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Sport in Book: Gigi Riva, leggenda del calcio italiano

Ileana Picariello 1 anno fa Commenta! 11
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Da poco meno di una settimana è scomparso Gigi Riva e i social ancora mostrano dediche e immagini che omaggiano il campione italiano. Riva è nel cuore dei tifosi italiani e degli amanti del calcio, non solo per le sue qualità di atleta, ma soprattutto per il suo essere uomo e il suo essere rimasto sempre una persona semplice ed umile.

gigi riva rombo di tuono

Gigi Riva, simbolo del Cagliari

Luigi Riva, noto come Gigi Riva, è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo attaccante. Il campione è nato a Leggiuno, una piccola città nella provincia di Varese, in Lombardia, vicino al confine svizzero, il 7 novembre 1944, è considerato uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi.

Il padre muore quando lui ha solo nove anni, la sorella due anni dopo e la madre ha due lavori (anche lei mancherà nel 1962) per cercare di mantenere la famiglia; un ragazzo che deve diventare subito uomo, con un carattere già forgiato, schivo, ribelle, combattivo che lo segnerà per tutta la vita.


gigi riva rombo di tuono


Ma oltre al peso delle disgrazie, Riva viene mandato in collegio dai preti, a Viggiù, a Varese e a Milano e scappa diverse volte.

Non sopportavo il peso, l’umiliazione di essere poveri, le camerate fredde, il mangiare da schifo, il cantare ai funerali anche tre volte al giorno, il dover dire sempre grazie signora grazie signore a chi portava il pane, i vestiti usati, e pregare per i benefattori, e dover stare sempre zitti, obbedienti, ordinati, come dei bambini vecchi.

Quel ragazzo così allergico allo studio, introverso, nostalgico dei boschi, degli amici e delle partite all’aria aperta, dopo il Leggiuno passa al Laveno, poi al Legnano per approdare finalmente al Cagliari, nella terra sarda che diventerà suo punto di riferimento e dove spiccherà il volo come rombo di tuono. 

Riva ha iniziato a giocare a calcio a livello amatoriale per la squadra giovanile di Laveno Mombello in Lombardia, segnando 30 gol nel 1961 e 33 la stagione successiva. Ha iniziato la sua carriera professionale nel 1962, all’età di 18 anni, quando si è unito alla squadra di Serie C Legnano-Ivrea, segnando 6 gol in 22 presenze nella sua stagione di debutto.

La carriera nel Cagliari

gigi riva rombo di tuono


Dopo gli inizi nelle file del Legnano, Riva ha legato la restante, gran parte della propria carriera agonistica al Cagliari, squadra di cui è divenuto icona militandovi dal 1963 al 1977. Durante la sua permanenza al Cagliari, Riva ha contribuito alla promozione della squadra in Serie A per la prima volta nel 1964. Nella stagione 1969-70, ha contribuito alla vittoria del primo e unico scudetto della squadra, laureandosi nell’occasione anche capocannoniere del torneo. Riva detiene tuttora il record di marcature con il Cagliari, con 208 reti.

La vittoria dello scudetto del 1970 fu il momento più alto della carriera di Riva. Il Cagliari era una squadra di provincia, con un budget limitato. Ma Riva, con i suoi gol, riuscì a trascinare la squadra alla vittoria del titolo.

La partita decisiva fu lo spareggio contro l’Inter, disputato a Roma il 2 giugno 1970. Riva segnò il gol della vittoria del Cagliari, con un potente tiro da fuori area.

Rombo di Tuono

Riva è stato soprannominato Rombo di Tuono dal giornalista Gianni Brera per la sua potenza di tiro e la sua prolificità sotto rete. Riva era un attaccante completo, dotato di una grande tecnica, un ottimo fiuto del gol e un forte senso del gioco.

Riva era anche un leader carismatico, capace di trascinare la sua squadra alla vittoria. Era un giocatore molto popolare tra i tifosi, che lo consideravano un idolo.


Leggi anche —>> Recensione: Mi chiamavano Rombo di Tuono di Gigi Riva


L’esperienza nella Nazionale

Riva ha avuto anche una carriera importante con la Nazionale italiana. Con la maglia azzurra, Riva disputò 42 partite, segnando 35 gol. Fu il capocannoniere della Nazionale italiana ai Mondiali del 1970, in Messico, realizzando 6 gol.

Riva fu uno dei protagonisti della spedizione italiana in Messico. Insieme a Roberto Boninsegna, Riva formò una coppia d’attacco formidabile. I due attaccanti trascinarono la Nazionale italiana fino alla finale, poi persa contro il Brasile.

Venne convocato per il campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove disputò la sua ultima partita in azzurro, Italia-Argentina (1-1) il 19 giugno 1974.

