MARIA MAGISTRONI: UNA MAMMA CON LA PENNA AI FORNELLI
Il blog le scarpe rosse, è la sorpresa nel nostro uovo per questa giornata di festa, che ci permetterà di parlare di cucina e di scrittura, conoscendo Maria Magistroni, prima di tutto mamma, poi scrittrice, poi cuoca e infine moglie. Sull’ordine di queste definizioni, poi magari ne parleremo con lei, visto che sto per proporti una piacevole intervista che le ho realizzato.
Lasciami però iniziare questo articolo augurandoti Buona Pasqua! caro iCrewer, nella speranza che sia stata davvero serena nonostante le limitazioni che incombono su tutti noi per via di questo maledetto virus che, se ci segui fedelmente, è riuscito anche a inserirsi in molti dei nostri articoli modificandone o ispirandone la stesura.
Ecco dunque un bel modo per concludere la giornata, leggendo e conoscendo questa ottima scrittrice e ottima cuoca, che grazie al suo talento e al suo spirito di iniziativa ha dato vita al blog Le scarpe rosse, un blog dove ogni ricetta da lei preparata è sempre accompagnata da un racconto o un aneddoto assolutamente piacevole da leggere.
E allora, buona lettura.
IL BLOG LE SCARPE ROSSE: MARIA MAGISTRONI
Ciao Maria e benvenuta in questa nostra rubrica dedicata alla cucina che si mischia con i libri. Ci racconti, intanto, chi è Maria Magistroni?
Ciao e tutti, grazie per avermi invitata e spero che abbiate passato una serena Pasqua.
Partiamo: classe 1975, nata a Milano, ma ho sempre vissuto in provincia, figlia, moglie e mamma (di Francesco, 4 anni e mezzo) e nove volte zia (e mi sa che non è finita…). La mia famiglia ha radici contadine, sono cresciuta fra le galline di mia nonna e le campane della Chiesa di fianco a casa: mi reputo una persona molto fortunata.
Dove fonda le radici la tua passione per la cucina?
Fin da piccola mi hanno sempre insegnato il valore della famiglia riunita attorno alla tavola, il cibo è convivialità e grazie a mia mamma abbiamo sempre mangiato bene. Poi in cucina si è aggiunto anche mio papà, che, dopo un corso fatto all’insaputa di tutti, ha portato le nostre tradizioni lombarde un po’ più a sud. Alla fine è arrivata mia sorella con le sue videocassette anni ’90 di Gualtiero Marchesi, un po’ più sofisticata e precisa. Io sono arrivata per ultima e sono quella più scarsa… pero’ non mi lamento!
E per la scrittura?
Avevo sei anni, prima elementare, la maestra mi disse che ero brava a scrivere i miei “pensierini”, invece la matematica no, non era cosa per me: troppo arida, senza fantasia… Dopo quasi quarant’anni non sono ancora riuscita a smentirla…
In famiglia però lo scrittore più bravo è mio papà con due romanzi storici all’attivo.
Il tuo blog Le scarpe rosse è un blog di cucina molto particolare, a partire dal nome, non propriamente un oggetto che nel nostro immaginario abbineremmo a piatti, fornelli e delizie. Come è nato questo nome?
Le scarpe rosse, niente tacco 12, ma sneakers, comode e molto vissute, che ti permettono di arrivare dove vuoi e anche di cambiare strada se necessario… e ce le ho davvero!
Il nome è un elogio all’imperfezione che fa parte di me, alla vita semplice fatta di normalità , alla cucina il cui unico obiettivo è soddisfare le persone amate.
Se commetto errori? Tutti i giorni.
Particolare anche perché non è un semplice blog di ricette, ma anche di racconti. Ogni ricetta è sempre affiancata da una storia, un ricordo o un aneddoto. Quando ti è venuta l’idea di aprire un Blog e di dargli questo format?
È successo quasi cinque anni fa, ero incinta e avevo perso il lavoro.. tanto tempo libero, un po’ come succede in questo periodo, in più c’era la voglia di realizzare un’idea che mi frullava in testa da parecchio e quindi ho aperto un blog che unisse le mie passioni: scrittura e cucina.
Nasce prima l’idea di una ricetta, o trovi sempre una ricetta da affiancare ad una particolare storia che ti viene in mente?
Non c’è una strada precisa, mi lascio ispirare, a volte c’è una ricetta fatta da tempo che aspetta il suo momento, ma le tessere del puzzle alla fine si incastrano sempre.
IL BLOG LE SCARPE ROSSE: IL LIBRO
Nel 2016 hai pubblicato il tuo libro Le scarpe rosse, testo in cui riassumi un po’ i primi anni del tuo lavoro sul web. Ci racconti il percorso che ha portato al libro?
Questa pubblicazione è nata da un prototipo fatto da mio marito come regalo di Natale nel 2015, poi abbiamo sottoposto il manoscritto ad un editore che l’ha pubblicato. È stata una bella esperienza, da cui ho imparato molto anche sul mondo dell’editoria e che sicuramente mi servirà in futuro.
A proposito di futuro, in questi quattro anni avrai senza dubbio accumulato storie e ricette per poter fare un secondo libro. E’ in progetto?
