Anche te verrò a salvare e altre poesie di Giovanni Minio, una raccolta il cui titolo ispira fiducia, è stata pubblicata nel Giugno 2020 da Lupi Editore ed è composta da circa sessantotto brani a tema vario. È il primo componimento, Anche te verrò a salvare, che dà il titolo a tutta la raccolta e già dai primi versi orienta il lettore sullo stile dell’autore. E per cominciare te lo propongo:
Come ben sai caro lettore, se segui questa rubrica un pochino avrai imparato a conoscermi, la sottoscritta quando ha tra le mani una raccolta di poesie lascerebbe perdere qualsiasi altra cosa e anche per questo libro è successo così: mi sono subito catapultata ed immersa nella lettura dei versi di Giovanni Minio.
Ora, sarà la frequenza alla poesia, sarà un minimo di conoscenza acquisita, saranno entrambe le cose ma riesco ad inquadrare lo stile e i contenuti di una raccolta fin dalle prime battute. Non vorrei sembrarti presuntuosa ma giuro che è così e ti assicuro che io stessa me ne meraviglio, a volte.
È successo così anche per Anche te verrò a salvare e altre poesie di Giovanni Minio: già i primi componimenti mi hanno dato il giusto imprinting che poi si è confermato andando avanti con la lettura. Del resto chi è dotato di uno stile personale non cambia il suo modo di scrivere nel corso di una raccolta. Può piacere o non piacere ma Giovanni Minio ha un suo stile personale. E su questo non ci piove.
La prima cosa che richiama l’attenzione nel suo stile di scrittura, è l’uso frequentissimo delle rime: baciate e alternate ma senza rispetto sistematico per la metrica. I componimenti di Giovanni Minio acquistano un andamento musicale proprio per la presenza di rime. Ho usato il termine musicale impropriamente perchè la musicalità del verso presuppone una metrica, se non esclusivamente rigida, quantomeno flessibile.
La metrica usata da Giovanni Minio è molto malleabile, diciamo così, tanto per farti capire e restare in tema di aggettivi sulla consistenza. I componimenti però, risultano scorrevoli alla lettura proprio per la massiccia presenza di rime. Rime che comunque, spesso, “costringono” i contenuti nella scelta di vocaboli forse un pochino scontati per un linguaggio che aspira ad essere poetico.
[…] E scorrendo tra le righe,/ lei mieté tutte le spighe, di quel grano assai prezioso, /di cui vado fiero ed orgoglioso./ Ed impastandone la farina,/ ne faccio ogni mattina,/ pane fragrante per tutti i gusti/ collimando i versi giusti! (Pane poetico)
I versi che hai appena letto ti danno l’esatta percezione di quanto ho scritto sopra: se da un lato il lettore può senz’altro apprezzare la scorrevolezza, forse anche anticipando nella sua mente i vocaboli usati dall’autore, dall’altro la qualità dei termini stessi risulta scontata. Malgrado l’originalità della metafora, pane-poesia, con tutta la buona volontà che posso metterci, non mi sento di definire poesia la maggior parte dei componimenti contenuti in Anche te verrò a salvare e altre poesie di Giovanni Minio. Tutt’al più posso definirle filastrocche: carine, originali ma filastrocche, non poesie.
Giovanni Minio: poesie o filastrocche?
Tutta la raccolta, tranne pochi componimenti, segue lo stesso stile somigliante a quello delle filastrocche: rime a profusione e linguaggio comune. Peccato! Perché alcune tematiche affrontate dall’autore sono attualissime. Dal dolore individuale a quello collettivo, dell’ecologia alla guerra, dai rapporti umani all’incomunicabilità, dalla solitudine all’amore: Giovanni Minio si immerge nel suo tempo, lo trascrive, e in qualche modo tenta di esorcizzarlo nei suoi versi.
Virus mortali minacciano l’Umanità/ mentre l’Uomo degrada in profondità,/ così come la natura./ Quale sarà la specie futura?/ Chi sopravviverà in quest’avventura?/ Miscele d’esplosione ed implosione/ irrompono prepotentemente, sulla Terra/ ed imperversa ancora la guerra,/[..] (Un’altra era)
Non voglio affatto sminuire i componimenti di Giovanni Minio chiamandole filastrocche: fior di poeti si sono cimentati in questo genere di scrittura con risultati eccellenti: uno fra tutti Gianni Rodari che non ha certo bisogno di presentazione. Fra l’altro gli ho dedicato più di uno spazio in questa rubrica e se vuoi puoi andare a rileggerlo. La filastrocca con un linguaggio apparentemente leggero e a volte scherzoso, può dire delle grandi verità ed alleggerire argomenti pesanti con il gioco scherzoso dei suoi termini.
A questo proposito, citando il gioco scherzoso di parole presente nelle filastrocche, non posso non rimarcare un elemento originale e d’effetto presente in alcuni componimenti di Giovanni Minio: l’allitterazione, ossia la ripetizione spontanea o ricercata di lettere, sillabe o suoni uguali o affini, in una serie di vocaboli. Detto così sembra forse difficile ma se ti riporto lo stralcio di un brano estratto da Anche te verrò a salvare e altre poesie, capire è sicuramente più facile:
[…] Canta che ti passa/ e passami un libro./ Ci fu un grande passaggio d’anatre,/ il passaggio delle balene./ Fu un passaggio da campioni quello./ È passata un’epoca./ M’è passata la voglia di passare qua./ […] Tutto passa./ Piangi che poi ti passa!/ Passaggi, passi e passeggiate/ di questa vita qua,/ che poi passa e se ne va!/ (Passo)
È ovvio che è il nonsense il tema dominante dello stralcio appena letto, come della gran parte dei componimenti contenuti nella raccolta di Giovanni Minio, ma è servito a darti l’idea dell’allitterazione.
Altra nota da non trascurare è la divisione della raccolta in due parti distinte, pur non essendoci la precisa volontà dell’autore delle due sezioni. Di fatto le due sezioni ci sono: la prima è dedicata all’argomento principe di questi ultimi tempi, la Pandemia con annessi e connessi. La seconda sezione (attenzione io la chiamo così per rimarcare la netta divisione di argomenti) è invece composta da brani di varie tematiche. La mancata divisione, a mio avviso, rende Anche te verrò a salvare e altre poesie una raccolta disomogenea.
Giovanni Minio…
… È nato ad Agosta (Rm) ma risiede a Roma. Artista poliedrico e filologo, ha partecipato a diversi concorsi letterari ottenendo vari riconoscimenti. I suoi quadri sono presenti in vari contesti internazionali. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ama stare con se stesso per osservare in silenzio la quotidianità, che poi riproduce con versi, parole e colori. L’amore per il prossimo è il fulcro principale della sua esistenza, i suoi principi etici/ascetici si basano nel pieno rispetto e solidarietà del galateo umano.
P.S. Avrai notato che questa è una recensione di stampo tecnico o quasi: meglio mantenersi sul formale quando un libro o una raccolta non rientrano nelle “personali corde”, diciamo così. Fermo restando che, e lo ripeterò fino alla nausea, una recensione è soltanto un’opinione. E lo sottolineo: soltanto un’opinione.