Oggi la modernità ci ha portato forme di intrattenimento sempre più coinvolgenti e stimolanti: smartphone, pc ultramoderni, intelligenza artificiali e persino giochi a realtà aumentata ci consentono di spostarci quasi fisicamente in altri luoghi ed epoche.
Eppure anche quando non esistevano simili tecnologie c’era la possibilità di immergersi in altri mondi o tempi remoti. Tutto ciò avveniva grazie ai giochi di ruolo, anche noti come GDR o RPG, che ancora oggi continuano ad evolversi in forme sempre nuove.
Entriamo insieme in questo affascinante mondo!
Dungeon & Dragons: Il capostipite dei giochi di ruolo
Nel suo libro Giochi di ruolo, Tommaso Giovanni Palaia, artista e game designer, illustra la storia di quello che è divenuto un vero e proprio fenomeno culturale. Le radici di questo gioco affondano nientemeno che nel campo della scienza. Il termine infatti fu coniato per la prima volta da uno psicoterapeuta Jacob Levi Moreno nell’ambito di alcune sperimentazioni in cui i pazienti provavano ad immedesimarsi nei panni di un’altra persona per comprenderne lo stato emotivo e i pensieri.
Ma senza scendere nell’ambito scientifico, i giochi di ruolo sono sempre esistiti: dai “wargame” dei bambini che giocano con i loro pupazzi e soldatini o che si rincorrono immaginandosi supereroi, alle improvvisazioni degli attori sul palco o sullo schermo per finire alle rievocazioni storiche che celebrano eventi e personaggi importanti della Storia. Più che semplici attività ludicche, i giochi di ruolo sembrano aver sempre fatto parte della nostra vita.
Proprio per questo, forse, quando Gary Gygax e Dave Arneson pubblicarono per la prima volta il loro Dungeon & Dragons fu subito chiaro che era destinato a diventare un successo. D&D offriva ai giocatori la possibilità di vivere avventure eroiche in mondi di fantasia, popolati da draghi, maghi e guerrieri di cui dovevano interpretare azioni e decisioni, guidati da un master o narratore che fungeva da “regista”.
La struttura di base di D&D prevedeva l’uso di dadi per determinare gli esiti delle azioni, un elemento che si è poi consolidato come standard per la maggior parte dei giochi di ruolo tradizionali. Da allora, il concetto di gioco di ruolo si è diffuso rapidamente, dando vita a una vasta gamma di varianti e ambientazioni, che spaziano dal fantasy alla fantascienza, dall’horror al giallo, e includono sia giochi da tavolo che giochi dal vivo.
Giochi di ruolo online: quando il gioco incontra la scrittura
Con l’avvento di Internet e la diffusione delle nuove tecnologie, i giochi di ruolo hanno conosciuto una nuova evoluzione, passando dal tavolo da gioco fisico allo spazio virtuale. Tra le forme più interessanti di questa evoluzione troviamo i giochi di ruolo online, noti anche come GDR by chat.
I giocatori si connettono a una piattaforma online, solitamente un forum o una chat, dove creano i propri personaggi e partecipano a sessioni di gioco. Ogni giocatore descrive le azioni, i pensieri e i dialoghi del proprio personaggio attraverso il testo, interagendo con gli altri partecipanti e con l’ambiente virtuale delineato dal narratore o master. Questo tipo di GDR si distingue dai giochi di ruolo tradizionali non solo per l’assenza di un tavolo fisico e quasi sempre anche di dadi, ma anche per la centralità della scrittura come mezzo di espressione.
La scrittura, nei GDR by chat, non è solo un veicolo per comunicare le azioni dei personaggi, ma diventa uno strumento fondamentale per costruire e arricchire l’universo narrativo condiviso dai giocatori. Se in D&D e nei giochi di ruolo da tavolo lo sviluppo dei personaggi è affidato a dadi, statistiche e parametri ben definiti, la scrittura permette di dare massimo sfogo alla creatività individuale creando mondi, personaggi e situazioni il cui unico limite è la fantasia del giocatore e la sua capacità d’espressione.
È probabilmente proprio nei giochi di ruolo online che si può apprezzare meglio il carattere educativo e la radice psicoterapeutica alla base di questi giochi. Interpretare personaggi con storie, motivazioni e atteggiamenti diversi, decidere come reagiscono in ogni situazione o circostanza ci può aiutare a conoscere meglio noi stessi, gli altri e la natura umana nel suo complesso.
Oggi, dopo un periodo di profonda crisi dovuto allo sviluppo di videogiochi sempre più accattivanti, i GDR stanno conoscendo un periodo di crescita e rinascita. Tantissimi sono i richiami ai giochi di ruolo all’interno di film, serie tv e libri e, allo stesso modo, cinema e serie tv continuano a fornire il materiale di partenza e le ambientazioni per i più svariati giochi di ruolo che siano via chat o da tavolo.
In un’epoca in cui gran parte dell’intrattenimento è dominato da esperienze visive e passive, come i social media e lo streaming video, i GDR by chat rappresentano una forma di divertimento che valorizza la parola scritta e la partecipazione attiva. Recuperare questo tipo di intrattenimento può essere non solo un modo per riscoprire il piacere della narrazione collettiva, ma anche un’opportunità per coltivare competenze utili in ambito educativo e professionale.
Per comprendere meglio la bellezza di questo mondo, troppo spesso sottovalutato e screditato, desidero lasciarti con le parole di Michela Murgia che ha più volte ricordato durante le sue interviste quanto la sua carriera di scrittrice fosse debitrice della sua esperienza come giocatrice di ruolo. Nel suo ultimo libro Ricordatemi come vi pare, uscito postumo, descrive così i giochi di ruolo a cui dedica diverso spazio:
Chi gioca di ruolo sa che bisogna essere capaci di narrare prima di dare voce al proprio personaggio. Perché creandolo non si sceglie solo se sia elfo o demone, vampira o mannara, un energumeno da combattimento o una strega graziosa. Si sceglie un nome, che diventa un destino. E soprattutto si scrive una storia: quella che nel gergo tecnico si chiama “background”. È la biografia del personaggio fino a quel momento. È la somma dei suoi traumi, delle sue gioie formative, di quel che distingue una vera creatura di parole da un rigo qualunque di chat su Internet.