Caro Lettore,
ho appena finito di leggere Il carillon di velluto rosso di Anna Maria Fazio edito Policromia e voglio condividere con te le mie impressioni.
Una linea sottile separa il bisogno di giustizia dal desiderio di vendetta, l’amore dall’odio, la vita dalla morte.
Oltrepassare quella soglia vuol dire permettere all’anima di perdersi in un abisso che inghiotte ogni tua volontà.
Questo romanzo è un thriller psicologico che affronta il tema della violenza sui minori e soprattutto delle conseguenze che derivano dal vivere in un ambiente in cui la violenza è all’ordine del giorno, soprattutto quando ad infliggerla è addirittura un padre, colui che dovrebbe proteggerti.
La particolarità narrativa di questo romanzo sta nella scelta di partire dalla fine della storia per ripercorrerne poi le tappe attraverso “un libro nel libro”.
Ma iniziamo dalla trama di Il carillon di velluto rosso:
La protagonista è Ciara, ribattezzata Vittoria quando viene ritrovata in circostanze misteriose e in pessime condizioni all’interno della recinzione del convento delle Suore della Misericordia.
Il suo aspetto è quello di un angelo, ma nei suoi occhi e nel suo cuore si cela un solo desiderio: la vendetta.
Il protagonista maschile è Alessandro che appare assolutamente incapace di resistere al potere ammaliatore di Eleonora, professoressa d’arte e artista capace di esprimere la sua sofferenza solo attraverso le sue tele.
Cosa nascondeva il carillon di velluto rosso? Eleonora e Vittoria sono la stessa persona?
Le mie riflessioni
La storia di Ciara e ancor prima della sua mamma Sarah è terrificante, purtoppo entrambe sono state vittima di violenza, ma mentre Sarah non è riuscita a reagire, Ciara, invece, cova talmente tanta sofferenza dentro che non potrà lasciare che tutto quel dolore rimanga impunito.
Ciò che emerge è una personalità ambigua che ammalia e attrae e poi colpisce senza alcuna pietà.
La violenza dei sentimenti e del dolore di quella che è stata una bambina ferita profondamente emerge chiaramente nel libro Un’orribile coincidenza che Eleonora fa leggere ad Alessandro.
L’intreccio tra le storie di Ciara/Vittoria e Eleonora viene fuori man mano e fino alla fine non si comprende quale sia il filo che lega Alessandro ad Eleonora.
Le tele che rappresentano la sofferenza di questa donna impreziosiscono il racconto rendendo tangibile l’orrore, lo squarcio interiore provocato dalla violenza subita.
È stata una lettura che definirei “impressionante” sia per le immagini che evoca che ti rimangono dentro perché davvero difficili da comprendere e da accettare, soprattutto se pensate nei confronti di una ragazzina che ha diritto di protezione e amore, sia per la freddezza con cui avviene la vendetta.
Sul finale ho qualche perplessità, l’ho riletto più volte, e di certo non mi aspettavo un vissero felici e contenti, ma mi ha lasciato un po’ come sospesa, avrei voluto leggere ancora.
Ho avuto anche qualche difficoltà a seguire le date, e le diverse storie, perché alcuni personaggi come Simon e Adela compaiono all’inizio e poi rimangono sullo sfondo per il resto della storia.
Mi è piaciuto però tanto il modo intricato di narrare le vicissitudini della protagonista e di creare suspense, che ha tenuto alta la mia attenzione fino alla fine. Ero curiosa di sapere dove potesse arrivare questa donna, ma anche se qualcosa di buono potesse permanere in lei.
La sua passione per la pittura non l’ha salvata da se stessa ma le ha permesso di arrivare dove aveva deciso di andare.
Anna Maria Fazio
Sin da piccola adorava disegnare e colorare e passava le proprie giornate in campagna accanto al nonno paterno, anche lui autodidatta. Ha intrapreso gli studi come figurinista/stilista, per dare alla sua fantasia e creatività una luce.
Dipingere è diventato poi con il passare del tempo, sempre più, un momento di piacere in cui ritrova il suo equilibrio.
Poi si è avvicinata alla scrittura passando dal racconto eros al romanzo thriller/psicologico. Ovviamente non può mancare lo sfondo eros, sempre presente nei suoi scritti.
Come sempre buona lettura!