Hwa Rang Do se vuoi vivere con filosofia è il modo giusto!
Oggi entriamo insieme nel mondo magico e meditativo delle arti marziali. In verità, seguendo altre attitudini, non ho mai avuto il piacere di praticarle. Il mio approccio è sempre stato di tipo goliardico e soprattutto visivo ma è sempre rimasto in me il desiderio e la curiosità di comprenderne meglio le dinamiche e i criteri d’impostazione. Sarà che il momento per ovvi motivi invita alla riflessione e al controllo, ho pensato che approfondire avrebbe aiutato a superarlo meglio.
Hwa Rang Do. arte marziale per vivere con serenità
In effetti nel Hwa Rang Do non c’è solo automatismo dei gesti o l’apprendimento della mera tecnica, c’è molto di più. In questo caso è la mente a fondersi con il corpo. I movimenti sono guidati da una consapevolezza interiore che supera la fisicità espressa nel gesto. L’obiettivo primario è raggiungere l’integralità dell’individuo, dando importanza non solo al corpo ma alla mente e allo spirito. Una volta acquisiti i criteri di allenamento, il successivo step è rivolto alla competizione fondamentale per crescere e relazionarsi con gli altri. L’importante che la stessa non diventi l’unico obiettivo da raggiungere, sarebbe autostruttivo.
“La pratica marziale di un’Arte tradizionale mira alla ricerca del superamento dei propri difetti nell’umile consapevolezza che l’imperfezione farà sempre parte di se stessi.”
Perchè ti ho parlato di questo disciplina? Rientra molto bene nelle discipline che Simone Regazzoni, praticate di arti marziali oltre che dottore in filosofia, ha voluto citare come esempio da seguire per vivere meglio. Lo esprime molto bene nel suo saggio La palestra di Platone (Ponte alle Grazie) dove ci spinge a riflettere su quanto l’obiettivo sia affidare al corpo il compito di aiutare meglio l’individuo ad affrontare la vita attraverso la giusta lettura della filosofia.
Regazzoni si rifà a Platone e al suo gymnasium in cui il filosofo ateniese e i suoi allievi praticavano sia il dialogo che la lotta.
Lo sviluppo del pensiero a partire dal e attraverso il corpo, al fine di costituire una filosofia che si ponga come arte del corpo vivente per un continuo miglioramento del sé.
Superare i limiti rifacendosi al pensiero e al modo di affrontare la vita di letterati, come Thoreau, Nietzsche, Foucault e Shusterman, o di grandi campioni, dal culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali.
Hwa Rang Do, La palestra di Platone. Filosofia come allenamento
Per troppo tempo la filosofia è stata ridotta a mero discorso teorico disincarnato per pensatori da tavolino.È arrivato il momento di cambiare postura e rimettere in gioco il corpo in filosofia. È arrivato il momento di tornare alla palestra di Platone, il gymnasion a nord ovest di Atene in cui Platone e i suoi allievi praticavano con la stessa serietà il dialogo e la lotta. Si tratta di rileggere in modo inedito la filosofia platonica come cura e allenamento del plesso mente-corpo e di proporre una filosofia incarnata per l’oggi.
È il compito che si prefigge Simone Regazzoni: rimettere il filosofo in piedi, abbandonare l’archeologia del sapere e iniziare a pensare a partire dal e attraverso il corpo. La filosofia torna così a essere un’arte del corpo vivente attraverso cui fare esperienza dei propri limiti e del loro superamento, della paura, della fatica,del dolore, della gioia, della propria potenza di esistenza, della possibilità di sottrarsi a dispositivi di potere e di elevarsi.
Passando per Thoreau, Nietzsche, Foucault, Shusterman si arriva al culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali, alle Mixed Martial Arts, agli allenamenti di Bruce Lee e all’Arte marziale del Hwa Rang Do praticata da Simone Regazzoni. Egli stesso filosofo atleta che si muove nell’orizzonte della filosofia incarnata per provare ogni giorno a essere migliori di ciò che si è.
Intanto goditi queste immagini e come sempre Buona Lettura!