Nelle ultime settimane, tra i fatti di Kabul e il divieto dell’aborto in Texas, il mondo ha aperto gli occhi: come mai i diritti delle donne sono sempre in bilico?
Come mai basta che un governo cambi e tutto ciò che si è conquistato venga reso illegale con una semplice legge?
«Limitare l’aborto non ha niente a che fare con il “salvare vite umane”, ma ha solo lo scopo di controllare il corpo delle donne e limitarne la loro libertà.»
In Texas la cosa che ha fatto più clamore di tutti, tralasciando il divieto dell’aborto in sé, è stato il fatto che la donna non potrà abortire nemmeno in caso di incesto, stupro o malformazione del feto. In tutto ciò, che è già abbastanza surreale, qualunque cittadino che denuncia un medico, un amico, un parente che ha aiutato una donna ad abortire, può essere risarcito fino a 10.000 dollari.
«Perfetti estranei avranno ora il potere di intromettersi in una delle decisioni più intime affrontate dalle donne» – Presidente Joe Biden
Come mai le donne sono sempre state così sottomesse ?
Bisognerebbe tornare indietro a migliaia di anni fa, come dice Gerda Lerner nel suo libro La creazione del patriarcato pubblicato nel 1986. Il patriarcato è un processo che si è sviluppato nel tempo stimando l’inizio nel 12.000 a.C. quando è arrivato l’avvento dell’agricoltura.
Cosa c’entra l’agricoltura con i precari diritti che hanno le donne? C’entra perché con l’arrivo dell’agricoltura è arrivato un altro processo che ha rafforzato il potere maschile: la proprietà privata. Se prima la donna veniva vista come portatrice di vita ed era essenziale per il mantenimento della tribù perché generatrice di prole, con la proprietà privata e i terreni coltivati, non aveva più importanza che si facessero tanti figli per rendere la tribù più ricca di persone, doveva restare fedele all’uomo (e dunque un suo oggetto personale) che possedeva i terreni così lui avrebbe avuto i figli a cui lasciare la sua ricchezza.
Ovviamente questo libro lo affronteremo meglio successivamente in questa rubrica, analizzando più precisamente come si è creato il patriarcato.
Ok, ma le donne, oltre al fatto di essere considerati oggetti, hanno tanti altri problemi come la violenza, lo stupro.
Vero, infatti di questo argomento ce ne parla Dacia Maraini con il suo ultimo libro Una rivoluzione gentile. Riflessioni su un paese che cambia. pubblicato da Rizzoli il 15 giugno del 2021:
Lo stupro […] è l’atto di violenza estremo. Simbolicamente è l’aggressione verso la sacralità del ventre della donna, lì dove nasce la vita, dove nasce il futuro. […] Tutti coloro che lo compiono, anche inconsapevolmente, agiscono con lo stesso intento simbolico: umiliare la donna nel suo potere di procreare.
Questo ci fa capire come il problema del patriarcato sia il potere. La società patriarcale non vuole che le donne abbiano il potere perché fa paura. Il come dobbiamo vestirci in certi paesi, la libertà di decidere del nostro corpo, il nostro salario, la nostra indipendenza economica saranno sempre in pericolo fino a quando non vivremo in una società paritaria.
“Il potere potrà pure essere schifoso, come gli uomini ci ripetono, ma intanto lo vogliamo avere.” – Lilli Gruber.