Giacomo Leopardi apre le porte di casa sua a chiunque voglia visitarla: dal 15 Dicembre scorso è possibile infatti percorrere le celebri stanze, trasudanti poesia, in diretta streaming. Dopo l’apertura virtuale agli studenti, le porte di casa Leopardi si aprono a tutto il pubblico.
La magia di un grande poeta e letterato come Giacomo Leopardi, non conosce tempo: dal lontano Ottocento è arrivato a noi umanità del 2020, intatta e inalterata in tutta la sua essenza, con il suo carico di fascino immortale.
Due secoli e non sentirli, un elisir di lunga vita inglobato in endecasillabi e quartine, in rime e ritmi, assonanze ed enjambement che, pur nel limite di un linguaggio da noi distante, rendono i suoi versi attualissimi e sempre amati. La sua figura di poeta, così pienamente centrata, incarna un prototipo valido per ogni tempo.
Giacomo Leopardi e la contemplazione nel silenzio della solitudine: in quelle stanze ora aperte a tutti, il visitatore può udire, con le orecchie del cuore, gli echi di un dialogo interiore ininterrotto fra il poeta e l’io più profondo, dove risiedono le emozioni più vere e il senso dell’eterno ripetersi del tempo.
Quelle stanze hanno visto lo studio “matto e disperatissimo”, hanno visto passi, gesti quotidiani nello scorrere lento delle ore, hanno accolto tristezze e malinconie tramutate in versi, hanno custodito gioie e speranze di un uomo che, come pochi, ha fatto della sua poesia un’arte sublime ed immortale.
Potrei ancora trovare decine di parole e frasi per descrivere ciò che la poetica leopardiana rappresenta: altri lo hanno fatto e lo faranno ancora, meglio e più di me. I versi e la poetica di Giacomo Leopardi non hanno certo bisogno della mia presentazione. L’iniziativa promossa dalla Contessa Olimpia Leopardi, sua discendente, invece, si. Ed è ciò che faccio in questo articolo, riportando le parole che la stessa ha avuto modo di pronunciare in un’intervista di qualche mese fa:
In questo momento storico molto delicato, i ragazzi non devono essere costretti a rinunciare ai piaceri che la cultura può regalarci – ha detto la contessa Olimpia Leopardi discendente del poeta – l’impossibilità di poter organizzare gite scolastiche in presenza, ha comportato la perdita di un’importante occasione per socializzare, divertirsi ed approfondire l’oggetto dei propri studi. Casa Leopardi desidera, con questo nuovo progetto, aprire una finestra virtuale che permetta di guardare il mondo di Giacomo Leopardi da casa propria. Ciò che i ragazzi hanno studiato sui libri di testo diventerà tangibile: sarà l’occasione per immergersi nei pensieri del poeta e vivere il suo quotidiano.
Un’iniziativa per conoscere la casa di Giacomo Leopardi
L’iniziativa è stata accolta con grande interesse e partecipazione tanto che, dopo il libero accesso virtuale concesso agli studenti, dal 15 Dicembre la casa che ancora appartiene alla famiglia Leopardi, ha aperto le sue porte a tutti. In diretta streaming, chiunque può accedere e, tramite una guida esperta, visitarne le stanze. Dalle scuole l’iniziativa si estende ora ai privati e a chiunque abbia il desiderio di immergersi “nei pensieri e nel quotidiano del poeta”, anche per evadere dalla reclusione forzata cui tutti siamo costretti, dall’ormai famigerato Covid19.
Dopo oltre due secoli dalla nascita del Poeta, la famiglia Leopardi ha aperto al pubblico gli spazi più intimi legati alla vita del Poeta. “Ove Abitai Fanciullo” è un itinerario di visita autonomo che consente l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, alla galleria con le sue collezioni d’arte, al giardino che ispirò gli immortali versi de “Le Ricordanze” e agli appartamenti di Leopardi.
Casa Leopardi è la dimora natale di Giacomo e antica residenza della sua famiglia. Un luogo vivo e ancora abitato dai suoi discendenti, dove con l’aria di Recanati si respira anche poesia. Una casa dalle cui finestre è possibile ancora ammirare “il villaggio” e la sua vita pulsante di sabato come negli altri giorni e le “vaghe stelle dell’Orsa” che incantarono Giacomo Leopardi e ancora incantano chi frequenta quei versi.
Un posto dove chissà se ancora “d’in sù la vetta de la torre antica” il “passero solitario” canta la sua canzone “finchè non more il giorno”. E chissà se ancora c’è una “Silvia dagli occhi ridenti e fuggitivi” da ammirare e spiare nel balcone di fronte alla casa. Una visita, seppur virtuale, come totale immersione nelle liriche di Giacomo Leopardi per viverne tutta l’emozione che riescono sempre a suscitare.