Fuoco e Sangue (titolo originale Fire & Blood) è il romanzo di genere fantasy nato dalla penna dello scrittore statunitense George R. R. Martin. Pubblicato per la prima volta nel 2018, e arrivato in Italia nel 2019, Fuoco e Sangue è uno spin-off della saga letteraria Le Cronache del ghiaccio e del fuoco che ha ispirato la serie di successo Game of Thrones. Da questo libro, che racconta le vicende della Casa Targaryen, è stata tratta anche la serie TV House of The Dragon, creata da George R. R. Martin e Ryan Condal.
La serie è sbarcata su Sky e Now tv il 22 agosto in contemporanea con gli Stati Uniti (HBO) ed è stata un successo. Ma facciamo un passo indietro e analizziamo la trama del libro Fuoco e sangue per poi capire come è stato deciso l’adattamento e il lavoro dello stesso Martin sulla serie televisiva.
La trama di Fuoco e sangue di George R.R. Martin
L’emozionante storia dei Targaryen prende vita in questa opera magistrale dall’autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, che ha ispirato la serie HBO Game of Thrones. Secoli prima degli eventi de Il Trono di Spade, Casa Targaryen (l’unica famiglia di signori dei draghi a sopravvivere al Disastro di Valyria) si stabilì a Roccia del Drago.
Con Fuoco e Sangue ha così inizio la loro storia sotto il leggendario Aegon il Conquistatore, creatore del Trono di Spade, per proseguire narrando le generazioni di Targaryen che hanno combattuto per difendere quell’iconico scranno, fino alla guerra civile che quasi dilaniò per sempre la loro dinastia.
In questo avvincente primo volume della loro storia, narrata dalla penna di un antico maestro della Cittadella, finalmente i frammenti e gli accenni che riecheggiavano nel ciclo epico Il Trono di Spade sono svelati in tutta l’ampiezza di un portentoso affresco.
Com’è stato forgiato il Trono di Spade? Perché era così micidiale visitare Valyria dopo il Disastro? Quali sono stati i peggiori crimini di Maegor il Crudele? Cosa scoprì Alysanne la Buona recandosi alla Barriera? Che cosa è veramente successo durante la Danza dei Draghi? Sono solo alcune delle domande cui viene data risposta in questa cronaca fondamentale del continente occidentale.
I lettori di Martin hanno intravisto brevi parti di questa storia in volumi come Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, ma adesso, per la prima volta, l’arazzo completo della storia di Targaryen è svelato. Con tutta la portata e la grandezza di Declino e caduta dell’Impero Romano di Gibbon, Fuoco e Sangue costituisce il gioco del trono definitivo, facendo assaporare ai lettori in modo del tutto nuovo la movimentata, spesso sanguinosa e sempre affascinante storia di Westeros.
Voglia di riscatto dopo il flop del finale de Il trono di spade
Uno dei motivi per cui le ultime stagioni e il finale de Il trono di spade è stato un flop è dovuto al progressivo divorzio e distaccamento della serie dal libro, continuando una storia completamente nuova e diversa.
Gli showrunner David Benioff e D.B. Weiss non sono stati in grado di sostenere il mix di qualità della trama e di sovvertimento dei tropi fantasy che aveva reso la serie tv un fenomeno culturale.
Lo scrittore ha dichiarato al New York Times:
Dalla quinta e sesta stagione, e certamente per la settima e dall’ottava, ero praticamente fuori dal giro.
Secondo il Times, Ryan Condal, uno degli showrunner, ha lavorato a stretto contatto con Martin che ha scelto il suo vecchio amico (e collega ossessionato dal fantasy) per creare il prequel tv, e i due si sono incontrati spesso durante i progressi dello show.
La serie sarà un punto di vista diverso del libro Fuoco e sangue
Il libro Fuoco e sangue è stato strutturato come una sorta di trattato storico mentre la serie tv House of the Dragon non seguirà la medesima impostazione, proponendosi in chiave più realistica. Nel corso di un’intervista ai microfoni di IGN USA , il regista Miguel Sapochnik e lo showrunner Ryan J. Condal hanno ammesso di aver costruito la serie in modo da farla interagire col libro, piuttosto che riproporre pari pari gli eventi di quest’ultimo.
House of the dragon non sarà quindi adattata perfettamente al libro anche per la caratterizzazione dei personaggi: se il libro li racconta attraverso i fatti, la serie è in grado di mostrarci la loro umanità. Proprio parlando di questa opportunità, Sapochnik osserva:
“È stato un dono, perché ci ha permesso di creare un sacco di cose; di non concentrarci solo su cosa hanno fatto i vari personaggi, ma sul come e sul perché lo hanno fatto. È stata davvero una benedizione”.