A Guerriera Guerrieri tutti gli studiosi di Napoli, e non solo, devono “la salvazione di tutto il patrimonio librario della Biblioteca Nazionale” come scrisse Benedetto Croce. E proprio a questa bibliotecaria sarà intitolato il monumentale Salone di Lettura della Biblioteca Nazionale di Napoli. La cerimonia si è tenuta simbolicamente ieri, 8 marzo.
Chi è Guerriera Guerrieri
Un nome che nasconde dentro di sé un destino, quello di combattere e, in questo caso, per la tutela del patrimonio culturale di Napoli e non solo. Quando si protegge una biblioteca, si sta proteggendo la storia di un popolo e di un’intera nazione.
Guerriera Guerrieri, lontana dalla sua città natale di Cortona, ha diretto la Biblioteca Nazionale di Napoli dal 1943 al 1967. Durante il suo mandato, ha dovuto difendere la biblioteca prima dagli occupanti tedeschi e poi dagli occupanti americani che cercavano spazi per i loro uffici e le loro truppe. Inoltre, ha dovuto affrontare i disastri della guerra provenienti dal mare e le bombe che cadevano dal cielo.
Durante quegli anni terribili, Napoli ha subito molte difficoltà, tra cui la ferocia nazista, l’invadenza degli americani e la multietnica soldatesca che li seguiva, nonché i bombardamenti e l’eruzione devastante del Vesuvio. Episodi approfonditamente documentati in:
- La pelle di Curzio Malaparte,
- Napoli ’44 di Norman Lewis
- Diario di Guerra 1943-1945 di Guerriera Guerrieri.
In particolare, il Diario di guerra 1943-1945 è l’implacabile, analitico, dettagliato resoconto dei fatti salienti di quei terribili momenti, pubblicato molti anni dopo il loro accadimento, nel 1980, anno della sua scomparsa. L’autrice scrive:
“Allorché, sera per sera, stendevo questi appunti non pensavo certo alla loro pubblicazione: era solo un promemoria…Voleva essere, questo scritto, soltanto un modo di ricordare quello che avveniva durante il periodo bellico”. E con l’onestà che la contraddistinse sempre, precisava: “Volevo, direi quasi, giustificare il mio operato presso il Ministero dell’Educazione Nazionale da cui dipendevo”.
La vita
Guerriera Guerrieri, nata a Cortona il 26 settembre 1902, è figlia di Guerriero, funzionario di banca, e di Ida Dragoni, insegnante. Ha frequentato il Ginnasio “Benedetti”, mentre il liceo lo ha frequentato a Firenze dove il padre dirigeva la filiale della Banca Cortonese. Completa il liceo a Napoli, dove il padre è stato trasferito per lavoro. Guerriera continuò gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Napoli.
A Napoli ha conseguito il diploma in Paleografia e dottrine archivistiche presso l’Archivio di Stato di Napoli e nel 1926 si è laureata a pieni voti in Lettere classiche con una tesi su Francesco Benedetti da Cortona.
Negli ultimi mesi del 1927 la giovane docente si è avvicinata al mondo del libro riordinando la biblioteca nella Reggia di Capodimonte e, grazie a questa esperienza, matura il proposito di abbandonare la didattica per dedicarsi al lavoro di bibliotecaria.
Nel 1928 ha preso servizio come volontaria presso la Biblioteca nazionale traslocata da poco a Palazzo Reale. Nel 1932 vince il concorso per l’ammissione nel ruolo delle biblioteche pubbliche governative entrando, il 26 febbraio 1933, nell’organico della Nazionale.
La difesa della Biblioteca dalla Guerra
A partire dal 1941, la Guerrieri si dedica completamente alla protezione del patrimonio bibliografico, non solo della Biblioteca Nazionale, che rischia di essere danneggiato a causa della guerra. A partire dal marzo del 1942, in qualità di bibliotecaria capo e Soprintendente bibliografico, si prende cura personalmente del trasporto dei materiali librari verso i vari luoghi di custodia individuati sul territorio. La Guerrieri riesce a salvare manoscritti e incunaboli dai bombardamenti, trasferendoli prima al Monastero di Montevergine e poi al Palazzo abbaziale di Loreto.
Inoltre, estende e intensifica l’azione di protezione e difesa anche ad altri volumi, che vengono trasferiti in ricoveri fuori sede a Teano, Calvi Risorta, San Giorgio del Sannio e Aversa, per un totale di 1437 casse. La Guerrieri si oppone con fermezza ai tentativi dei Tedeschi di appropriarsi di parte del materiale, così come alle truppe alleate che vogliono requisire alcuni locali della Biblioteca Nazionale e prendere i libri siti nei ricoveri. La Guerrieri documenta le vicende personali e storiche di quegli anni nei suoi contributi a importanti riviste nazionali e nel diario di guerra pubblicato nel 1980.
Nonostante le circostanze difficili, continua a svolgere il lavoro ordinario, riuscendo a incamerare molti periodici e numerose pubblicazioni. Nel febbraio del 1945, la Biblioteca Nazionale riacquista tutto il materiale e riprende a fornire pienamente il servizio pubblico. Anche Benedetto Croce, grato per le cure prestate alla sua biblioteca privata, esprime ammirazione per la Guerrieri.
Nominata nel Comitato direttivo del Centro nazionale per il Catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, implementa il catalogo alfabetico generale, confluito poi nel Primo catalogo collettivo delle biblioteche italiane. Collocata a riposo nell’ottobre del 1967 può continuare gli studi con relazioni e convegni, contributi in volumi collettanei oltre a saggi e articoli. Viene eletta socia dell’Accademia Pontaniana di Napoli, dell’Accademia Etrusca di Cortona, della Cosentina, dell’Accademia di belle arti di Napoli di cui è Presidente dal 1973 al 1975.
Direttrice, negli anni settanta, del Centro rete del Servizio nazionale di lettura fu presidente dall’AIB sezione Campania, successivamente presidente onoraria dopo il forzato trasferimento a Cortona per le precarie condizioni di salute. Nel 1968 fu insignita della medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione quale benemerita della scuola, della cultura e dell’arte e nel 1976 fu nominata le fu assegnato il titolo di Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.