Dopo il Ritiro

gigi riva rombo di tuono


Dopo il ritiro nel 1976, Riva ha brevemente assunto la carica di presidente del Cagliari durante la stagione 1986-87. Successivamente, è stato team manager e direttore della nazionale italiana dal 1988 fino al 2013. Dal 2019 fino alla sua morte, avvenuta il 22 gennaio 2024, ha ricoperto la carica di presidente onorario del Cagliari.

Riva è morto a Cagliari il 22 gennaio 2024, all’età di 79 anni. La sua morte ha suscitato grande commozione in Italia e nel mondo del calcio. Riva è stato un grande calciatore, un leader carismatico e un’icona del calcio italiano.

L’ultimo messaggio che era stato recapitato al fuoriclasse di adozione sarda, ricoverato in ospedale nella sera di domenica 21 gennaio 2024, in seguito a un malore, era “Siamo con te, forza Gigi” accompagnato dall’emoticon dei due cuori rosso e blu.

Le note della canzone di Piero Marras “Quando Gigi Riva tornerà” hanno accompagnato l’uscita del feretro dopo i funerali del campione rossoblù e azzurro. A reggere la bara anche i compagni campioni del mondo 2006. In lacrime i calciatori della squadra del Cagliari. Dalla folla è salito il coro “Gigi Gigi”. Poi è partito il commovente coro dei tifosi della curva nord con la sciarpata degli ultrà “Un Gigi Riva c’è solo un Gigi Riva” hanno cantato prima che la bara fosse depositata sull’auto diretta al cimitero monumentale di Bonaria.


I 5 migliori libri per conoscere Gigi Riva

Ecco 5 libri per conoscere Rombo di Tuono:

  1. I giorni di Gigi Riva. Una storia da raccontare di Paolo Gabriele: Una storia in un nome, Gigi Riva. Cento, mille volti e altrettante storie che accompagnano i giorni del mito di Rombo di Tuono, del “Cagliari simpatia” e della Nazionale più amata di sempre. Una storia raccontata da chi, tanti anni fa, l’ha ascoltata, letta, vista e vissuta con il cuore e con gli occhi di un ragazzino rapito da un giocatore-eroe. L’inizio di questo libro è sulla punta di un esile dito indice, a far da pagina c’è un vetro appannato: W Gigi Riva.

  2. Cuori rossoblù. La leggenda di Gigi Riva e lo scudetto impossibile del Cagliari di Luca Telese: I ragazzi che incontriamo in queste pagine sono figli della guerra e della fame. Arrivano dalle valli, dall’Italia contadina e operaia, dalla provincia, dalla nebbia: molti dal profondo Nord. Hanno famiglie numerose e biografie radicate in un Paese oggi perduto: padri inflessibili e madri provvidenziali, collegi, orfanotrofi, seminari, lavori precoci in fabbrica o in fonderia. Uno di questi ragazzi viene dal Brasile, crede alla magia, ed è stato riserva del giocatore più forte del mondo. Il più famoso di loro diventerà una leggenda in vita: l’uomo che ha segnato più goal con la maglia della Nazionale. Il suo nome è Gigi Riva e questa è la storia del Cagliari che nel 1970 vinse lo scudetto portando, come scrisse Gianni Brera, al «vero ingresso della Sardegna in Italia».

  3. Il sogno di Achille di Carlo Vulpio: Storia di riscatto e di liberazione, com’è sempre stato per i grandi del calcio, da Pelé a Maradona a Messi, a voler citare solo i mostri sacri: e Riva è uno di questi. Storia di successi e imprese memorabili, ma anche di cadute, ferite e delusioni.

  4. Mi chiamavano rombo di Tuono di Gigi Riva: Una lunga, eccezionale confessione autobiografica che in questo libro affida alla penna esperta di Gigi Garanzini. Monumento assoluto del calcio, Riva è un uomo profondamente riservato e finora non solo si è sempre tenuto lontano dalle cronache, ma non si è nemmeno mai raccontato.
  5. Gigi Riva. Rombo di Tuono di Davide Piras: Gigi ha cinque anni e trascorre le giornate per strada a palleggiare con i barattoli. Sogna di diventare un campione. Gli amici amano tuffarsi nel lago, lui desidera solo correre nel campetto laboratorio e calciare in porta il pallone di don Piero. A piedi nudi, perché le scarpe buone sono un solo paio e non si possono ricomprare. Grazie al padre Ugo, che ama lo sport quanto il figlio, Gigi entra in una piccola squadra di calcio ufficiale e si mette subito in mostra: nessuno può fermare quel piede sinistro animato da talento puro. Nonostante le ristrettezze del dopoguerra, la famiglia riva è felice. Ma un tragico evento spezza il corso delle loro esistenze: Ugo muore in un incidente sul lavoro. Comincia così la lotta di Gigi. Un predestinato che riuscirà attraverso il calcio a prendersi la rivincita sulle crudele della vita, fino a divenire “rombo di Tuono”, la leggenda vivente.
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