Ciao Giulia,
eccoci qui per una breve chiacchierata.
Giulia De Martin è qui con noi per raccontarci qualcosa del suo romanzo e di lei come autrice.
Ho letto con piacere Come la pioggia e la Scozia e vorrei iniziare proprio da qui.
Per chi non lo ha ancora letto: tre aggettivi per cui comprare questo romanzo?
Lo definirei romantico, toccante e emozionante.
Freya, un carattere che si va formando durante il romanzo, potrebbe essere una donna dei giorno nostri? A chi la paragoneresti?
Ammetto di essermi presa qualche libertà storica con Freya, la quale potrebbe sicuramente essere più vicina a una giovane dei giorni nostri e meno a una lady vissuta due secoli fa. Freya è molto determinata, forte e non sempre rispetta l’etichetta che la società le impone… il mondo è stato crudele con lei, costringendola ad assumere una visione diversa, a spostare l’ago della bilancia e a cambiare prospettiva rispetto a che cosa sia davvero importante nella vista. Se dovessi paragonarla a un personaggio di oggi, direi la politica statunitense Alexandria Ocasio-Cortez, donna di immensa forza, intelligenza, tenacia e, al contempo, gentilezza e femminilità.
L’epoca della Reggenza viene “sfruttata” in moltissimi romanzi. Non si corre il rischio di essere ripetitivi?
Io ho scelto l’epoca della reggenza perché è quella in cui mi trovo più a mio agio dal punto di vista narrativo, quella su cui ho più conoscenza e sicurezza. È anche una delle epoche che preferisco, dal punto di vista letterario classico. Sinceramente, quando ho cominciato a scrivere “Come la pioggia e la Scozia”, non ho minimamente pensato al fatto che il regency fosse così popolare al momento. Pensa che, nella prima stesura, non ho nemmeno specificato l’ambientazione e non ho inserito una data precisa per lo svolgersi degli eventi; l’unico riferimento temporale era la morte di lord Byron, citata in uno dei capitoli finali del romanzo. Credo che, come per ogni cosa, sia il punto di vista a dare freschezza a un argomento o a un’epoca. “Come la pioggia e la Scozia” non è un regency classico, fatto di balli e corteggiamenti, è semplicemente la storia di una donna che ricerca in se stessa la sua forza e vuole riconquistare la sua posizione.
Tra i personaggi secondari, che comunque sono di forte impatto all’interno delle vicende narrate, chi ti ha entusiasmato di più costruire? (Io ho amato moltissimo Judith)
Partiamo dal presupposto che adoro Judith, ma uno dei personaggi secondari più complessi e importanti è sicuramente la governante, Mrs Murray. Si tratta di una donna che ormai sta sfiorendo, forse un po’ burbera e antipatica all’inizio, ma che in seguito si rivela saggia, sincera e intelligente. Nonostante al primo impatto possa sembrare un personaggio negativo, è lei che sprona la protagonista a prendersi la sua rivincita. Mrs Murray vede in Freya il suo potenziale ancora prima che sia lei stessa a rendersene conto. Credo che tutte noi, ogni tanto, avremmo bisogno di una bella strigliata dalla Murray!
Il titolo del tuo regency come è nato? Il titolo stesso si ripete tre volte nel romanzo all’interno di altrettanti passi, è stato inserito dopo nel testo o è avvenuto l’inverso?
Comincio dicendo che il titolo che inizialmente avevo dato al romanzo era “Freya di Charlton Park”. Quando però ho scritto la frase “Come la pioggia ama la Scozia” ho capito che doveva essere quello il titolo del mio racconto. Si tratta di una frase emblematica e di un concetto tanto semplice quando poetico. La Scozia e la pioggia sono due entità che non possono vivere l’una senza l’altra e la stessa cosa vale per i protagonisti, il quali si appartengono come se fossero nati per stare insieme. In un secondo momento ho deciso di tagliarlo e da “Come la pioggia ama la Scozia” sono arrivata a “Come la pioggia e la Scozia”, una frase tronca che incuriosisce perché incompleta e lasciata in sospeso. Mi piace perché è uno di quei titoli che rimane un mistero fino alla fine e, quando lo ritrovi nel testo pensi “Ecco perché!!!” ed è ancora più d’impatto.
Veniamo ora a Giulia De Martin.
Come è arrivata alla Words edizioni Giulia de Martin?
A dire il vero è la Words Edizioni che è arrivata a me! “Come la pioggia e la Scozia” l’ho scritto per puro piacere personale e non avevo in mente di proporlo a una casa editrice. Tuttavia, così, solo per pura curiosità, l’ho pubblicato su Wattpad; prima che me ne rendessi conto ha cominciato ad attrarre un fitto pubblico (ad oggi siamo a quasi 250k letture e sono online pochissimi capitoli, non editati) e, contro ogni aspettativa, ha vinto i Wattys nel 2019 per la categoria narrativa storica. In quel momento la Words stava cercando storie e voci fresche da aggiungere al suo parterre di scrittori e così mi ha contatto. Io all’inizio ho creduto che si trattasse di uno scherzo, ma non avrei mai potuto sbagliarmi più di così!
Che rapporto hai con il tuo editor? E coi grafici che hanno creato una bellissima cover per il tuo Come la pioggia e la Scozia?
Sono stata seguita in modo impeccabile e ringrazio tutti per avermi supportato e sopportato nei mesi prima della pubblicazione. Sono nuova del settore editoriale, come professione mi occupo di tutt’altro, e potete immaginare la quantità di dubbi e domande che possono insorgere quando non hai padronanza di un determinato argomento. Con pazienza e dedizione il mio editore, Anita Sessa, e il suo team mi hanno seguita, rassicurata e accompagnata durante tutto il processo. Dal canto mio mi sono completamente affidata, seguendo i loro consigli e lasciando che mi guidassero. La copertina è però il frangente in cui ho messo più becco, ahhh!, ma sono immensamente soddisfatta del risultato e credo che insieme siamo arrivati a costruire un piccolo capolavoro.
Progetti futuri?
Dopo la bellissima esperienza era inevitabile che ci ricascassi! In primavera uscirà il mio secondo romanzo, sempre ambientato durante l’epoca della reggenza, e vincitore dei Wattys 2020. Anche questa volta il titolo è tutto un programma: “Le Api di Waterloo”.
Grazie a Giulia De Martin per il tempo che ci ha regalato e a prestissimo.