Gianni Agnelli in bianco e nero, o meglio in molto bianco con qualche piccola sfumatura grigiolina, così parla una recensione su Amazon di questa biografia, scritta da Alberto e Giancarlo Mazzucca. Non stento a credere che l’agiografia intorno alla famiglia Agnelli si sia manifestata anche attraverso i due giornalisti autori di questo librino.
Gianni Agnelli in bianco e nero… grigio và! 100 anni dalla nascita
Era marzo quando nacque l’avvocato Agnelli, il 12 marzo. Il mese di nascita di D’Annunzio, che era coetaneo del nonno Giovanni. Il ‘900 italiano, è profondissimamente legato alla figura di Gianni Agnelli e alla famiglia tutta. Dalle ceneri della seconda guerra mondiale fino alle rottamazioni che lo Stato italiano ha concesso con i soldi dei contribuenti affinchè la grande fabbrica italiana continuasse a vendere le macchine Fiat.
Dall’uomo, viveur internazionale, l’Agnelli iconico dell’orologio sul polsino, quello che riempiva le pagine dei rotocalchi come la poltrona della presidenza Fiat, fino alla rete ferroviaria da terzo mondo che in Italia non ha trovato sviluppo affinchè la Fiat potesse vendere i propri camion.
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Agnelli, i fratelli Alberto e Giancarlo Mazzucca hanno tirato fuori dal cilindro l’ennesima storia dove si parla della famiglia Agnelli con pochi e scusabili difetti e una montagna di pregi, o se non di pregi, di abitudini invidiabili. Perchè la vicinanza degli Agnelli a Mussolini è solo ‘disincantata’… perchè non sta bene dire che una famiglia di industriali va dove tira il vento e dove percepisce più vantaggi.
La vicinanza a Togliatti e l’apertura di una fabbrica a Togliattigrad è un rapporto di ‘amore e odio’… perchè insomma, sempre di comunismo si tratta e fa brutto dire che il vento girava da quella parte e bisognava assecondarlo. Gianni Agnelli in bianco e nero… con il nero sbiancato in grigio, più da gossip che da analisi sociologica.
Più da panegirico di una figura che ha fatto epoca e di cui meglio parlare bene… gli Agnelli sono ancora una potenza. Anzi di più, perchè dopo che per metà del ‘900 l’Italia si è svenata con le rottamazioni e i privilegi concessi alla casa produttrice di auto, questa se ne va dall’Italia… certo, dopo aver preso una commissione milionaria dal governo italiano sulla produzione di mascherine (??? auto e mascherine???).
Và dove ti porta il cuore, diceva Susanna Tamaro, o meglio, và dove ti portano i governanti, gli Agnelli hanno confermato la loro vicinanza politica a chi comanda, chi c’è, c’è insomma, mica si può essere schizzinosi. E a chi mi dice che Gianni Agnelli, con la sua famiglia, il suo impero, la sua storia, ha fatto grande il marchio italiano del ‘made in Italy’, mi viene da rispondere che è l’Italia che ha fatto grande la famiglia Agnelli, non il contrario.
Lasciamo dunque che l’anniversario della nascita di Gianni Agnelli sia festeggiato da questi due importanti giornalisti con questa biografia rosa e fiori, Gianni Agnelli in bianco e nero… con molto rosa, tanto bianco, e qualche beige.