolo di Bloomsbury e gli amici, che hanno contribuito a diffondere le idee della scrittrice .
Bloomsbury è il quartiere centrale di Londra, dove si trovano il British Museum e diversi istituti universitari: dove, al 46 di Gordon Square, c’era la casa natale di Virginia, che di cognome da nubile faceva Stephen, e dei suoi fratelli, nel cui salotto, tra il 1907 e il 1930, ogni giovedì si riuniva un gruppo di intellettuali, tra cui gli scrittori E. M. Forster e Leonard Woolf, il pittore Duncan Grant, l’economista J. M. Keynes, il giornalista Desmond Mac Carthy e diversi altri esponenti della cultura del tempo.
Il festival avrà luogo nella libreria dal 23 al 25 novembre: si aprirà il 23 novembre alle 19 con l’intervento di Cesare Catà, che terrà una lezione spettacolo. Quest’anno ci sarà una ospite di eccezione, la ricercatrice Nina Strachey. Autrice del libro Stanze tutte per sé, edito in Italia da L’ippocampo, direttrice del Consiglio per la ricerca del National Trust, la Strachey è discendente diretta della famiglia di Lytton Strachey, amico di Virginia e tra i fondatori del gruppo di Bloomsbury. Nessuno meglio di lei può dare testimonianza della vita vissuta a quei tempi, fatta anche di segreti, di dandismo e di estro. Oltre alla Woolf, ne fu protagonista anche Vita Sackville-West, giardiniera, poetessa ed amica di Virginia, nonché musa ispiratrice del romanzo Orlando, a lei dedicato e pubblicato appunto nel 1928.
La mattina della domenica 25 novembre interverrà anche Nadia Fusini, presidente di Italian Virginia Woolf Society, che collabora alla realizzazione del festival Il Faro in una stanza.