I tre cavalieri di Roma, di Andrea Frediani, è il primo libro, non autoconclusivo, della Invasion saga. Siamo a Seleucia, sotto il principato del grande imperatore Marco Aurelio e di Lucio Vero che insieme governano Roma e tutte le sue province. Durante l’assedio della città, tre guerrieri, Tito, Magnus e Bendix incontrano tre sorelle armene tenute prigioniere e le liberano dalla schiavitù. Ha così inizio un lungo viaggio, un’avventura grandiosa per i sei personaggi che attraverseranno l’impero per raggiungere gli imperatori e avvertirli che una losca trama minaccia le loro vite.
I tre cavalieri di Roma, di Andrea Frediani
I sei personaggi si accoppiano, si scoppiano, si dividono e si uniscono, si tradiscono e si perdonano in una danza avvincente che non lascia nessuno indietro. Formidabili le caratterizzazioni dei personaggi e la loro trasformazione all’interno di questa ‘anabasi’, il lungo viaggio verso l’Armenia che i sei compiono e che è solo all’inizio in I tre cavalieri di Roma’.
Ottimo l’inquadramento storico, curatissimo, fedele e realistico, con precisi riferimenti geografici, apprezzabilissimi, e un dettaglio quasi maniacale nella descrizione di armi, combattimenti e situazioni che creano atmosfera e descrivono usi e costumi. Ecco, se qualche pecca devo trovare a I tre cavalieri di Roma, che pure è un ottimo libro, è la prolissità delle descrizioni dei combattimenti. Immagino ci sia chi apprezza la dovizia di dettagli in questi senso, quindi inserisco questa mia considerazione tra quelle strettamente personali e che in nessun modo inficiano il giudizio positivo sull’opera.
I dialoghi sono frizzanti, a volte un po’ didascalici, poco naturali: l’obiettivo di fornire informazioni attraverso il dialogo è in qualche punto troppo palese e gli scambi di battute hanno un sapore troppo moderno. Eppure non si scade mai nell’inverosimiglianza.
Devo dire che mi ha fatto davvero piacere leggere un autore italiano così ben curato: la dicitura ‘un grande romanzo storico’ è forse appena esagerata, la trama e i personaggi mancano della solennità necessaria a definirli parte di un grande romanzo, ma è pur vero che questa promette di essere una saga piacevolissima, che tiene buona compagnia, che è adatta a molti palati, anche più giovani e che non stancherà neanche nei prossimi volumi. Ci scommetto!