Caro iCrewer mettiti comodo: parlarti del libro che ho appena letto, ovvero Fulgore della notte, Omar Viel (Adiaphora Edizioni) mi farà tornare in quel mondo ultra dimensionale dal quale sono appena uscita; un romanzo di una portata incredibile, creato per espandere la mente e i sensi. Dirai che sto esagerando, ma effettivamente questa è una lettura che prende incredibilmente, c’è poco da fare.
Fulgore della notte – Recensione
La resistenza a immaginare è
una rinuncia a vedere.
Quindi ecco, se la tua mente non è pronta e fa resistenza non potrà apprezzare gli incantesimi che in questa storia si manifestano con una leggiadria quasi silenziosa, e che si confondono col reale e il materiale fino a creare un piacevolissimo intorpidimento.
“Se è vero che siamo noi a scegliere la famiglia in cui nascere, non è altrettanto certo che accada lo stesso con il modo in cui ce ne liberiamo. L’infanzia a Balfron rese Una consapevole della propria diversità e per lei i Cameron, in definitiva, si rivelarono una benedizione. La benedizione della consapevolezza che ci fa riconoscere per ciò che siamo, senza condizionamenti, senza le aspettative dei genitori. La stessa benedizione che ha consentito a mia madre di spogliarsi dei travestimenti e a noi di poterla riconoscere nel rumore del presente.
I misteri della mamma… Inutile dire che noi Wilson usiamo questa parola con la certezza che ogni azione comporta una rivoluzione, consapevoli che ciascun uomo dipende da ogni altro e che le lontananze comunicano spesso tra loro in modi poco convenzionali. Capisco che tutto ciò possa risultare indigesto a palati che non l’abbiano succhiato con il latte materno, ma rifiutare l’esistenza del mistero non permetterà mai a gente come i Cameron di comprendere le donne come mia madre.”
La scrittura in tutto il testo è davvero corposa e densa, queste almeno le sensazioni che ha trasmesso a me, e aggiungo che ci ho messo un po’ di tempo e qualche pagina per abituarmi a questo ritmo, che non avevo mai avuto occasione di trovare in altre scritture; una volta però preso il filo, si viene agganciati e trascinati nel proseguo, incantati dall’immaginario che scaturisce dalle avventure dei componenti della famiglia Wilson.
La cover mi ha lasciata un po’ perplessa, sembra un ossimoro, quindi probabilmente è voluto: un titolo che inneggia ad un fulgore, una sorta di abbaglio improvviso dunque, fosse anche emotivo (e che è fulcro della storia insieme ad altri elementi), ma che viene rappresentato dall’immagine sfocata e poco nitida di una donna; certo è che le trasmutazioni descritte nel romanzo possono essere raffigurate con l’opacità e l’inconsistenza di questa figura femminile, ma almeno per quanto mi riguarda avrei preferito un soggetto multidimensionale più ricercato.
Questo però è un mio mero parere visivo, che nulla toglie al giudizio finale sulle innegabili qualità e capacità dello scrittore di trasmettere e regalare emozioni profonde e intense. Complimenti a Omar Viel, cercherò altre sue opere sicuramente; questo libro mi ha incuriosita, appagata e stimolata a volerne sapere ancora di più.
Tu conoscevi questo autore? Se non hai letto Fulgore della notte te lo consiglio, anche per provare un tipo di lettura diverso dal solito, buona lettura!