Ogni volta che ho un progetto prendo un piccolo quaderno, scrivo il titolo e ne traccio le linee guida… al momento i quaderni non mancano e nemmeno le idee sia per un libro di cucina che per qualcosa che sconfini nella narrativa, spero di non ricordare il 2020 solo per il Coronavirus.
Ti senti più cuoca o più scrittrice?
Mi dicono che con la penna non me la cavo poi così male e mi piace crederci. In cucina penso di essere la dimostrazione che senza particolari abilità si può creare qualcosa di bello, che rinfranchi sia lo stomaco che lo spirito. Comunque non potrei scindere le due cose, sono due facce della stessa medaglia.
Visto che il tuo lavoro è passato dal Blog al libro, quali pensi siano le differenze tra leggere sul web e leggere un libro?
Un libro ha sempre il suo fascino, l’odore della carta, il fruscio delle pagine che scorrono e quel segnalibro che avanza con la soddisfazione di chi sa di aver speso bene il proprio tempo.. E quando sei arrivato alla fine e chiudi la quarta di copertina… beh, sei un po’ triste come alla fine di un viaggio fatto in compagnia di un buon amico.
Penso che uno schermo non potrà mai sostituire tutto questo, ma il web ha indubbi vantaggi come la rapidità di consultazione fattibile in pochi ritagli di tempo.
IL BLOG LE SCARPE ROSSE: IL PRESENTE
Prima hai menzionato il Coronavirus, penso sia inevitabile, in questo periodo, chiederti come stai vivendo la quarantena. E in particolare, grazie alla grande dose di tempo che ci è stato “regalato”, cosa hai riscoperto?
Sono fortunata: devo solo stare a casa senza troppe complicazioni, la cosa più difficile è accontentarsi di vedere i miei genitori solo da uno schermo tablet, ma oggi l’amore passa dalla lontananza. Un altro grande rammarico ce l’ho per le chiese con le messe a porte chiuse, da cattolica sento un vuoto grande soprattutto in questo periodo pasquale e mi chiedo se la cosa non sarebbe potuta essere gestita diversamente…
Di questo tempo regalato cerco di farne tesoro, ho imparato a conoscere meglio mio figlio, a lasciarmi prendere in giro da mio marito e a ritagliarmi anche i miei momenti per portare avanti quei piccoli quaderni di cui parlavo prima…
Penso che stiamo tutti imparando uno stile di vita più lento, più autentico, che i ritmi di prima ci avevano fatto dimenticare. Oggi il centro della famiglia si è spostato in cucina, riempiamo i social con le foto di pane e pasta fatti in casa e stiamo cercando di non sprecare niente, nemmeno un granello di lievito, perché le cose che costano fatica sono anche quelle più preziose.
Sul tema hai scritto e condiviso sul blog Le scarpe rosse una piccola fiaba, abbinata sapientemente ad una ricetta, che è anche stata pubblicata sul giornale di stampa locale dove vivi. Come ti è venuta, o meglio, come dovremmo raccontare ai più piccoli questa situazione?
L’ispirazione è un dono, non ci appartiene e quindi va condiviso: ecco quello che è successo con questa storia, scritta in un lampo: ci ho messo meno a fare la torta che poi ci ho abbinato!
Quando si parla ai bambini bisogna essere semplici e creare delle immagini a loro famigliari che possano farli sentire al sicuro senza nascondere la verità.
Pensiamola come un gioco: nessuno si faccia trovare dal virus e stia nascosto, perché finché lui è in giro è anche molto pericoloso, ma se non ci faremo prendere alla fine vinceremo noi!
Ripeterlo fa bene anche agli adulti.
Concludendo: chi ti segue ti ringrazia di più per i tuoi racconti o per le continue prelibatezze che proponi, e che in realtà cucini tu in prima persona, giusto?
Cucino io, parole e immagini direttamente dalla mia cucina!
Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che mi seguono con affetto da tanti anni.
A questo punto ne approfitto, visto che domani sarà Pasquetta e quest’anno dovremo viverla tutti in casa. Un consiglio per un buon menù fai da te?
Utilizzo un imperativo: grigliate!
Grigliate a più non posso, dal giardino di casa, dal balcone o, come me, dalla cucina: profumiamo l’aria di buono, di festa, di vita.
Ognuno avrà sicuramente la propria tradizione da mantenere, io mi sento di aggiungere qualcosa di insolito, un po’ come questa Pasquetta, alla fine del vostro pasto:
spiedini di fragole e ananas (va bene anche quello sciroppato) passati nello zucchero e appoggiati su una brace che ormai avrà perso gran parte della sua prepotenza e fatti caramellare per un paio di minuti. Serviteli con della panna fresca montata al momento oppure del gelato alla crema o yogurt greco.
Buon lunedì dell’angelo a tutti!
E come non unirsi a questo augurio di Maria, che ancora ringrazio per la disponibilità e per le belle parole che profumano di buono.
Buona Pasquetta allora, magari passata con qualche minuto dedicato a curiosare tra le storie e le ricette del blog Le scarpe rosse.