Abbiamo ospite oggi nella nostra rubrica G.P. Rossi.
Iniziamo a conoscere un po’ chi è Giampiero Rossi, il suo ultimo libro è La trasfigurazione di Raffaello, nella vita di tutti i giorni.
Quali sono le tue lettura preferite e quali i tuoi hobby?
Leggo e ho sempre letto di tutto. Ho una predilezione per i gialli e per Sherlock, fatto che poi ho riversato nei miei racconti di Sherlock Holmes pubblicati dalla Delos Digital.
Prima Leonardo e poi Raffaello. Ami l’arte italiana?
Amo l’arte in generale.
Leonardo e la morte della Gioconda e La trasfigurazione di Raffaello non sono libri che si scrivono in poco tempo. Quanto studio c’è alla base e quanto tempo hai impiegato per arrivare alla stesura definitiva?
C’è parecchio studio e ci vogliono sempre un bel po’ di mesi, anche perché scrivo solo nei momenti liberi visto che di lavoro faccio tutt’altro, ma mi piace molto, quindi alla fine non mi costa fatica, anzi.
Se tralasciamo La trasfigurazione quale opera di Raffaello è tra le tue preferite? La mia è La scuola di Atene nelle Stanze vaticane.
Sono tre ritratti, quelli che mentre scrivevo mi davano l’immagine della Fornarina, di Giulio Romano e del Cardinal Bibbiena.
Se tralasciamo La Gioconda quale opera di Leonardo è tra le tue preferite? La mia è Il cenacolo a Santa Maria delle Grazie.
Praticamente tutte.
Parliamo di pubblicazioni con G. P. Rossi
Il libro su Leonardo è stato pubblicato dalla casa editrice Diarkos mentre quest’ultimo è frutto di autopubblicazione. Perchè questo cambio?
Ho pubblicato con diverse case editrici come la Castelvecchi, la Delos Digital e la Diarkos. Con l’autopubblicazione ci sono più libertà, poi a causa della pandemia è sicuramente diventato tutto più complicato nel mondo dell’editoria.
Hai un editor che ti segue?
Nessun editor professionista, ma ho i miei editor, in realtà, che sono le persone a me vicine e di cui mi fido di più.
Come scegli le cover dei tuoi libri?
Dei romanzi che ho autopubblicato ho sempre cercato di dare un significato che venisse subito percepito.
Progetti futuri?
Molti, ma non dico nulla…